Chiesa e chiese
Da suora salesiana a banchiere, e di successo anche: è quanto accaduto a suor Nancy Pereira, 74 anni, che a Bangalore, città a circa mille chilometri a sud di Bombay, ha aperto una banca davvero particolare. Si tratta del 'Fondo per i poveri' che, seguendo l`esempio della 'Grameen Bank' del Bangladesh, offre crediti ai poveri degli slums e dei villaggi, non accettando, al momento, risparmi. I clienti sono tutti nullatenenti o quasi, ai quali la religiosa offre la possibilità di iniziare una nuova vita. Mediamente i prestiti sono il corrispettivo di circa 50 mila lire e il tasso applicato è di appena il 2 per cento, quanto serve per coprire le spese di gestione della banca.
Normalmente nessun istituto di credito darebbe soldi a questa gente, perché non in grado di offrire garanzie, e comunque i tassi sarebbero ben più elevati. Ma il profitto non è tutto, visto che a due anni dall`inizio di questa singolare iniziativa la banca è ancora attiva. 'Finora ` ha detto suor Nancy ` tutti, ma proprio tutti, coloro che hanno ricevuto un credito ci hanno restituito i soldi'. Comunque, i prestiti non vengono dati a tutti, ma solo a quanti mostrano di aver risparmiato con costanza in un anno una piccola somma e accettano di partecipare agli incontri bisettimanali del gruppo che gestisce i crediti e che controlla di fatto il buon utilizzo dei soldi. Da sottolineare che la banca è nata anche grazie alla Provincia autonoma di Bolzano, che ha investito nel progetto i fondi della legge per la cooperazione con il terzo mondo.
Giornata mondiale della gioventù
'Lo Spirito Santo vi insegnerà ': in linea con la riflessione per il secondo anno di preparazione al giubileo del duemila, il papa ha scelto questo tema ` con le parole tratte dal Vangelo di Giovanni ` per la Giornata mondiale della gioventù che si celebra il 5 aprile, domenica delle Palme, a livello diocesano. E nelle singole chiese locali dovrà essere celebrata anche la Giornata del prossimo anno, in attesa del grande raduno internazionale in programma a Roma nell`anno santo, dopo quello straordinario di Parigi nell`agosto del 1997.
Per l`occasione Giovanni Paolo II ha inviato un messaggio a tutti i giovani del mondo con il quale li esorta a 'lasciarsi ammaestrare' dallo Spirito di Dio, mettendosi umilmente e docilmente alla sua scuola, per imparare quella 'sapienza del cuore' che sostiene e alimenta l`esistenza di ciascuno. Santità , vita spirituale, evangelizzazione e unità sono solo alcuni dei campi in cui 'lasciarsi ammaestrare', al fine di porre rimedio ai mali del secolo che sta per concludersi; un secolo 'sopra-sviluppato nella razionalità tecnica e sottosviluppato nell`attenzione dell`uomo, alle sue attese, al suo mistero'.
Sudafrica: presto una università cattolica
Presto anche in Sudafrica nascerà una università cattolica. Il progetto è stato discusso dall`assemblea plenaria dei vescovi del paese riunitasi di recente a Pretoria. L`ateneo si chiamerà 'St. Augustine`s College' e opererà in collaborazione con una università inglese. Sempre nel campo dell`educazione, i vescovi sudafricani hanno approvato una lettera pastorale e una serie di direttive sull`insegnamento della religione cattolica. In proposito i presuli esprimono apprezzamento per la nuova legge di riforma della scuola, in cui non è stata trascurata la realtà degli istituti cattolici.
Perù: i vescovi criticano la politica abortista
Oltre mille donne peruviane hanno denunciato di essere state costrette alla sterilizzazione chirurgica promossa massicciamente dal governo di Lima. I primi casi accertati risalgono al gennaio dello scorso anno e, secondo il parlamentare Salazar Larrain, per le 110 mila operazioni eseguite finora ci dovrebbero essere altrettanti consensi, che in realtà non ci sono. Invece, secondo quanto riferisce l`agenzia Fides, ci sarebbero documentati casi di violenze. I vescovi di diverse località hanno denunciato con forza innumerevoli casi gravi in cui le donne non sono state neppure avvertite che non avrebbero potuto più avere figli.
Dinanzi a questa situazione sono intervenute personalità del mondo della politica, della cultura e della scienza. È intervenuta collegialmente anche la Conferenza episcopale del Perù con un messaggio durissimo, in cui si condanna senza riserve la 'politica antinatalista che considera prioritari cifre e obiettivi più che gli uomini e le donne '. I vescovi, inoltre, lamentano la violazione dei diritti fondamentali della persona umana, i mezzi illeciti con cui viene imposta la sterilizzazione e contemporaneamente la mancanza di adeguate politiche per un`equa distribuzione della ricchezza nel paese.
Il piano pastorale dei vescovi cubani per il 2000
I vescovi cubani nel loro piano pastorale affermano: la chiesa deve aiutare l`uomo cubano concreto ad essere protagonista della propria storia, annunciandogli Gesù Cristo come colui che può salvarlo.
Speranza e fiducia sono i sentimenti che animano la chiesa di Cuba, tutta proiettata al futuro, dopo la storica visita del papa in gennaio. Lo sottolineano i vescovi dell`isola caraibica in un messaggio che, riecheggiando un appello di Giovanni Paolo II, s`intitola: Aprite il cuore a Cristo. I presuli sottolineano come la visita del papa abbia rappresentato non solo 'un segno evidente' della presenza di Gesù Cristo nella storia, ma anche uno stimolo a 'una riflessione permanente che conduca al rinnovamento della vita cubana'.
Proprio partendo dai discorsi pronunciati da Giovanni Paolo II, i vescovi lanciano quindi un 'piano di azione pastorale' in preparazione al giubileo e al nuovo millennio. Il primo punto afferma che la chiesa deve aiutare l`uomo cubano concreto a essere protagonista della propria storia, annunciandogli Gesù Cristo come colui che può salvarlo. Per fare ciò, la chiesa esige spazi sufficienti, intendendo operare con spirito ecumenico in piena collaborazione con le altre confessioni cristiane.
La chiesa cubana, inoltre, desidera ampliare il dialogo aperto con le istituzioni statali e con le organizzazioni autonome della società civile, approfondendo la sua opera di servizio, con particolare attenzione alle persone più bisognose. Sostanzialmente, sono due i punti fondamentali del programma pastorale: il rispetto della vita umana fin dal concepimento e la difesa della famiglia.
Angola: 50 anni di presenza dei capuccini
L`Angola è tra i paesi più poveri del mondo. Le pur grandi riserve di minerali, dai diamanti al petrolio, sperperate in una guerra interna protrattasi per decenni, non riescono a rilanciare l`economia. Da cinquant`anni accanto ai dieci milioni di abitanti sono presenti i religiosi francescani cappuccini, veneti e friulani. La loro attività in questo paese, grande quattro volte l`Italia, è raccontata in un film presentato di recente a Padova insieme con una serie di iniziative in vista del giubileo.
I frati cappuccini non hanno mai abbandonato questa terra neppure nei momenti più difficili della guerra d`indipendenza (1961-1975) e della successiva guerra civile (1975-1996) che hanno provocato oltre mezzo milione di morti, 100 mila mutilati e un milione e mezzo di profughi. Attualmente più del 60 per cento della popolazione è analfabeta, due terzi non ha accesso ai servizi sanitari pubblici, ed è altissima la mortalità per tisi, lebbra e malattie del sonno. I religiosi ` 88, divisi in 14 missioni ` oggi gestiscono scuole professionali, frequentate da oltre 4 mila ragazzi, e scuole di istruzione di base, con 18 mila bambini. Un impegno particolare, in campo sanitario, è dedicato alla cura a domicilio dei malati di lebbra, oltre 350.
In vista del giubileo i cappuccini ` che erano già stati in Angola dal 1645 al 1835, pagando un prezzo altissimo per la loro fedeltà al Vangelo, con 228 confratelli uccisi ` hanno in cantiere diverse iniziative concrete: lo scavo di un pozzo, la canalizzazione di un`ampia area agricola e la costruzione di una nuova scuola professionale