I valori che orientano la vita
La "Giornata nazionale" delle Acli, Associazioni cristiane lavoratori italiani della Gran Bretagna, svoltasi recentemente a Bedford, ha certamente lasciato negli oltre mille soci, provenienti da quindici circoli e da quattro sedi di Patronati, forti emozioni e un ricordo indelebile. Il tema della Giornata: "Globalizziamo la solidarietà ", tratto dal messaggio del 1° maggio 2000 di Giovanni Paolo II, è stato sviluppato dai relatori come l";idea e il programma di fondo del movimento. Lo ha affermato il presidente Lorenzo Losi, rivolgendo ai tanti amici, venuti anche da lontano, il suo caloroso saluto. Ha poi espresso la sua gratitudine alle autorità presenti: all";ambasciatore italiano Luigi Amaduzzi; al ministro plenipotenziario Carlo Marsili, direttore generale per gli Italiani nel mondo alla Farnesina; al consigliere d";ambasciata Mario Fridegotto; al console generale Alessandro Stassano; al segretario generale del Cgie Franco Narducci; alla viceconsole di Bedford Lucia Forneri; a monsignor Victor Guazzelli, vescovo ausiliare di Londra; a monsignor Agostino Gonella delegato dei missionari italiani in Gran Bretagna; a Luca Jahier responsabile Rete Europea Acli e a Paolo Rosamiglia dirigente Acli della Germania; ad Alberto Bertali e Marco Cereste membri del Cgie, e a Giuseppe Giacon presidente del Fasfa e del Circolo veneto di Londra; all";avvocato Salvatore Sammarco, a Teodoro Di Nardo, presidente del Comites di Londra, e Nicola Del Basso presidente del Comites di Bedford.
Ciò che motiva e anima questi incontri delle Acli è, per Losi, "la volontà di ritrovarsi insieme per ripartire ogni anno rafforzati da contenuti e valori che orientano la vita". E ha continuato: "Nell";anno del Giubileo, dei grandi congressi Acli di Vallombrosa, di Bruxelles e in Gran Bretagna abbiamo imparato che, se rimaniamo uniti, il cammino è meno tortuoso, superiamo più facilmente le difficoltà , osando per il futuro con più coraggio. È con questo spirito che assolviamo il nostro compito di stare dalla parte della gente e degli ultimi. Nel 2001, anno del volontariato, vogliamo fare ogni sforzo per globalizzare la solidarietà , attenti più ai valori dell";essere che a quelli dell";apparire".
L";ambasciatore Amaduzzi, oltre che sentirsi in sintonia con lo spirito delle Acli, ha manifestato gioia e gratitudine per essere presente. "Oggi giochiamo tutti in casa e devo dire che tra voi mi sento in famiglia", ha detto l";ambasciatore, esprimendo i sentimenti di stima e di gratitudine dei governi italiano e inglese per la comunità italiana della Gran Bretagna. Dopo di lui ha preso la parola il ministro plenipotenziario Carlo Marsili al quale, unitamente all";ambasciatore, Losi aveva rivolto il grazie delle Acli per aver ottenuto dal ministero degli Esteri la non chiusura del consolato di Bedford. "Da sempre le Acli sono un";organizzazione di straordinaria importanza nel panorama dell";associazionismo italiano. La sua attività presso le nostre comunità all";estero ha acquisito nel corso degli anni una grande valenza "; ha detto Marsili ";. Ho trovato eccezionale il tema del vostro incontro "Globalizzare la solidarietà ": un messaggio in perfetta armonia con la vocazione dei lavoratori cristiani perché introduce nelle prospettive e nelle problematiche del villaggio globale, i valori della solidarietà troppo spesso dimenticati".
Un tema che la direzione generale per gli italiani all";estero ha cercato di promuovere nella conferenza dei trecento parlamentari, discendenti di connazionali all";estero, tenutasi a Roma nel novembre scorso; e poi durante la 1° Conferenza degli italiani nel mondo, svoltasi nel dicembre 2000, di cui uno dei seguiti operativi più importanti è stata l";applicazione della solidarietà quale risorsa ed elemento di sviluppo per le nostre collettività all";estero; nella 1° Conferenza dei consoli italiani nel mondo, tenuta nello stesso mese alla Farnesina, dove è emersa la necessità di rivedere l";immagine dei nostri consolati all";estero e il ruolo del loro servizio basato sul principio della solidarietà . Il ministro ha anche espresso alcuni obiettivi urgenti: il finanziamento dei corsi d";italiano all";estero; il potenziamento del personale in aiuto ai consoli nei settori dell";assistenza sociale e dell";accoglienza. Ma per attuare questo sono necessarie maggiori risorse ed è inammissibile che al ministero degli Esteri, per i bisogni delle nostre comunità all";estero, sia destinato solo lo 0,27% delle risorse di cui dispone il bilancio dello Stato italiano.
Franco Narducci ha rivolto all";assemblea il saluto delle Acli svizzere, di cui è vicepresidente, e che in Svizzera costituiscono un punto di riferimento importante per le comunità italiane. Egli si è poi soffermato sull";attività degli ultimi due anni che hanno espresso un volto nuovo del Cgie: "Sono stati anni difficili, in cui abbiamo affermato la nostra autonomia e il principio che il Cgie deve rappresentare gli italiani all";estero nei confronti del parlamento, del governo, delle ambasciate e dell";amministrazione dello Stato. Centrando l";impegno sulla battaglia dei diritti, abbiamo più volte incontrato autorità politiche, parlamentari e cariche istituzionali per far avanzare la battaglia del voto in loco degli italiani all";estero. Non siamo riusciti ad ottenere questo diritto per le votazioni del 13 maggio, ma le riforme costituzionali rimangono segno di una grande vittoria. Ora si tratterà di vigilare affinché il nuovo Parlamento approvi la legge ordinaria nei primi sei mesi della legislatura. Le altre battaglie hanno avuto l";obiettivo di bloccare la chiusura di sette sedi consolari, tra cui Bedford; di ottenere che il bilancio del ministero degli Esteri fosse all";altezza dei compiti e delle aspettative degli italiani all";estero; di sostenere i corsi d";italiano all";estero, portando l";impegno complessivo da 45 a 53 miliardi. Solo nella grande area di Londra ci sono diecimila giovani che studiano la nostra lingua: è un segno positivo, ma occorrono risorse, il sostegno degli Istituti italiani di cultura, la creazione di comitati culturali. Altri risultati ottenuti riguardano la semplificazione delle procedure per i giovani in età d";obbligo militare residenti all";estero e desiderosi di venire in Italia; la riforma dei Patronati, strumenti di grande importanza ancora oggi. Dallo Stato ci aspettiamo un protagonismo diverso: la realizzazione delle istanze della 1° Conferenza degli italiani nel mondo; la risposta alle attese delle giovani generazioni, soprattutto riguardanti il settore della comunicazione, il sistema formativo, il ruolo delle università , il campo della solidarietà e del volontariato. Come Acli, occorre mantenere il nostro impegno per rinsaldare il legame tra le due Italie; essere più attivi nel raccordare il patrimonio storico, culturale ed economico di cui siamo portatori, rendendone partecipi le nuove generazioni; più decisi nella salvaguardia dell";identità e della lingua italiana. C";è ancora bisogno d";aggregazione, dell";apporto di tutti, perché di fronte ad una società che pare aver smarrito i punti di riferimento tradizionali e si rifugia in un individualismo tante volte esasperato, abbiamo il dovere di arginare le tendenze del mercato e la corsa alla massificazione dei profitti".
Luca Jahier, sviluppando il tema della "Giornata" si è soffermato sul volontariato e sul fenomeno della globalizzazione. Sono emerse le motivazioni e la ricchezza umana e spirituale della presenza di tanti volontari che impegnano tempo, capacità e anche la loro vita per stare con gli altri. Essi sono una vera risorsa civica per la democrazia. Nella seconda parte della sua riflessione, Jahier ha evidenziato alcuni aspetti negativi della globalizzazione: l";emarginazione di quanti non riescono a seguire la rapidità dei cambiamenti tecnologici; la logica perversa dei profitti finanziari e i rischi del potere telematico e informatico che condiziona, uniforma e accentua le differenze tra le persone.
"Questa brusca avanzata dell";economia contemporanea ha fatto perdere, negli ultimi due anni, quattro milioni e mezzo di posti di lavoro" ha affermato Jahier che ha terminato il suo intervento citando il discorso di Giovanni Paolo II del 1° maggio 2000: "Dobbiamo riconoscere che non sempre l";organizzazione del lavoro rispetta la dignità della persona. Tutti dobbiamo operare perché il sistema economico in cui viviamo non sconvolga l";ordine fondamentale della priorità del lavoro sul capitale, del bene comune su quello privato. La globalizzazione, presente in ogni ambito della vita degli uomini, è un fenomeno da governare con saggezza. Occorre globalizzare la solidarietà ".
Alla tavola rotonda è seguita la concelebrazione della messa, presieduta da monsignor Victor Guazzelli. Dopo il pranzo, il clima di festa comunitaria ha incrementato la conoscenza e l";amicizia tra i soci di un";associazione che pone come prioritari i valori del rapporto umano.