Al Santo da tutto il mondo

È tempo di bilanci per la basilica del Santo. L’anno scorso il santuario ha accolto più di 7 mila gruppi organizzati, provenienti da 69 nazioni. Numerosissimi anche i messaggi a sant’Antonio, posti sulla sua tomba.
09 Aprile 2002 | di

Sant`€™Antonio è spesso ricordato come «il santo che il mondo ama». La definizione potrebbe sembrare presuntuosa se non fosse confermata dai fatti. Anzi dai pellegrinaggi. I dati sul «movimento spirituale» al santuario antoniano, relativi al 2001, parlano da soli. L`€™anno scorso hanno visitato la basilica del Santo oltre 7 mila 200 gruppi organizzati; di cui 2 mila 73 italiani e 5 mila 189 provenienti da ben 69 nazioni di tutto il mondo.
Degli italiani, i lombardi si confermano al primo posto con 394 pellegrinaggi, ma sorprendono i pugliesi che, pur così lontani da Padova, hanno organizzato 166 gruppi, piazzandosi al primo posto tra i meridionali che «frequentano» il Santo. Le cifre sono relative alle comitive; non è facile quantificare i tanti fedeli che visitano la basilica da soli o con le loro famiglie.
Tra i pellegrinaggi dall`€™estero, il numero maggiore proviene da Paesi europei, Polonia e Germania in testa, rispettivamente con 885 e 638. Oltreoceano si distinguono gli Stati Uniti con 666 gruppi. Fra Marcello, addetto alla sacrestia, conferma che, a parte un calo nei mesi successivi agli attentati dell`€™11 settembre, gli americani stanno tornando in forze a visitare il santuario. Nel loro cuore c`€™è la forte invocazione per la pace nel mondo.
Consistente anche il numero di pellegrinaggi giunti dall`€™Australia, Singapore, Siria, Thailandia, Eritrea, Congo, Armenia, Iraq. E dal Messico, Guatemala, India e Malesia.

Caro sant`€™Antonio...

Stupisce ancor di più dei numeri, il desiderio dei pellegrini, al di là  delle differenze di lingua e di provenienza, di lasciare al Santo una loro testimonianza. Dallo scorso anno all`€™ingresso della basilica sono a disposizione due quaderni: chi lo desidera vi può scrivere un pensiero, una richiesta d`€™aiuto o la sola firma. Ogni mese vengono così riempite più di 400 pagine di invocazioni, di ringraziamenti e di suppliche. «Venire a Padova per me è sempre una gioia immensa. Grazie sant`€™Antonio di avermi portato qui ancora una volta!», scrive un devoto. Altri:. «Ti prego, sant`€™Antonio, intercedi per me e per mia sorella. Sei un santo di famiglia, ho fiducia in te. Tu sai il nostro bisogno, con fede ti abbraccio». Ogni tanto una sbavatura dell`€™inchiostro tradisce pure qualche lacrima.
«Dei foglietti in varie lingue che invitano a lasciare una preghiera poi posta sotto la tomba del Santo `€“ dice Attilio, un addetto alla sicurezza del santuario e all`€™accoglienza dei pellegrini `€“ non ne abbiamo mai abbastanza e vengono continuamente ristampati. I devoti amano scrivere». Lo confermano gli stessi dati: sono stati scritti 24 mila messaggi a sant`€™Antonio durante lo scorso anno, più di 2 mila al mese. Non c`€™è dubbio: i visitatori della basilica prima che turisti sono pellegrini e, se possono, lasciano un biglietto affettuoso al loro caro sant`€™Antonio.

Una messe di doni

«Tante persone, soprattutto donne `€“ precisa fra Marcello `€“ vengono in basilica per donare al Santo cose preziose per il valore in sé o per quello che significano. In un libro custodito in sacrestia, fra Marcello fa annotare tutti i doni: anelli, collane e persino vestiti da sposa. «Mi ha colpito una signora `€“ ricorda il frate sacrista `€“ che nel donare il vestito bianco del suo matrimonio, confidava: `€œSperiamo che chi lo userà  dopo di me abbia una vita coniugale più felice e serena della mia`€». Nel libro annotava: «Caro Sant`€™Antonio, ti lascio il vestito da sposa perché mio marito si allontani dal vizio del gioco».
Gioie e speranze, dolore e momenti di gioia, tutte le sfumature della vita vengono espresse dai pellegrini, senza falsi pudori, ai piedi di sant`€™Antonio, perché sia lui a consegnare tutto nelle mani di Gesù. Le quasi 16 mila messe celebrate annualmente in basilica sono ulteriore testimonianza del silenzioso contatto con Cristo che milioni di persone sperimentano pregando davanti alla tomba del Santo: è lui che conduce al Signore quanti vengono a trovarlo, a confidargli una pena o a sussurrargli un grazie.

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Caro sant`€™Antonio

 LA GIOIA DI UN INCONTRO

 Tra i numerosi messaggi a sant`€™Antonio, lasciati dai pellegrini in visita alla basilica per esprimere sentimenti di gratitudine uniti all`€™auspicio di poter ritornare a Padova per «incontrare» nuovamente il loro Santo, abbiamo scelto questi.

Caro Sant`€™ Antonio, ti ho incontrato ieri a Padova. La santa messa e tutto il tempo che sono stata vicino a te sono stati davvero speciali. Grazie perché mi hai chiamata. Ti prego, aiuta mio marito a cominciare di nuovo a credere nei veri valori della vita. Mostra a lui che il mio amore è vero. Cancella tutti i cattivi pensieri e aiutaci a riprendere la strada giusta. Grazie per la salute di tutti i miei cari. Proteggi la nostra bambina ed aiuta la gente più bisognosa di me. Grazie di cuore.                  T.

Sant`€™Antonio, è un po`€™ di tempo che non vengo a Padova; non riesco a non commuovermi quando penso a te, unico santo per me. Tu mi dai la forza di andare avanti ogni giorno, malgrado tutte le difficoltà  che bisogna affrontare. Proteggi tutti i miei familiari. Grazie dal tuo devoto Ernesto.

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SANT'ANTONIO CERCASI

Salvatore Raciti, catanese di Santa Venerina, ci chiede di ospitare una richiesta che rivolge a tutti i lettori del «Messaggero di Sant`€™Antonio». Eccola, in sintesi. Da qualche anno la parrocchia di Santa Venerina sta sistemando un`€™antica chiesetta del Santo, riaperta da poco al culto, in località  Passopomo di Zafferana Etnea. Ben tre terremoti, in questa zona ai piedi del vulcano più grande d`€™Europa, hanno più volte danneggiato il piccolo edificio sacro. La devozione degli abitanti, più forte dei terremoti, ha sempre cercato di restaurarlo e custodirlo. Il sisma del 1952 ha danneggiato irreparabilmente la preziosa statua del Santo, venerata fin dal 1700. Nel 1970 la chiesetta lesionata è stata addirittura venduta dai proprietari di allora e trasformata in sala conferenze.
Nonostante questa ulteriore prova, l`€™affetto per il Santo di Padova non è venuto meno e i suoi devoti hanno provato varie volte, anche se invano, a ottenere il permesso di utilizzare la chiesetta per le funzioni religiose almeno il 13 giugno, giorno della festa.
Finalmente, tre anni fa, le preghiere e l`€™insistenza hanno ottenuto il loro effetto: un gruppo di persone del paese ha rilevato l`€™azienda agricola nel cui fondo si trova il piccolo santuario e ha permesso alla parrocchia di tornare a celebrarvi la Tredicina e la memoria liturgica del Santo.
Sono andati aumentando i fedeli che si radunano ai piedi del Taumaturgo, tanto da far sorgere il desiderio di riprendere anche la processione, che non viene più fatta da oltre cinquant`€™anni. «La nostra parrocchia di 1200 abitanti `€“ dice il signor Salvatore `€“ non può affrontare la spesa per l`€™acquisto di una nuova statua, oberata com`€™è da sempre più urgenti lavori. La chiesetta, inoltre, è priva di suppellettili a cui stiamo provvedendo. Allora abbiamo pensato di rivolgerci ai lettori del `€œMessaggero`€ chiedendo se qualcuno ha la possibilità  di farci avere una statua di sant`€™Antonio, togliendola magari da qualche magazzino polveroso. Noi saremmo contenti di poterla restituire al culto e utilizzarla per la processione, aiutando così la rinascita del nostro piccolo `€œsantuario`€ e incrementando la devozione al Santo di Padova».

Se qualcuno vuole offrire il suo aiuto può scrivere alla redazione del «Messaggero» - Basilica e dintorni, (via orto Botanico 11, 35123 Padova). Provvederemo a metterlo in contatto con gli amici catanesi di Santa Venerina. (A.R.)

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017