La prova dei fatti
Sono trascorsi solo pochi mesi dalle ultime elezioni politiche che hanno presentato l";Italia come un Paese in cui ormai è in vigore una democrazia dell";alternanza, con schieramenti politici sempre più polarizzati.
Siamo ancora in una fase di programmazione delle scelte politiche, economiche e finanziarie che caratterizzeranno l";attività legislativa e amministrativa di Parlamento e Governo. Abbiamo però preso atto con soddisfazione della ricostituzione del Ministero degli Italiani nel mondo e della nomina dell";onorevole Mirko Tremaglia alla guida del dicastero. I problemi da risolvere sono molti. Tra le questioni emergenti, va segnalata innanzitutto l";approvazione del regolamento per far votare i nostri connazionali nei luoghi di residenza. È uno dei primi obiettivi che lo stesso ministro Tremaglia si è posto come prioritario, e a cui è legata l";approvazione dell";unificazione dell";Aire alle anagrafi consolari e la conseguente gestione dei dati alla Circoscrizione Estero. Soluzioni non facili e che richiedono la convergenza delle competenze del Ministero per gli Italiani nel mondo e quelle degli Esteri e dell";Interno.
Rimangono sempre forti e urgenti le riforme del Cgie e dei Comites: due istituzioni che esigono fiducia e sostegno da parte del Governo italiano, oltre a un chiarimento sulla loro autonomia e operatività . Molte sono le attese nel settore della legge 153, sull";insegnamento della lingua italiana all";estero, e sui corsi di formazione per i connazionali. Sono temi che richiedono non solo maggiori attenzioni, ma anche maggiori risorse economiche. Un recente editoriale di Corrispondenza Italia ci ha ricordato che "il bilancio del Ministero degli Esteri italiano è pari allo 0,28% del bilancio statale, ivi compresi i fondi per la cooperazione internazionale". La Germania, che non ha una presenza all";estero come quella italiana, ha nel suo bilancio lo 0,28% al netto della cooperazione, e la Francia arriva all";1,21. Sono cifre che ci fanno capire perché tanti nostri insegnanti attendono anche un anno per ricevere il pagamento del loro lavoro!
Altri problemi in attesa d";essere risolti riguardano le pensioni e il settore dei media per gli italiani all";estero. La Fusie, Federazione unitaria della stampa italiana all";estero, nello scorso luglio ha organizzato un interessante convegno, seguito dal congresso con l";elezione del nuovo direttivo, in cui sono emersi chiari orientamenti sul ruolo di questi media nel nuovo millennio ma anche il loro insostituibile servizio d";informazione e di collegamento con l";altra Italia. Come primo appuntamento delle sue visite alle comunità italiane all";estero, il ministro Tremaglia ha scelto di recarsi l";8 agosto a Marcinelle, in Belgio, per ricordare i 146 italiani morti nella miniera ma anche, come il ministro ha scritto nel suo primo messaggio, per esprimere "quanto noi abbiamo acquisito e compreso del grande sacrificio, della sofferenza e del dolore per gli italiani che sono emigrati in un secolo di Storia".
Il nostro lavoro di contatto con molti italiani all";estero fa emergere un quadro complessivo nel quale vediamo molti connazionali delusi per la mancanza di risposte adeguate alle loro attese da parte delle istituzioni italiane. La maggioranza di loro è impossibilitata a mantenere la cittadinanza italiana. Molti non hanno più il nostro passaporto e hanno dovuto rinunciare alla cittadinanza italiana per ottenere il riconoscimento dei diritti civili e politici da parte dei Paesi d";adozione. Alla luce di questo, vogliamo proporre al nuovo ministro, come impegno prioritario, il recupero dell";identità dei figli e dei nipoti di questi connazionali. Le nuove generazioni costituiscono infatti il futuro dell";italianità nel mondo. Il compito delle istituzioni è quello di conoscere le loro attese favorendo il loro ingresso nei momenti e negli spazi partecipativi a livello di istituzioni centrali e periferiche.