Così doveva essere Gesù

09 Luglio 2000 | di
 
   

   

 

   

 

   

La nuova ostensione riaccende i riflettori sul misterioso lenzuolo che avrebbe avvolto il corpo del Crocifisso, del quale la tecnologia ha potuto ricostruirne le fattezze. Il Giubileo e la Sindone.   D al 12 agosto al 22 ottobre la Sindone sarà  nuovamente esposta alla venerazione dei fedeli: è singolare questa ostensione ad appena due anni dalla precedente. In passato si è dovuto aspettare qualche decennio: dal 1933, ad esempio, si è passati al 1978. Ma, si sa, quest' anno è Giubileo. L' ostensione del 1998 è stata la più lunga in assoluto: 55 giorni, durante i quali sono transitati davanti al sacro telo non meno di due milioni e mezzo di pellegrini. Quest' anno, se ne prevedono oltre tre milioni. Un richiamo straordinario spiegabile solo con i criteri della fede. Gli organizzatori questa volta propongono la visita alla Sindone come esperienza di penitenza e di conversione, nel clima del Giubileo.
Da un anno alla guida della diocesi di Torino, anche con l' impegnativo incarico di custode della Sindone, è monsignor Severino Poletto, trevigiano di origine, ma da tempo in terra piemontese, dove è stato anche vescovo di Asti. «Mi colpisce molto questo volto di uomo sofferente - confessa monsignor Poletto - che mostra tutti i segni delle torture narrate dai vangeli. Non possiamo considerarlo il lenzuolo che ha avvolto il corpo di Cristo. Sconcerta e affascina, però, la coincidenza tra le informazioni che ci dà  la Sindone e il racconto della passione di Gesù. Questa immagine mi impressiona e insieme mi incita a compiere un percorso fondamentale per la mia fede.  Anche se la scienza non ha ancora dato risposte definitive - e chissà  se mai le potrà  dare questa immagine mi rimanda a Cristo». Le tracce sul telo sindonico confermano in modo inequivocabile che l' uomo che esso ha avvolto è stato torturato e crocifisso: questi elementi hanno consentito alla moderna medicina di smentire l' ipotesi che sia opera di un pittore medievale, perché allora l' eventuale falsario non era a conoscenza di certi processi fisiologici e talune particolarità  anatomiche. Il credente quindi si sente chiamato a cercare il volto del Cristo vero, del Gesù dei vangeli.
«Ma la Sindone - precisa il teologo e biblista monsignor Giuseppe Ghiberti, tra i principali responsabili dell' ostensione è un povero segno, che non diventa prezioso per l' interesse che desta tra       gli scienziati e i polemisti: non è Cristo, ma rimanda a Lui
e ha quindi
     

DOVE, COME, QUANDO      

-  Le date dell' ostensione : dal 12 agosto al 22 ottobre.
Segreteria
: via XX Settembre, 87 Torino.- Tel. 011/5215960, fax 011/5215992. Orari: dal lunedì al venerdì, 9.00-13.00 / 14.00-18.00    

- Internet: www.giubileo.pie-monte .it,  www.sindone.org          

- Numero verde : 800 329329 (dall'Italia).     

La diocesi di Torino ha preparato una guida con schede storiche e teologiche relative al Giubileo e alla Sindone. Si intitola Il tuo volto, Signore, io cerco, Elledici-San Massimo, 96 pagine, 6.000 lire.

 


la  possibilità  di divenire eco del Vangelo, Vangelo essa stessa, per il messaggio che proclama, alla stessa maniera di Gesù:'Convertitevi, e credete'!».      

Giovanni Paolo II, davanti alla Sindone nel 1998, affermò che essa è «provocazione all' intelligenza. Essa richiede innanzitutto l' impegno di ogni uomo, in particolare del ricercatore, per cogliere con umiltà  il messaggio profondo inviato alla sua ragione e alla sua vita (... ). La Chiesa esorta ad affrontare lo studio della Sindone senza posizioni precostituite, che diano per scontati risultati che tali non sono; li invita ad agire con libertà  interiore e premuroso rispetto sia della metodologia scientifica sia della sensibilità  dei credenti».   

E infatti, da quando, nel maggio del 1898, l' avvocato Secondo Pia eseguì la prima fotografia della Sindone, la scienza ha continuato a studiarla. Un contributo significativo lo ha offerto di recente un' équipe del dipartimento di informatica dell' Università  di Torino, coordinata dal professor Giovanni Tamburelli, che dal 1978 applica le tecniche numeriche alla Sindone, ottenendone immagini tridimensionali di forte impatto emotivo.
Non solo, ma queste ricerche confermano che il telo ha realmente avvolto un corpo. E, pur con il dovuto distacco che lo scienziato mantiene dall' oggetto della propria indagine, il professor Nello Balossino, fisico e consigliere del Centro internazionale di sindonologia, ricorda l' emozione che accompagnava i risultati delle prime ricostruzioni.
«Vent' anni fa i computer, molto lenti, restituivano le immagini linea dopo linea, dall' alto al basso. Ogni volta che emergeva l' immagine dell' uomo della Sindone, rimanevamo sconcertati e insieme estasiati, perché avevamo di fronte un uomo affascinante, le cui sembianze avevano ogni volta qualche elemento di novità  che ci stimolava a continuare. Per la nostra équipe, è pacifico che non si tratta di un immagine dipinta, ma di un uomo veramente crocifisso. E quell' uomo molto probabilmente è Gesù Cristo. La cosa strabiliante, quasi paradossale, è che questo telo funerario, anche grazie alle nostre elaborazioni al computer, più che inviarci un messaggio di morte, ci parla di resurrezione, di vita».

     

Per il futuro gli studiosi sono preoccupati circa la possibilità  di conservare intatto il sacro telo.       Mechthild Flury Lemberg, direttrice emerita del Museo Abegg di Berna ed esperta di tessuti (ha restaurato le tonache di san Francesco e di sant' Antonio), ne è convinta da tempo. «I problemi da affrontare sono provocati dall' ossidazione e dall' inquinamento. L' ossidazione sta progressivamente aumentando e il lino ingiallisce in fretta e con esso l' immagine della Sindone. Fino ad oggi è stato fatto il possibile per una adeguata conservazione e ora il telo è in un contenitore che la conserverà  in modo appropriato. Certo: è necessario toccarla e muoverla il meno possibile. Io credo che la Sindone sia autentica, altrimenti non mi so spiegare come si sia impressa l' immagine che vediamo. Per me è un miracolo, e chi se non Gesù Cristo può aver fatto questo?».
Queste preoccupazioni lasciano intuire che passerà  molto tempo prima di poter rivedere la Sindone esposta al pubblico. Ma quest' anno è un anno speciale.E allora: quale collegamento tra Giubileo e Sindone? Monsignor Ghiberti e i responsabili pastorali precisano che il Giubileo acquista significato in   relazione alla figura di Gesù di Nazareth, centro della Storia, causa e via per la liberazione e il riscatto dell' uomo. «La nascita di Gesù a Betlemme - scrive Giovanni Paolo II nella Bolla di indizione del Giubileo  - non è un fatto che si possa relegare nel passato. Dinanzi a lui, infatti, si pone l' intera storia umana: il nostro oggi e il futuro del mondo sono illuminati dalla sua presenza. Egli è 'colui che è, che era e   che viene' (Ap 1,4)».

 

 
   

   

UN VIDEO      

S indone, il volto del mistero, il video edito da Audiovideo Messaggero di sant' Antonio fornisce specifiche informazioni sulla Sindone, sottolinea lo stile, l' atteggiamento con cui porsi di fronte all' Uomo dei dolori: una disposizione d' animo da ricercare con profondità  in qualsiasi periodo dell' anno. I più noti esperti del settore, laici e religiosi, intervengono a commento dell' omelia che il Papa ha tenuto nella sua visita alla Sindone del 24 maggio 1998. Un gruppo di giovani, infine, attualizza tutti questi stimoli secondo la propria sensibilità .
Il video, coprodotto con le Elledici, dura 30 minuti, lire 32.000, è disponibile nelle librerie cattoliche o al numero verde 800.019591.

UN LIBRO      

C ento prove sulla Sindone. Un giudizio probabilistico sull' autenticità , Edizioni Messaggero Padova, pagine 192, lire 25.000. Ne sono autori Giulio Fanti e Emanuela Marinelli . L' originalità  del libro sta nell' analizzare ben 100 affermazioni riguardanti sia fatti   storici relativi alla Sindone sia i risultati finora emersi dagli studi. Ad ognuna sono stati assegnati sette coefficienti che indicano l' autenticità , la falsità  o né l' uno né l' altro. Gli autori, docente universitario il primo e sindonologa la seconda, non hanno avuto dubbi:stando ai loro calcoli matematici, le probabilità  che la Sindone sia autentica sono molto più elevate rispetto al contrario. Per questo la loro indagine non lascia dubbi: «la Sindone - concludono - è autentica al 100 per cento, con un' incertezza assolutamente trascurabile... A pieno titolo dunque essa deve essere ritenuta una reliquia».


   
   
D AL SEPOLCRO A TORINO      

L a Sindone è il telo di lino in cui Giuseppe d' Arimatea e Nicodemo avrebbero avvolto il corpo di Cristo. È tessuta a spina di pesce e misura m. 4,36 di lunghezza e m. 1,10 di larghezza. Il colore originariamente bianco, risulta ora ingiallito dal tempo e rovinato dall' incendio del 1532 a Chambery. Nel V secolo la Sindone probabilmente era venerata a Costantinopoli insieme ad altre reliquie della passione di Cristo. Nel 1353 la ritroviamo a Lerey, in Francia e nel 1453 a Ginevra, ceduta a Ludovico di Savoia, cadetto di Amedeo VIII da parte di Margherita di Charny, vedova di Umberto di Villersexel. Da quel momento apparterrà  ai Savoia fino al 1983, quando fu donata dall' ex re d'Italia alla Santa Sede, e lasciata a Torino per volontà  papale.
Le analisi al radiocarbonio condotte nel 1988, che avrebbero datato la Sindone al 1300, più che dare risposte hanno generato numerose perplessità  circa le metodologie seguite e per certi comportamenti anomali seguiti nei laboratori. Perciò gli scienziati chiedono di esaminare nuovamente la Sindone per compiere ulteriori ricerche, come la risonanza magnetica.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017