L’Ayurveda ritrovare l’armonia
L'Ayurveda è un'antichissima medicina olistica (alternativa) tuttora molto diffusa in India, e in molti paesi europei, da poco introdotta anche in Italia. Ayurveda è un termine sanscrito che significa 'scienza della vita': Ayu, infatti, significa vita, e Veda conoscenza. Più di cinquemila anni fa, l'Ayurveda venne trascritta nei Veda, i più antichi testi scritti storicamente riconosciuti, in India.
Definire l'Ayurveda semplicemente come medicina alternativa, è restrittivo. Si tratta, infatti, di una vera e propria filosofia di vita, che oltre alla ricerca di metodi di cura per alleviare le malattie, si occupa di armonizzare l'animo umano con il resto dell'universo, nel massimo rispetto della natura e dei singoli ritmi biologici che regolano l'organismo.
Per l'Ayurveda, infatti, è lo squilibrio che si crea tra l'uomo e l'ambiente, oltre che tra l'anima e il corpo, a generare la malattia. La ricerca di equilibrio e l'armonizzazione del tutto, conducono alla guarigione attraverso una vita sana, regolata, scandita da ritmi più umani e naturali, e soprattutto consapevole che l'uomo non è che un microcosmo, che deve vivere in armonia con il macrocosmo che lo circonda.
Le antiche scritture sacre indiane, come il Rahamayana, fanno risalire questa 'medicina' alla preistoria, a quando il dio Brahama decise di trasmettere conoscenza e saggezza agli uomini proprio attraverso i Veda, i libri sacri. Bharadvaja fu il primo dei saggi a cui il dio fece il dono dell'immortalità , a patto che si dedicasse alla cura dei mali dell'umanità . Per questo è considerato il precursore dei medici orientali, come per noi lo è Ippocrate.
Dalle verifiche archeologiche e dai testi tramandati fino al giorno d'oggi, pare che veri e propri trattati sulle patologie e i metodi di cura esistessero già ai tempi della prima invasione ariana dell'India, nel 1500 prima di Cristo. Una serie di iscrizioni datate 1000 avanti Cristo, mostrano un interessante elenco di malattie esistenti all'epoca e classificate modernamente, come: febbre (takman), tosse (kasa), malattie ereditarie (ksetriya) e persino tumore (aksata). I rimedi allora raccomandati erano soprattutto a base di erbe macerate e trattate, polveri minerali, derivati della mucca come il latte, e persino gli escrementi.
Sempre mantenendosi legata all'utilizzo degli elementi naturali, la contemporanea medicina Ayurveda si basa soprattutto su un accurato esame della tipologia del paziente, e su analisi scrupolose che garantiscano l'attendibilità della diagnosi. La prevenzione è essenziale, è una conquista raggiunta attraverso un regime di vita regolare, a cui ogni individuo dovrebbe essere educato sin dall'infanzia. All'inizio di ogni cura, per qualsiasi patologia, il paziente viene predisposto ad accogliere la terapia prescritta con una cura disintossicante, un apposito regime alimentare, e il massaggio, tappe essenziali perché l'organismo malato reagisca al medicamento prescritto nel migliore dei modi.
Proprio per queste peculiarità , che hanno mostrato come questo tipo di terapie risultino efficaci nello stimolo alla produzione di anticorpi, la medicina Ayurveda è da poco oggetto di studio in numerose cliniche europee, soprattutto su malati cronici, psicosomatici, o trattati con lunghe chemioterapie che ne hanno compromesso l'equilibrio interno.
Come tutte le scienze mediche primordiali, l'antica Ayurveda si basava su una concezione dell'organismo umano come un complesso agglomerato di sostanze liquide e solide, in perfetto equilibrio fra loro: acqua (ap), fuoco (tejas), aria (vayu), terra (prithivi), etere (akas). Lo squilibrio di uno di questi elementi, avrebbe generato la malattia. La filosofia alla base di questa dottrina medica, piuttosto che scindere l'elemento umano da quello divino, come è successo per secoli nelle nostre dottrine scientifiche occidentali, ne conferma da sempre la compenetrazione, proclamando che il successo della salute parte proprio dalla raggiunta consapevolezza, da parte dell'uomo, dell'inscindibilità tra anima e corpo.
Secondo l'Ayurveda, infatti, spesso è l'anima a far ammalare il corpo. Inoltre, e questo è un fondamentale punto in comune con altre medicine alternative, come l'omeopatia, bisogna considerare il paziente non come un semplice organo malato, ma esaminarlo nel suo tutto, e nelle relazioni con il mondo familiare e sociale che lo circonda.
Ascoltare, e per l'Ayurveda, anche toccare. Toccare come visita, ma anche come rassicurazione, con un gesto che oltre constatare la malattia, per il medico ayurvedico diventa un gesto di accoglienza simbolico. Una parte fondamentale di tutti i trattamenti ayurvedici, oltre alla fase iniziale di disintossicazione e trattamento attraverso i medicamenti prescritti, è infatti anche il massaggio. Questo tipo di contatto, sperimentato in molte cliniche ayurvediche anche in casi di malati terminali o sottoposti a chemioterapie, ha dimostrato un incremento dello stimolo del sistema immunitario dei pazienti.
Anche nella medicina ayurvedica, solo dopo una serie di analisi e un attento studio della tipologia del paziente, vengono scelte le cure, e l'eventuale massaggio da associare ad esse, utilizzando un olio balsamico rigorosamente personalizzato. Nell'Ayurveda, l'uso dell'olio - che nell'antica etimologia sanscrita vuol dire anche 'amore' - è fondamentale. L'olio curativo, scioglie ogni impurità , e predispone il fisico e la mente ad accogliere la cura più adatta. Così il massaggio diventa sia purificazione fisica, che terapia antistress, predisponendo fisicamente e psicologicamente il paziente ad accogliere le energie benefiche dei medicamenti prescritti, raddoppiandone l'efficacia.
Sei acqua o fuoco?
Nell'Ayurveda gli individui si suddividono principalmente in tre tipologie, che ne caratterizzano le reazioni fisiche e le malattie della mente e del fisico:
· · · Tutte le forme di vita, comprese quelle vegetali e animali, contengono gli elementi sopra elencati, denominati Panchabutha cioè elementi fondamentali per la vita.
Terapia in cinque fasi
Dopo un esame accurato del paziente, e delle analisi richieste, il medico ayurvedico procede con la terapia (Sodhana) che si esplica in cinque fondamentali: · · · · · (* l'uno o l'altro, secondo il disturbo del paziente). Le cinque fasi del Sodhana sono essenziali affinché il fisico del malato si predisponga ad accogliere la cura. A completamento delle cinque fasi, e prima di somministrare gli eventuali medicinali, il paziente è sottoposto a una seduta di massaggio ayurvedico. Il massaggio ayurvedico comprende le fasi di: · · È particolarmente indicato per emicranie da ipertensione, dolori ossei, colite, disturbi ovarici, sinusite, disturbi circolatori. Oltre a quanto sopra descritto, il medico prescrive, quando lo ritiene necessario, dei farmaci ayurvedici, prevalentemente a base di estratti vegetali, minerali, e olii naturali. Una serie di consigli dietetici personalizzati, e adattati ai singoli regimi di vita, completano la terapia.
La parola agli esperti indicazioni e avvertenze
Nancy Miladoor:
La dottoressa Nancy Joseph Miladoor, medico chirurgo laureato a Pavia ma residente a Roma, è anche medico ayurvedico specializzatosi all'Università statale 'Amala Ayurvedic Hospital' nello stato indiano del Kerala.
Msa. Dottoressa Miladoor, quali sono le patologie che riscontrano un maggiore successo se curate con l'ayurvedica?
Miladoor. Tra quelle normalmente ritenute difficili da curare, come la paresi facciale, e l'artrite reumatoide, abbiamo constatato negli anni una grande quantità di successi, il che vuol dire nella maggior parte dei casi un controllo totale sul male e nel 60 per cento dei casi, una guarigione. Oltre a questo, l'Ayurveda si presta con successo nelle terapie legate a tutti i malesseri psicosomatici, ad alcune patologie della pelle come la psoriasi, e alle malattie asmatiche.
È difficile vincere la diffidenza, e curare efficacemente anche un paziente occidentale?
Sì, è abbastanza difficile, pur se ultimamente anche in Italia questa disciplina sta riscontrando un notevole successo. Questo perché l'ayurvedica, oltre a limitarsi a prescrivere un farmaco dopo avere constatato una malattia, prevede una vera e propria filosofia di vita, mirata piuttosto alla prevenzione. Il medico ayurvedico, dopo avere accuratamente studiato il malato, non esita a prescrivergli una dieta, a consigliare abitudini più sane e semplici di vita, una tranquillità spirituale che è difficile da accettare per chi vive in una società competitiva scandita da ritmi frenetici e a volte disumani. Molti occidentali hanno una resistenza mentale verso tutto questo, temono di perdere qualcosa, rinunciando a certi ritmi.
Quanto il successo dell'ayurvedica è legato alla moda?
In parte è vero: oggi c'è sempre una maggiore attenzione verso la possibilità di curarsi in un modo diverso, più naturale e umano. Tuttavia, sempre più medici tradizionali si rendono conto della possibilità di poter sfruttare anche questa disciplina per curare i propri malati, soprattutto dove la medicina tradizionale ha fallito. Naturalmente, bisogna diffidare degli improvvisati 'specialisti'. Da noi un medico ayurvedico, dopo una 'normale' laurea in medicina, studia per almeno sei anni per avere la specializzazione.
Qual è il vostro atteggiamento relativamente ai mali 'incurabili'?
Raccomandarne la prevenzione. Per noi alcuni sintomi considerati trascurabili dalla medicina tradizionale, sono importantissimi. Comunque le nostre tecniche sono da sempre associabili con successo a eventuali cure per alcuni tipi di cancro, perché predispongono il paziente ad accogliere la cura, dopo un'accurata depurazione dell'organismo.
Perché per un medico ayurvedico è così importante 'toccare' il paziente, oltre che ascoltarlo?
Toccare il paziente, oltre a essere una tecnica, per noi vuol dire accoglierne la sofferenza, non solo verificarla. Perché per noi un malato è essenzialmente un individuo che ha bisogno di essere rassicurato.
Umberto Scapagnini: l'Italia si sta muovendo
L'onorevole Umberto Scapagnini, parlamentare europeo, si occupa dello studio delle normative per aggiornare la diffusione delle cure alternative anche in Italia.
Msa. Onorevole Scapagnini, in Italia non esistono ospedali o cliniche che offrano la possibilità a un malato di curarsi per scelta con metodi alternativi. Scapagnini. Non ancora. Indubbiamente siamo indietro rispetto ad altri paesi europei come la Germania e la Francia. Ma ci sono progetti in questo senso, e già da qualche anno in molti ospedali (a Roma il 'Fatebenefratelli', il 'Forlanini', ad esempio) organizzano incontri e seminari su terapie di affiancamento alternative, come l'agopuntura cinese, la pranoterapia, l'omeopatia. In Italia è comunque difficile reperire alcuni farmaci, soprattutto quelli ayurvedici. Esiste un progetto in questo senso? Certamente. Alcune specialità della medicina ayurvedica, già approvate dopo accurati controlli, sono in vendita presso le farmacie. Altri sono ancora in fase di studio, e purtroppo ancora venduti senza autorizzazione presso alcuni rivenditori privati. Non possiamo che raccomandare ai pazienti di affidarsi comunque a uno specialista, ed evitare in questi casi l'incertezza dell'autoprescrizione. Posso, comunque, dire che al Parlamento europeo, stiamo lavorando per garantire al più presto a tutti la possibilità di una libera scelta nel campo delle cure mediche.