Benedetto XVI nelle terre di Marco
«Tu conferma la nostra fede». È questo il motto della visita pastorale che Benedetto XVI si accinge a vivere nel Nordest, con una prima tappa in Friuli-Venezia Giulia il 7 maggio, ad Aquileia, per poi trasferirsi, il giorno successivo, a Venezia. Invitato dai vescovi del Triveneto, il Papa ha accettato di farsi pellegrino nelle terre di san Marco, regalando al Nordest la possibilità di incontrarlo di persona e di pregare insieme, riuniti nello stesso luogo. Un grande dono, come sottolineato anche dal cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, nella lettera pastorale dedicata all’evento: «C’è una ragione profonda della venuta di Benedetto XVI tra noi. È di gran lunga la più importante perché esprime la missione specifica del successore di Pietro. Essa si radica nel compito che Gesù stesso affidò al Capo degli Apostoli quando gli disse: “Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22,32). Che cosa significa questa espressione “conferma i tuoi fratelli”? Di quale conferma abbiamo bisogno? Il desiderio che arde nel nostro cuore è di essere confermati nella certezza che Gesù Cristo è vivo ed è a noi contemporaneo. (…) La fede, nutrita dalla preghiera liturgica e personale, dall’amore di carità e dal pensiero di Cristo, è “conveniente” per gli uomini e le donne di oggi, perché investe in ogni istante affetti, lavoro e riposo. Nulla resta fuori. (…) Qui sta la sostanza del dono che il Papa intende fare, visitandole, alle Chiese e alle popolazioni del Nordest».
Ad Aquileia, culla della fede
Si inizia, e non a caso, da Aquileia. Siamo in provincia di Udine, diocesi di Gorizia, a pochi chilometri dal mare. Se oggi Aquileia è un piccolo comune di 3 mila abitanti, ai tempi di Roma era una delle principali città dell’area, crocevia strategico per il controllo dei confini orientali della latinità e di tutto l’Alto Adriatico. Fu qui che l’evangelista Marco giunse ad annunciare la Buona Novella di Cristo per la prima volta nella regione, e sempre da qui partì l’evangelizzazione dei popoli slavi e della Russia. La testimonianza architettonica più eloquente di questo primo annuncio è la Basilica patriarcale, di origine paleocristiana, con lo straordinario tappeto musivo risalente al IV secolo. La testimonianza spirituale più eloquente, invece, è la vitalità delle diocesi sorte da quella primigenia predicazione di Aquileia: ben 57, tra il Nord Italia, la Slovenia, la Croazia, l’Austria, l’Ungheria e la Baviera, di cui 36 attualmente esistenti e 21 soppresse. «Anche per il mondo slavo – spiega monsignor Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia – Aquileia è un luogo fondamentale: da qui sono partiti i suoi primi missionari, da qui sono passati i grandi santi Basilio, Girolamo, Ambrogio, Cirillo e Metodio. Aquileia attira sempre chi ha avuto da Aquileia l’annuncio della fede».
Per questo motivo, molti vescovi e pellegrini provenienti da oltre Italia saranno presenti il 7 e 8 maggio.
L’arrivo di Benedetto XVI ad Aquileia si inserisce nel contesto del cammino di avvicinamento al secondo Convegno ecclesiale delle Chiese del Nordest («Aquileia 2»), che si terrà dal 13 al 15 aprile 2012. Il Santo Padre, alle ore 17.00 del 7 maggio, darà l’avvio in Basilica patriarcale al secondo anno di preparazione. Ha commentato in proposito monsignor Lucio Soravito, vescovo di Adria-Rovigo e uno dei vicepresidenti del Comitato preparatorio del Convegno triveneto di aprile 2012: «Il Papa di certo ci inviterà non solo a ravvivare la nostra fede, ma ci chiamerà a un confronto e a un dialogo sincero e leale con tutti – credenti e non credenti – e ad arricchire la nostra società civile con le pratiche di “vita buona” proposte dalla fede cristiana».
Occasione per cristiani e non
Momento adatto per valorizzare questo dialogo è la visita stessa. Ne è convinto monsignor Beniamino Pizziol – neo vescovo di Vicenza – referente organizzativo della Conferenza episcopale triveneta: «Abbiamo invitato tutti i cristiani, credenti, battezzati delle diocesi del Nordest, ma poi abbiamo allargato anche a tutti gli abitanti del territorio». Conferma questa attenzione il Patriarca Scola che, commentando la lettera pastorale già citata, afferma: «Ho voluto indirizzarla, oltre che ai fedeli, a tutti i nordestini, indicando in Gesù una pienezza di vita. Il Papa viene in un certo senso a stanare l’io di ciascuno di noi, ponendo alcune domande: a che punto sei con la tua vita? A che punto sei, quindi, nel rapporto con Dio? Ti è familiare Gesù? Che senso ha per te essere sulla strada che Gesù ha aperto? Questa è una provocazione straordinaria alla libertà dell’uomo postmoderno. Possibilità eccezionale che non solo nessun battezzato del Nordest deve perdere, ma che nessun uomo sensibile e intelligente deve lasciar cadere. Per chiunque sia capace di ascoltare, è una grandissima occasione».
A Venezia, San Marco e San Giuliano
L’invito del Patriarca riguarda soprattutto quello che lui stesso definisce «il cuore della visita», ovvero la Santa Messa che il Papa celebrerà nel Parco di San Giuliano a Mestre, domenica 8, alle ore 10.00, per tutti i fedeli del Nordest. Benedetto XVI sarà a Venezia già dalla sera del sabato, incontrando la cittadinanza in piazza San Marco alle 19.00.
Anche il pomeriggio di domenica 8 sarà dedicato al capoluogo veneto, con l’assemblea di chiusura della visita pastorale diocesana, sempre a San Marco, e quindi l’incontro con il mondo della cultura e dell’economia, nella Basilica della Salute.
La visita del Santo Padre si colloca in giorni molto significativi, a poca distanza di tempo dalla beatificazione, in piazza San Pietro a Roma, di Giovanni Paolo II, e dalla celebrazione della Pasqua, evento fondante della nostra fede.
Queste circostanze non potranno che avere eco nella predicazione del Papa. Domenica 8 è poi la terza di Pasqua: il brano del Vangelo che la liturgia ci proporrà è il commovente racconto dei discepoli di Emmaus, che se ne vanno tristi da Gerusalemme, privi di speranza, e tornano di corsa felici, dopo aver riconosciuto nel viandante il Signore risorto, allo spezzare del pane. «Non ci ardeva forse il cuore nel petto?» si diranno l’un l’altro. Sarà bello ricevere come un dono questa Parola, e la sua spiegazione da parte di Benedetto XVI, che saprà confermarci quanto bello è stare alla sequela del Risorto, l’unico in grado di farci ardere in profondità il cuore, perché l’unico a conoscerci e ad amarci davvero per quello che siamo. «Il Papa – ha sottolineato Scola – viene a farci vedere che la fede non è una favola, un’evasione, una ricerca di rifugio. Anzi, è una grande possibilità di stare immersi nell’oggi, capaci di relazioni buone e di pratiche virtuose. Il Papa ci trova in cammino e, ne sono certo, ci lascerà in eredità nuove possibilità di crescita personale, ecclesiale, civile».
È sempre il Patriarca, interpellato da Telepace, a formulare il miglior augurio per la visita: «Mi aspetto ciò che ognuno di noi chiede – più o meno consapevolmente – tutti i giorni, quando riprende la giornata dopo la parentesi del sonno. Chiediamo la compagnia di Dio. Vogliamo una mano che ci tenga il mento. Vogliamo poter percorrere la strada della nostra vita nella consolazione commossa di qualcuno che ci assicura, cioè che ci tiene al sicuro. E io credo che nessuno come il successore di Pietro sia capace di farci sentire questa mano di Dio sotto il mento».
NOTES
Il Programma della visita nel Nordest
Sabato 7 maggio
16.45 Incontro con la cittadinanza nella piazza Capitolo di Aquileia.
17.00 Assemblea del secondo Convegno di Aquileia nella Basilica di Aquileia.
19.00 Incontro con la cittadinanza nella piazza San Marco di Venezia.
Domenica 8 maggio
10.00 Santa Messa nel Parco San Giuliano di Mestre.
16.45 Assemblea per la chiusura della visita pastorale diocesana nella Basilica San Marco di Venezia.
18.00 Incontro con il mondo della cultura e dell’economia nella Basilica della Salute di Venezia.
18.45 Benedizione al termine dei lavori di restauro della Cappella della SS. Trinità e inaugurazione dei locali della Biblioteca dello Studium Generale Marcianum.
Info: www.ilpapaanordest.it