Australia. Gino Beltrame, «Italiano dell’anno». NULKA, la tattica dell’errore
Progettista di sofisticate armi difensive, devoto della Madonna, uomo retto e integerrimo, schivo e umile, questo genio trevigiano è stato acclamato dall'intera comunità italiana.
Adelaide
Di targhe e lettere di riconoscimento ne ha a bizzeffe. Con esse, le foto e i diagrammi, Gino Beltrame potrebbe allestire un piccolo museo nella sua casa di Rostrevor. Ma è così schivo e umile che mi mostra i premi del suo lavoro di scienziato con titubanza, tanto perché io li legga e prenda appunti. Gli ho fatto una foto accanto alla madonnina che troneggia nel salottino d' entrata di casa sua, rischiarata da un lumino elettrico a cui provvede la moglie Maria. La madonnina e Gino sembrano due personaggi in completa armonia ed equilibrio.
Gino, nei suoi 41 anni di lavoro, fatto di elaborate valutazioni ed estenuanti test per vari istituti di ricerca, non so se abbia parlato molto di più della Madonna, della quale è devotissimo, così come è devoto a san Francesco, a sant' Antonio di Padova e al conterraneo san Pio X, di Riese (Treviso). Ha sempre lavorato molto e parlato poco. E quando è stato costretto a dire la sua ha espresso la sua logica con immediatezza. L' attenzione prestata alla costruzione dei suoi modelli di rockets e ai suoi calcoli di alta matematica e meccanica l' hanno assorbito fino al punto di lasciargli appena il tempo da dedicare ai quattro figli, mai trascurati e sempre seguiti, con la moglie, nei loro studi. E se ne vedono i risultati. Il primogenito, John, 38 anni, è oggi cardiologo di fama (cui ha aggiunto il titolo di PhD); ora John è a Boston per un anno, ma ha prestato servizio anche al «Policlinico Gemelli» di Roma e presso un ospedale prestigioso in Giappone. Il secondo figlio di Gino, Peter, 36 anni, è laureato in economia e commercio ed è Chief Finance Officer presso una finanziaria americana che opera a Melbourne; Michael, 33 anni, è Executive Chief in un grande hotel di Claims, nel Queensland. Anthony, 29 anni, è docente di Matematica e Scienze presso un liceo retto da religiosi.
Per la sua opera di ricerca scientifica applicata alla difesa navale, il Lions Club di Adelaide ha conferito a Gino Beltrame il titolo di «Italiano dell' anno». Il prestigioso premio, a cadenza biennale, è attribuito e colui che ha onorato la comunità italiana con il suo lavoro in campo culturale, scientifico, commerciale, imprenditoriale, sportivo o di servizio pubblico nell' ambito dello Stato del South Australia.
Il Lions Club non poteva scegliere un personaggio più adatto di Gino Beltrame, lettore assiduo del «Messaggero di sant' Antonio». La cerimonia ha avuto luogo presso un grande albergo di Adelaide, alla presenza del premier del South Australia, John Olsen, del senatore Julian Stefani, del sindaco della città , Jane Lomax-Smith, del console d'Italia, Roberto Colaminè, dell' onorevole Vincenzina Ciccarello, del presidente dei Lions Club, Pat Versace e di molti altri amici ed estimatori di Gino. La moglie Maria con tutti i familiari, eccetto John, che si trova negli Stati Uniti, hanno fatto da corona al festeggiato che è stato onorato da molti discorsi di elogio. Lo meritava perché nell' arco di 41 anni di lavoro, Gino si è sempre posto ai vertici della ricerca oltre che in Australia anche in Inghilterra e in America. L' ammiraglio K. K. Page e il capitano J.M. Carney, del Programme Executive Office del Dipartimento della Marina degli Stati Uniti, hanno inviato una lettera a Gino: «...Riconosciamo il tuo monumentale contributo alla nostra organizzazione di difesa tecnologica e scientifica. Più che ad ogni altra singola persona, la strategia di difesa tattica adottata da NULKA (parola aborigena che significa indurre in errore, ndr) può essere attribuita a te... L' assenza in futuro della tua eccezionale esperienza scientifica e tecnica, accompagnata dal tuo approccio professionale a soluzioni complesse e difficoltose dei problemi, sarà particolarmente sentita. Nel momento del tuo ritiro dalla vita attiva, ogni membro del team statunitense del Progetto NULKA augura a te e alla tua famiglia una 'navigazione' affidata alla clemenza di Dio, ai venti leggeri della vita e alle onde tranquille del mare. Ci mancherai ma non ti dimenticheremo. Il tuo contributo al nostro lavoro durerà nel tempo».
Anche nel Parlamento del South Australia, la proclamazione di Gino Beltrame a «Italiano dell' anno», è stata ricordata con belle espressioni di fierezza dal senatore Julian Stefani il quale è stato mentore nonché promotore presso il Lions Club, della nomina di Gino Beltrame.
Padre Bernardino Zabatto, francescano della Chiesa di Campbelltown, ha aggiunto una sua testimonianza di riconoscenza per il contributo dato da Gino alla vita della Parrocchia: «Non possiamo far passare sotto silenzio uno scienziato come l' ingegner Gino Beltrame, i cui genitori provenivano da Salvarosa (Treviso). Beltrame è sconosciuto al grande pubblico, ma la natura dei suoi studi nel campo dell'alta matematica e soprattutto nelle ricerche e nelle segrete applicazioni difensive a carattere militare, derivate dalla microelettronica, lo hanno fatto appartare dalla vita sociale. Congratulandoci con lui, lo ricordiamo con legittimo orgoglio italiano».
Nella sua autobiografia, che ha scritto per partecipare al concorso di «Italiano dell' anno», Gino Beltrame ricorda che, dopo aver lavorato dal 1957, data del suo Honours Degree, in ingegneria meccanica, in vari Paesi e campi della ricerca scientifica, il progetto che più l' ha impegnato è stato il Programma NULKA. È un progetto a carattere difensivo per cui la sua coscienza di cristiano non ha mai accusato turbamenti intimi: «La Patria va difesa - proclama Gino - e ogni 'human being' ha il diritto di proteggersi delle insidie degli altri. Il Programma NULKA ha avuto inizio nel 1980, quando a una cinquantina di ingegneri e tecnici della Defence Science and Technology Organization di Salisbury, South Australia, il Dipartimento della Marina Australiana chiese di sviluppare un nuovo sistema di simulazione elettronica per proteggere le navi dai missili, radar-guidati, tipo Exocet, di design e produzione francese».
L' obiettivo era quello di creare un dispositivo elettronico (decoy, o simulatore) che inducesse fuori rotta i missili lanciati contro un bersaglio marino. Fu progettato un set elettronico capace di intercettare le onde radar del missile in volo verso la nave, e di rimandarne i segnati alla fonte, maggiorati di potenza ma della stessa frequenza, creando così un falso obiettivo che bisognava rendere mobile. Per ottenere questo, il set elettronico venne montato nella parte superiore di un cilindro, di 150 millimetri di diametro e due metri di altezza, mentre il motore, a carburante solido, con il sistema di guida furono alloggiati nella parte inferiore del cilindro-rocket (o decoy) installato sulla nave in posizione di lancio. L' operazione tattica segue un iter logico. Quando un missile è in aria, e la nave ne capta i segnali, il decoy viene acceso e fatto decollare. Il sistema di guida del decoy è programmato in modo tele da farlo volare lontano dalla nave con la velocità e nella direzione più opportune, mentre il dispositivo elettronico di maggiore potenza induce a far credere che il cilindro del decoy sia una nave. Siccome il missile viaggia a un' altezza di 10-15 metri dal pelo dell'acqua, e il decoy si muove a un' altezza superiore, il missile, passando sotto, sbaglia il bersaglio e si «spegne» nell' acqua. NULKA è oggi in dotazione alle navi da guerra australiane, americane e canadesi.
Non è più raro, come un tempo, che il lavoro di un italo-australiano di valore, ma sfuggente alle luci della ribalta, riesca a sfatare l' antica leggenda che l' Italia esporta solo mandolinisti, gelatieri e manovali. All' estero si trovano geni italiani della scienza e della tecnica, di riconosciuta ed eccellente reputazione. Gino Beltrame docet. Congratulazioni Gino, da tutta la comunità italiana in Australia e nel mondo!