Australia. Mimmo, artigiano del teatro
21 Febbraio 2014
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La Sicilia ha sempre avuto un ruolo da protagonista nella storia del teatro. Chi visita l’isola può ammirare i teatri di Siracusa, Taormina, Segesta, Tindari, Palazzolo per citarne alcuni tra i tanti. In questa terra sono nati famosi autori di drammi e di commedie, attori e registi. Tra tutti, Luigi Pirandello, di Agrigento, drammaturgo, premio Nobel per la Letteratura nel 1934.
Da questa stessa terra arriva Mimmo Mangione, originario di Santa Elisabetta, un comune di 2.500 abitanti. Sposato e padre di tre figli, fin da piccolo Mimmo amava correre in piazza per ascoltare i cantastorie. Si infilava in ogni luogo in cui venisse rappresentata qualche opera. Ha fatto parte di diverse compagnie teatrali, recitando ovunque fosse chiamato: ad Agrigento, Palermo, Catania e altrove. È riuscito a mettere in piedi anche una propria compagnia, con il nome di «Quelli del cortile».
Nel 1982 Mimmo emigra in Australia e sposa una giovane italo-australiana. A Melbourne entra in contatto con persone impegnate nel campo artistico e teatrale, come Franco Cavarra, Osvaldo Maione, Adriana Frosi, Mario Mori, Carmelina Di Guglielmo. Insieme percorrono un interessante cammino, partendo dal Festival internazionale delle arti, che si proponeva come evento artistico di levatura internazionale per Melbourne. In seguito, Mimmo viene chiamato in qualità di direttore artistico per il Victorian college of the arts.
Nel 1989, assieme a Mario Mori, fonda la compagnia «Comeartefò» proponendo al pubblico i grandi capolavori di Molière, Goldoni, Pirandello. Del conterraneo mette in scena Enrico IV, L’uomo, la bestia e la virtù, Sei personaggi in cerca d’autore, Il berretto a sonagli, e altri ancora. Nel ruolo dell’attore principale c’è sempre Mimmo. «La mia attività teatrale – afferma Mangione – è di carattere artigianale. Ho sempre sentito il bisogno di fare le cose con le mie mani, la mia intelligenza e determinazione. Nel teatro bisogna lasciare spazio alla fantasia e ricreare in continuazione il personaggio. Il copione lo impari a memoria, ma poi lo distruggi, lo dissolvi dentro di te dando vita al “tuo” personaggio».
Mangione ha dedicato trent’anni al teatro, allo studio della commedia dell’arte e della maschera, con ben centocinquanta rappresentazioni teatrali all’attivo.
Nel 2009 arriva il riconoscimento del governo italiano: l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine della stella della solidarietà italiana, con questa motivazione: «A Mimmo Mangione, attore, regista e direttore artistico instancabile ambasciatore del teatro italiano in Australia, che ha realizzato innumerevoli produzioni teatrali pur con scarsi mezzi materiali e con notevoli ostacoli ambientali, linguistici e culturali, ed ha svolto anche un prezioso ruolo educativo a favore della conoscenza della tradizione teatrale italiana da parte dei giovani».
Da questa stessa terra arriva Mimmo Mangione, originario di Santa Elisabetta, un comune di 2.500 abitanti. Sposato e padre di tre figli, fin da piccolo Mimmo amava correre in piazza per ascoltare i cantastorie. Si infilava in ogni luogo in cui venisse rappresentata qualche opera. Ha fatto parte di diverse compagnie teatrali, recitando ovunque fosse chiamato: ad Agrigento, Palermo, Catania e altrove. È riuscito a mettere in piedi anche una propria compagnia, con il nome di «Quelli del cortile».
Nel 1982 Mimmo emigra in Australia e sposa una giovane italo-australiana. A Melbourne entra in contatto con persone impegnate nel campo artistico e teatrale, come Franco Cavarra, Osvaldo Maione, Adriana Frosi, Mario Mori, Carmelina Di Guglielmo. Insieme percorrono un interessante cammino, partendo dal Festival internazionale delle arti, che si proponeva come evento artistico di levatura internazionale per Melbourne. In seguito, Mimmo viene chiamato in qualità di direttore artistico per il Victorian college of the arts.
Nel 1989, assieme a Mario Mori, fonda la compagnia «Comeartefò» proponendo al pubblico i grandi capolavori di Molière, Goldoni, Pirandello. Del conterraneo mette in scena Enrico IV, L’uomo, la bestia e la virtù, Sei personaggi in cerca d’autore, Il berretto a sonagli, e altri ancora. Nel ruolo dell’attore principale c’è sempre Mimmo. «La mia attività teatrale – afferma Mangione – è di carattere artigianale. Ho sempre sentito il bisogno di fare le cose con le mie mani, la mia intelligenza e determinazione. Nel teatro bisogna lasciare spazio alla fantasia e ricreare in continuazione il personaggio. Il copione lo impari a memoria, ma poi lo distruggi, lo dissolvi dentro di te dando vita al “tuo” personaggio».
Mangione ha dedicato trent’anni al teatro, allo studio della commedia dell’arte e della maschera, con ben centocinquanta rappresentazioni teatrali all’attivo.
Nel 2009 arriva il riconoscimento del governo italiano: l’onorificenza di Cavaliere dell’ordine della stella della solidarietà italiana, con questa motivazione: «A Mimmo Mangione, attore, regista e direttore artistico instancabile ambasciatore del teatro italiano in Australia, che ha realizzato innumerevoli produzioni teatrali pur con scarsi mezzi materiali e con notevoli ostacoli ambientali, linguistici e culturali, ed ha svolto anche un prezioso ruolo educativo a favore della conoscenza della tradizione teatrale italiana da parte dei giovani».
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017