Il sentiero di Antonio
Iduecento metri che dal santuario della Visione conducono al santuarietto del Noce, da sempre affiancati da noci (rampolli del mitico albero dal quale il Santo predicava alle folle) sono stati trasformati, di recente, in un sentiero di spiritualità e di meditazione: sei poderose sculture dell' artista di Fratte di Santa Giustina in Colle, dislocate lungo il percorso, offrono ai visitatori mille spunti di riflessione sulla vita e l' opera del Santo, ma ancor più sui misteri di Cristo che costituivano i temi sui quali egli, con grande passione e fede, intratteneva la gente del suo tempo.
I sei gruppi sono stati significativamente così titolati: La visione, che testimonia lo straordinario evento dell' apparizione di Gesù Bambino a sant' Antonio; Il perdono, che raffigura il Santo accanto a Gesù, strumento di riconciliazione con il Padre; L' eucarestia, Gesù lava i piedi, momento di dono e di carità ; La preghiera, per Gesù, per Antonio, come per ogni cristiano, essa è elemento insostituibile di vita; Il transito, il Santo, prima di morire, vede Gesù: video Dominum meum e i carismi, i doni dello Spirito Santo di cui Antonio fu ricolmo e che pose al servizio dei fratelli.
Perché una tale opera? Racconta padre Gelindo Miolo, superiore della comunità di Camposampiero: «Era desiderio dei frati onorare sant' Antonio, in questi luoghi che conservano la testimonianza della sua spiritualità , con un segno particolare che esprimesse gli aspetti più profondi e spirituali della sua vita, e offrire a quanti vengono pellegrini un ulteriore momento di riflessione e preghiera.
«Le grandi ricorrenze centenarie, oltre a essere celebrazioni di avvenimenti, offrono possibilità per elaborare progetti culturali e artistici. L' ottavo centenario della nascita di sant' Antonio (1995) e il grande Giubileo del 2000 sono i due principali eventi che ci hanno dato l' occasione di ideare il progetto del Sentiero di Antonio 'Vangelo e Carità '. Si è voluto unire queste due ricorrenze quali 'occasioni particolari' che i devoti hanno vissuto con grande attenzione e interesse.
«Antonio è un Santo amato. È un Santo che fa rivivere la semplicità evangelica: lui che fu un insigne predicatore, ma che sapeva trasmettere con linguaggio semplice i misteri di Dio, quali l' incarnazione del Figlio di Dio, la sua passione, morte e risurrezione.
«Alle tante testimonianze che troviamo nel mondo cristiano in onore di sant' Antonio, si cercava un ulteriore segno che nascesse dall' amore e dalla riconoscenza delle anime semplici da lui ascoltate e aiutate. Nasce così quest' opera eloquente che continua nel tempo a parlarci di Cristo attraverso l' insegnamento del Santo.
«Il progetto ha trovato ampi consensi e plausi da molte persone fedeli e devoti dei nostri Santuari antoniani, che sempre più diventano i 'luoghi sacri' per eccellenza nell' Alta Padovana, un centro spirituale dove il Santo, patrono di questa nostra terra, è sempre vivo e presente nel cuore della gente «Colgo questa occasione per ringraziare quanti, per affetto e sensibilità , hanno dato la possibilità di realizzare questa opera, in particolar modo: il Comune di Camposampiero, la Banca di Credito Cooperativo dell' Alta Padovana, la ditta Tiemme costruzioni edili, il Rotary club di Camposampiero, e tanti altri benefattori».
Autore del complesso scultoreo è Romeo Sandrin, un artista affermato, discepolo di Viani all' Accademia di Venezia, un «figurativo» che modella seguendo tecniche di evidente derivazione classica. «Il progetto mi affascinava - racconta - e mi spaventava nello stesso tempo. Quando i frati mi interpellarono mi riservai così un paio di mesi, per approfondire la grande figura del Taumaturgo e per tentare di dare forma plastica alle mie idee.
Ogni volta che presentavo un bozzetto era per me una grande emozione. Cercavo sempre di cogliere ogni impressione dei committenti, ogni loro sollecitazione per rendere l' opera sempre più espressiva e significativa. Esprimere il grande messaggio di Cristo attraverso la predicazione e la vita del Santo ha animato fortemente la mia creatività .
«Non ho esitato, dopo attento esame di ciò che avevo prodotto, di disfare e di rifare il tutto. Volevo, infatti, esser sicuro che, quanto ideato, mi avrebbe dato una sensazione di purezza e di profonda spiritualità . Ho cercato di esprimermi con una forma plastica estremamente figurativa e facilmente fruibile. Sono così giunto a presentare la prima opera nella Pasqua del 1999 e tutte le altre a intervalli abbastanza regolari.
«Tutte le opere sono state modellate con la creta e fuse in bronzo, o con l' antica tecnica a cera appresa presso la fonderia artistica Guastini di Gambellara, Vicenza».
Il ministro provinciale dei frati, padre Luciano Fanin, nel presentare l' opera ha così sintetizzato: «Ora questo originale 'sentiero antoniano' può offrire - nella meditazione, nella contemplazione e nella preghiera - un tempo di ritorno al cuore del nostro vivere, di ritorno pieno al Signore del nostro peregrinare terreno. Sant' Antonio ha percorso la via Domini, la via del Signore, passando attraverso le tappe della 'visione': del Gesù, del Natale, dell' incontro con il Gesù che perdona e riconcilia al Padre e con i fratelli, del Gesù che si dona nel pane dell' eucaristia, del Gesù della Pasqua tramite il passaggio doloroso della morte, del Gesù contemplativo, 'tutto preso dalle cose del Padre suo'».