Antonio santo e uomo
A chi lo vedrà sembrerà di essere tornato indietro di otto secoli, quando Antonio girava per le città d`Italia predicando la «buona novella». Dal prossimo giugno, infatti, Antonio di Padova calcherà le scene di molti teatri, piazze e santuari d`Italia riproponendo agli spettatori il suo messaggio evangelico e francescano, sempre attuale e concreto, che oggi affascina con la stessa immutata forza di otto secoli fa.
Figura ricca di messaggi simbolici e devozionali, Antonio è poco noto nella sua dimensione umana. È per questo che il «Messaggero di sant`Antonio», in occasione del Grande Giubileo, ha promosso una sacra rappresentazione che vuole, attraverso l`antico linguaggio del teatro, scoprire e comprendere le radici umane ed esistenziali dell`Antonio santo, al cui insegnamento si ispira lo stesso mensile antoniano.
La sacra rappresentazione, che ha per titolo Antonio. Un atto, venti scene, è stata commissionata dai frati del «Messaggero di sant`Antonio» e della Basilica del Santo al commediografo Paolo Pivetti, e sarà portata sulle scene dalla compagnia Il teatro dell`Arca.
Paolo Pivetti non ha bisogno di presentazioni. Da sempre è legato ai temi del teatro religioso e della grande tradizione cristiana: tra i suoi lavori, ricordiamo Itinerarium Crucis, I fratelli della terra lontana, La roccia e la Grazia, Arialdo e gli Straccioni di Dio: sacre rappresentazioni messe in scena tra gli anni `70 e `80; Ipotesi su Costantino (1985), Tommaso Moro (1996), Ambrogio di Milano cittadino della Storia, rappresentato in occasione del 16° centenario ambrosiano, nel 1997; Il Presidente incatenato, tragedia cristiana dedicata ad Aldo Moro (1998).
In quest`ultima opera gli si prospettava un lavoro ancor più delicato: far rivivere la figura e l`opera di Antonio, il suo forte messaggio. Non è stato facile, assicura Pivetti. «Mi sono preoccupato innanzitutto di evitare di rappresentare un`immagine oleografica di sant`Antonio, un`immagine alla quale noi, a volte, indulgiamo. Il Santo è un personaggio vivacissimo, esuberante che ha vissuto con impazienza e con pienezza la sua vocazione. Ho cercato quindi di trasmettere tutta la sua giovinezza e l`impazienza di portare la Parola di Dio alla gente. Sant`Antonio è un uomo moderno, che ha cercato di realizzare la sua vocazione combattendo la sua battaglia. La sua grande attualità deriva anche dalla sua grande statura di comunicatore che, partendo dalla profondissima conoscenza della Scrit-tura, seppe portare la buona novella alla gente, al popolo».
Anche la compagnia de Il teatro dell`Arca ha al suo attivo una pluriennale attività con drammaturghi e registi di rilievo nazionale e internazionale di diversa provenienza e formazione, tra cui Giovanni Testori e Krzysztof Zanussi. Dal 1973 a oggi ha prodotto 24 spettacoli di prosa presentati in Italia e all`estero, tra i quali due rappresentati in Vaticano, alle presenza di Giovanni Paolo II: Interrogatorio a Maria (di Giovanni Testori, 1980) e Il mistero della paternità (di Karol Woityla, 1983).
Antonio. Un atto, venti scene è uno spettacolo gioioso, festoso, affascinante, dove i grandi temi della vocazione religiosa e della testimonianza di fede si fanno più vicini alla gente ` spiega Pivetti `. Mi sono ispirato al gusto popolare della sacra rappresentazione che è una delle grandissime e, purtroppo, sconosciute tradizioni del teatro italiano ed europeo. E infatti il testo e la messinscena sono fatti per vivere in mezzo alla gente, nella «piazza»: quel centro di vita popolare che dal Medioevo a oggi anima le nostre città ».
Tuttavia, anche se il luogo ideale della rappresentazione è la piazza, essa può efficacemente svolgersi all`interno di una chiesa, di un santuario, oppure anche in uno spazio teatrale.
La sacra rappresentazione debutterà a Padova l`1 giugno, ma farà tappa anche a Camposampiero, Abano Terme e in altre piazze di diversi comuni italiani che hanno già chiesto di ospitare questo importante evento culturale, artistico e religioso.