La Fiat ha 100 anni
Torino
Lo storico inglese David S. Landes ha scritto che l'automobile è stata l'invenzione di maggiore importanza per gli effetti sociali e culturali. Fino ad allora le possibilità di movimento di uomini e donne erano dipese quasi esclusivamente dai mezzi pubblici, prima la diligenza, quindi la ferrovia.
Esiste, dunque, uno stretto rapporto fra l'automobile e il costume, nel senso che l'automobile è uno dei fattori che più propriamente hanno influenzato il modo di vivere in questo secolo. In Italia, ma non solo, la Fiat, l'industria automobilistica di Torino, ha avuto questo grande ruolo. Ce l'ha da un secolo. Ricorre infatti quest'anno il centenario della sua nascita. La Fiat viene fondata l'11 luglio 1899 a Torino, in un periodo di vivace espansione industriale della città . Il primo stabilimento è inaugurato nel 1900. Vi lavorano 35 operai e vi si producono 24 autovetture. Un record per quel periodo. Il presidente della società è Ludovico Scarfiotti, mentre segretario del Consiglio è Giovanni Agnelli che nel 1902 diventa amministratore delegato. Nel 1904 viene prodotta la prima vettura con marchio Fiat: è la 4HP.
La FIAT decolla
Lo sviluppo dell'azienda si muove lungo due direttrici: la diversificazione della produzione e l'orientamento al mercato internazionale. Nel 1908 sorge negli Stati Uniti la Fiat Automobile Co., e nel 1909 viene creato nello stato di New York lo stabilimento di Poughkeepsie. In questo periodo si sviluppano anche rapporti per l'esportazione di autovetture in Francia, Austria, Regno Unito e Australia.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, grande sviluppo ha la produzione di camion militari, aerei, autoambulanze, mitragliatrici e motori per sommergibili. Ma la conversione alla produzione militare non muta i piani di Agnelli che pensa soprattutto a un grande futuro per la Fiat nel campo della produzione di auto. È con questo spirito che nel 1916 si avviano i lavori per la costruzione della fabbrica del Lingotto, la più grande d'Europa. In quegli anni la Fiat amplia le proprie attività nel settore siderurgico e ferroviario, in quello elettrico e nel campo delle linee di trasporto pubblico. Nel 1920 Giovanni Agnelli diviene presidente del Consiglio di amministrazione. Due anni dopo entra in funzione il nuovo stabilimento del Lingotto e riprende la crescita. Viene prodotta la Fiat 501, e poi i modelli 505, 510, 519. Una novità assoluta è data dalla 509, la vettura a quattro posti.
Lo sviluppo dell'azienda viene visto dalla direzione Fiat profondamente legato allo sviluppo della produzione industriale di massa in Italia: maggiore produzione avrebbe significato aumento del tenore di vita e sviluppo e crescita dei consumi. Le vittorie delle auto Fiat nelle gare sportive, la traversata del Sahara in automobile o i raid in America Latina contribuiscono a diffondere l'attrazione verso questo moderno mezzo di trasporto.
Negli anni Trenta si registra un notevole sviluppo tecnologico con gli autocarri e i veicoli industriali, anche con motori diesel. Crescono inoltre il settore aereo e quello ferroviario. In questo periodo usciranno dall'industria torinese alcune auto che hanno fatto la storia della Fiat: la 508, chiamata «Balilla». Nel 1936 è la volta della mitica Fiat 500, denominata «Topolino». È la più piccola utilitaria del mondo. Nel giro di vent'anni se ne produrranno 510 mila esemplari.
A conferma dell'orientamento verso la produzione di massa, alla fine degli anni Trenta viene inaugurato a Torino lo stabilimento di Mirafiori, che introdurrà in Italia le più avanzate esperienze di organizzazione industriale. All'estero nascono centri di assistenza, officine e iniziative industriali specifiche in Spagna, Egitto, Polonia e Francia.
La seconda guerra mondiale comporta una riduzione drastica della produzione di autovetture mentre si quintuplica il numero dei veicoli industriali. Sul finire della guerra muore anche il senatore Giovanni Agnelli, il 16 dicembre 1945.
La ricostruzione
Sotto la direzione di Vittorio Valletta, presidente della società dopo la morte di Agnelli, si apre la pagina del secondo dopoguerra. La ripresa produttiva post-bellica vede l'uscita della Fiat 500B berlinetta e giardinetta, dei modelli 1100E e 1500E, e di una vettura del tutto nuova sia per lo stile che per la meccanica, la Fiat 1400. Il 1955 è l'anno della Fiat 600, seguita, due anni dopo, dalla Nuova 500. È un periodo in cui l'industria automobilistica conosce un ulteriore sviluppo con il raddoppio degli stabilimenti di Mirafiori, mentre all'estero nascono nuovi stabilimenti in Sudafrica, Turchia, Jugoslavia, Argentina e Messico.
È con Giovanni Agnelli, l'«avvocato», nipote del fondatore e nuovo presidente della Società , che la Fiat vede un suo nuovo potenziamento in Italia, soprattutto al Sud. Oltre agli impianti di Reggio Calabria, Bari e Napoli, si realizzano gli stabilimenti di Termini Imerese, Cassino e Termoli, per la produzione di autovetture, e di Sulmona, Lecce, Brindisi e Vasto, per lavorazioni speciali. In questo senso la Fiat si afferma come principale soggetto di sviluppo dell'economia italiana. La crisi petrolifera e l'innovazione tecnologica spingono poi verso una crescente automazione dei processi produttivi. Un'altra auto che segnerà la storia della Fiat, nel 1983, è la Uno: racchiude innovazioni nell'elettronica, nella scelta dei materiali alternativi, nell'adozione di un motore «pulito», il Fire 1000.
La Fiat è una delle prime società ad avviare un progetto per il recupero e il riciclaggio totale delle vetture destinate alla demolizione. Vengono costruiti i nuovi stabilimenti a Pratola Serra e a Melfi. A questo va aggiunto l'ampliamento della presenza internazionale della Fiat che le consente di realizzare più del 60 per cento del fatturato fuori Italia, con un importante aumento di capitale e forti investimenti nell'innovazione. Ne è testimonianza la Fiat Punto, pensata come vettura europea.
In questi ultimi anni la competizione industriale sui mercati occidentali si è fatta più serrata. L'invasione in Europa dei prodotti del sud est asiatico è stata bilanciata da Fiat con un ritorno alla strategia originaria di attenzione ai mercati emergenti. Gli stabilimenti in Brasile e Argentina sono stati ampliati, è stata lanciata la Palio, una world car studiata per adattarsi a usi diversi e da introdurre in diversi mercati. In poco tempo la Fiat è diventata il maggior produttore in Brasile, Argentina, Polonia e Turchia.
La vitalità della Fiat di questi ultimi decenni si deve molto all'intraprendenza dell'avvocato Giovanni Agnelli che ha dato notevole slancio alla casa automobilistica torinese. Un'azione continuata nel 1996 dal presidente Cesare Romiti e, attualmente, da Paolo Fresco. Ora la Fiat guarda al futuro. Sta per presentare un altro modello, la nuova Punto, l'auto destinata ad accompagnarci nel Terzo millennio.
G LI APPUNTAMENTI DEL CENTENARIO Numerose le iniziative avviate in occasione del centenario della Fiat. Tra queste spicca l'istituzione del corso di laurea in ingegneria dell'autoveicolo, che troverà sede proprio al Lingotto e che dovrebbe promuovere nei giovani particolare attenzione all'innovazione a alla competitività dei prodotti in ambito automobilistico. Nel capoluogo piemontese sarà inoltre possibile visitare, nei prossimi mesi, una serie di mostre dedicate ai cent'anni di storia della Fiat, all'evoluzione delle modalità di produzione e della forza lavoro, alla storia pubblicitaria del marchio torinese. PROGRAMMA DELLE MOSTRE · Fiat 100 anni di industria · Fiat 1899-1999. Il volto del lavoro. Cento anni di impresa, cento anni di persone · Le immagini della Fiat · I trionfi del Barocco · Passeggiata italiana |