Internet a giuste dosi
«Mai nessun altro mezzo di comunicazione nella storia ha meritato, quanto internet, l`aggettivo di 'ambiguo'». A parlare è il cardinale Paul Poupard, presidente del Pontificio consiglio della cultura, attento osservatore dei grandi cambiamenti che attraversano il mondo dei media. «Internet ` ci ha detto ` mi fa pensare con tristezza all`immagine di un ragazzo che dall`Italia è in dialogo con amici virtuali sparsi nel mondo, ma che poi non riesce ad avere un buon rapporto con i genitori o i compagni di classe: la perdita di relazioni sociali è il rischio più grave innescato dalla diffusione della rete».
La Chiesa cattolica invita a diffidare di internet?
«No, a essere cauti».
Lo scorso anno, il Pontificio consiglio della cultura ha pubblicato il documento «Per una pastorale della cultura» dove si parla di internet come dell`«innovazione più sorprendente nel campo della tecnologia della comunicazione». «Sorprendente ` spiega il cardinale Poupard ` qui da un lato, indica le straordinarie attitudini della rete, che collega in tempo reale persone di ogni parte del pianeta; dall`altro, esprime lo sconcerto per come uno strumento simile possa essere piegato a scopi discutibili o addirittura ignobili. Come ogni tecnica nuova neanche internet (cito il documento) 'manca di suscitare timori, purtroppo giustificati da un uso dannoso, e richiede una costante vigilanza e un`informazione seria'».
Crede che internet spinga la Chiesa a un nuovo impegno? «La posta in gioco è grande. Come non utilizzare le reti informatiche, i cui schermi riempiono ormai le case, per iscrivervi i valori del messaggio evangelico? La Chiesa guarda sempre con simpatia alle invenzioni tecnologiche, a patto che vengano utilizzate per servire l`uomo. Da parte dei cristiani, servono progetti mirati e un rinnovato spirito di intraprendenza» (Per contatti: g.maritati@ti-scalinet.it).
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