Cuore di Padre
DALLA VITA
Il perdono? Un gesto divino
Dio è un Padre che ama nella libertà , che perdona nella gratuità . Così ce lo presenta Gesù nel Vangelo. In modo straordinario nella vicenda del figliol prodigo, parabola della misericordia per eccellenza.
Un omicidio, una malattia mortale, un incidente fatale. Che colpisca magari un bambino. Quale significato ha il male? La domanda angustia l' uomo dall' alba dei secoli. Con una distinzione che, chi l' ha sperimentata, ben conosce. Un conto è discutere del problema in teoria. Un conto è esserne toccato personalmente. Quando tocca a te. Pensiamoci, ad esempio, quando il telegiornale ci informa dell' ennesimo, povero bambino massacrato dall' ennesimo pedofilo omicida e il volenteroso giornalista televisivo piazza davanti alla faccia disfatta della mamma piangente il suo microfono, snocciolando la domanda fatale: «Signora, lei perdona l' assassino di suo figlio?». Lo stesso pubblico che vorrebbe la pena di morte desidera in cuor suo che la mamma dica: sì, lo perdono. La cosa ci assolverebbe tutti, ci farebbe sentire più buoni. E se lei, la povera mamma, grida il suo dolore sotto forma di richiesta di una punizione tremenda, che cosa dovremmo rimproverarle?
Prendiamocela, semmai, con quel microfono invadente. E violento. Ma scendiamo. Scendiamo nell' ideale «gerarchia» dei mali. Quante volte vi hanno sfasciato il finestrino dell' automobile, magari per non portarvi via nulla perché dentro, saggiamente, non ci tenete nulla di valore? Quanti piccoli e grandi furti avete subito? Vi hanno mai sottratto qualche oggetto che aveva per voi un grande valore affettivo? In questi casi, non vi siete sentiti vittime di una violenza cattiva proprio perché stupida, insensata? Non vi siete sentiti, un poco, «violati»? Vi hanno mai feriti (con una parola, un gesto) deliberatamente, per il gusto di ferirvi? Perdonare. Quanto è difficile perdonare anche questi piccoli misfatti. E vorremmo che gli altri sapessero perdonare i più grandi, magari nel momento in cui sono travolti da dolore. Perdonare sarebbe meno difficile se sapessimo darci una spiegazione del male. Capisco, mi metto il cuore in pace, cerco di perdonare. Ma il male è quasi sempre «insensato». Impossibile da comprendere completamente. E allora c' è una sola possibilità : anche il perdono deve adeguarsi. Anche il perdono, dunque, sia «insensato». Folle. Un gesto del tutto gratuito dettato da una forza che non ci appartiene perché ci viene donata da chi è comprensione assoluta. Perdonare non è «umano». È divino. E per questo i grandi gesti di perdono, di cui abbiamo già parlato in queste pagine (Giovanni Bachelet, Stella Tobagi e Rosaria Costa Schifani, «Messaggero» 11/1999), ci comunicano una grande pace: perché sono doni che rivelano l immagine del donatore. Dio Padre misericordioso. Dio della giustizia, non della vendetta.
I L CALENDARIO DEL GIUBILEO
DICEMBRE 2000 3 domenica 8 venerdì 17 domenica 24 domenica 25 lunedì 31 domenica GENNAIO 2001
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UNA ROSA, DUE FEDI, UN SOLO AMORE!
In occasione del Giubileo mondiale delle famiglie (14-15 ottobre 2000) è sbocciata un' iniziativa, che ha dei contorni molto delicati e dei significati molto profondi. Eccola, descritta in breve. Le famiglie di tutto il mondo hanno voluto offrire al Santo Padre una rosa, simbolo dell' amore, nel cui stelo sono incastonate due fedi, simbolo dell' amore fedele. Questa rosa ha valore e significato proprio in quanto esprime un sentimento e lo ricorda alle generazioni che verranno. Per informazioni rivolgersi al numero verde 800/601510. |