Australia. Adelaide, la festa per il carnevale
Il carnevale 2013 ad Adelaide è stato vissuto all’insegna dell’associazionismo e ha potuto contare su un’accresciuta partecipazione di pubblico, tanto agli eventi religiosi quanto a quelli culturali. La manifestazione – attesa da tanti connazionali –grazie al coordinamento di Angelo Fantasia sta diventando sempre più significativa sia per il coinvolgimento delle associazioni e del pubblico, sia per l’intervento personale dell’arcivescovo di Adelaide, monsignor Philip Wilson, che ha concelebrato una santa Messa solenne con padre Emilio Vaccaro. Altro elemento caratterizzante è la sezione culturale, curata da alcuni docenti universitari, tra cui i professori Antonio Dottore, Marcello Costa e la dottoressa Ignazia Nespoli del Consolato italiano, i quali quest’anno hanno presentato un programma talmente intenso da richiedere un locale esclusivo per tali iniziative.
Il resto è stato un susseguirsi di spettacoli, sfilate, dimostrazioni culinarie, mostre fotografiche di diverse regioni, e tanto cibo regionale. In più, si è svolto un torneo calcistico articolato in due giornate – con la partecipazione di ventiquattro squadre – organizzate da Vincenzina Ciccarello, già sindaco di Norwood, membro del parlamento del Sud Australia e appassionata di calcio. Il tutto gestito dalla regia di Eugene Ragghianti, che ha il compito di organizzare questo evento, premiato da tre anni come il migliore Festival etnico di tutta l’Australia.
Nell’occasione abbiamo incontrato l’arcivescovo, ponendogli alcune domande sul significato di feste religiose che ogni anno richiamano migliaia di fedeli, attirati dalle celebrazioni, ma anche dalle tradizioni e dalla cultura che ciascun emigrante porta con sé in qualsiasi posto si rechi. «In questo momento – ci ha detto monsignor Wilson – per mantenere e consolidare la fede religiosa nella comunità rimane importante il ruolo delle feste. Nei miei dieci anni di presenza ad Adelaide, ho notato che la maggioranza delle persone che partecipa alle funzioni religiose è sempre più anziana, non sembra, del resto, che i giovani siano attratti da queste celebrazioni. Credo allora sia giunto il momento di cambiare e di far comprendere ai più giovani lo spessore religioso e sociale di queste feste legate alle tradizioni dei Paesi da cui vengono i loro genitori e nonni. È importante far presente il significato delle processioni, che sono una forma intensa di preghiera. Bisogna capire che cantare inni e pregare durante le processioni non è solo folklore, ma è una partecipazione collettiva e una forma di profonda comunicazione con nostro Signore».
La Messa si è svolta nel padiglione dello Showground di Adelaide davanti a una folla di 5 mila fedeli e gli stendardi di trentacinque associazioni. La festa, articolata tra il 10 e l’11 febbraio, è stata un successo che continua la tradizione associazionistica della comunità italiana di Adelaide.