Il segreto di una guarigione
In un libro intervista a cura di Valentino Savoldi (Un'autobiografia a mo' di intervista, edizioni Paoline)
Il teologo padre Bernard Hà¤ring racconta la sua storia, invitando i lettori a ricordarsi delle proprie storie e a cercare di interpretarle alla luce della provvidenza e della grazia di Dio, per trasformare tutta la vita in un atto di ringraziamento e di lode.
In un capitolo che riprende il titolo di un altro libro, dove il padre Hà¤ring riassumeva la sua esperienza della sofferenza: Ho visto le tue lacrime, egli affronta il tema del dolore e dell'insegnamento che la scuola del dolore può dare.
'Durante la malattia anch'io, come Giobbe, mi sono lamentato davanti al Signore; ma non ho mai sperimentato l'angoscia di Giobbe: io ho avuto la fortuna di 'conoscere' Cristo. Per me avere lo sguardo al Crocifisso è stato un ottimo rimedio e una scuola insuperabile per affrontare ogni genere di dolore morale e fisico... Per me l'aver sofferto è stato anche un valido aiuto per capire chi è nel dolore e per riuscire a consolarlo dandogli speranza'.
Già prima della malattia del cancro il padre Hà¤ring aveva avuto esperienze di dolore e di sofferenza come soldato nella Sanità durante l'ultima guerra: 'Nella gente che soffre io percepisco un continuo richiamo a Cristo, servo nonviolento; là dove i nemici si stringono la mano c'è un qualcosa di divino: significa che i tempi nuovi sono già iniziati; se il popolo non si odia la guerra è già finita, indipendentemente da quello che decidono i capi di stato'.
Quando una scheggia di granata lo ferì al capo, la fede gli fu di grande conforto, ma decise comunque, quando capì che non sarebbe morto, di vivere con quell'esperienza impressa come un sigillo: 'Se si familiarizza con la morte, tante cose che ci danno fastidio diventano piccole piccole. Davanti alla morte tutto si ridimensiona'.
Dopo che gli fu diagnosticato un cancro alla gola, fu sottoposto successivamente a ben sette interventi chirurgici, seguiti da terapie al cobalto. Secondo padre Hà¤ring importanti per la guarigione sono il dialogo, il rispetto, la compartecipazione: 'Spesso l'ammalato non cerca una persona che sia in grado di dargli risposte, ma solo qualcuno che lo ascolti; il solo fatto di poter parlare di ciò che lo angustia è già un grande sollievo'.
'Fra tutti i sistemi terapeutici odierni ritengo che il migliore sia la terapia relazionale: si tratta di guarire la persona aiutandola a trovare equilibrio e armonia in tutti i suoi rapporti. La chiave di un intervento di questo tipo sta nel rispetto profondo per il malato; rispetto che deve sgorgare dall'intimo e fondarsi sulla consapevolezza che ogni creatura che soffre rappresenta Gesù... Quando le relazioni umane si rimettono in ordine, si verifica in un modo o nell'altro una profonda guarigione. Il prete che lodando Dio irradia rispetto profondo, fiducia, speranza, gratitudine, diventa un vero guaritore'.
Riassumendo il significato dell'esperienza del dolore, padre Hà¤ring dice: 'La sofferenza mi ha un po' liberato dall'egocentrismo. Ho approfondito in me la meditazione del mistero pasquale, applicando a me stesso quanto si dice della vita, della morte e della risurrezione di Cristo. Inoltre, ho imparato a confidare nella provvidenza: Dio non mi lascia solo e non permette che io dubiti della sua presenza, neanche nel dolore, né nella malattia... né nella morte!'. Dell'esperienza sorprendente di essere scampato al cancro dopo che i medici gli avevano detto che ormai non c'era più nulla da fare, padre Hà¤ring dice: 'Da un lato, la medicina ha fatto progressi: c'è un'arte terapeutica che riesce a sconfiggere buona parte del dolore e a guarire molte infermità . Dall'altro lato, ho scoperto che in ciascun uomo, secondo il grado della sua serenità e della sua pace interiore, ci sono forze sananti enormi. Penso che il segreto della mia guarigione stia nella serenità , frutto della conformità alla volontà di Dio, nel mio fiducioso abbandono a lui: 'Abbà , nelle tue mani affido il mio spirito''.