Petali di seta
Boccioli. Tranciate uno stelo di fil di ferro lungo circa 30 centimetri, poi piegate a uncino, con una pinzetta, un capo del filo. Tagliate un disco di stoffa di 10 centimetri di diametro. Se non avete un compasso, usate come stampo un piattino da caffè. Posizionatelo sul tessuto, disegnate con la matita un cerchio e tagliate. Individuate il centro del cerchio e puntatevi lo stelo di fil di ferro. Piegate ora la stoffa intorno allo stelo come illustrato dalla sequenza delle foto (fig.1). Con l`ago e un lungo filo di cotone di colore simile a quello della stoffa, cucite a punto filza il tessuto, arricciandolo poi intorno allo stelo. Distribuite le pieghe, avvolgete il filo intorno alla base e assicuratelo bene al fil di ferro.
Per il gambo, tagliate di sbieco una striscia di carta crespa verde lunga 40 centimetri e larga un centimetro circa. Dopo aver circondato strettamente la base, avvolgete la carta attorno allo stelo e ogni tanto fissate con un punto di colla.
Foglie. Disegnate su un cartoncino leggero la sagoma di una foglia e ritagliatela. Appoggiate il modello sul tessuto doppio. Segnate il contorno con un pennarello e ritagliate la sagoma. Otterrete due foglie di stoffa uguali. Tranciate un pezzo di fil di ferro per simulare il gambo e la nervatura centrale. Mettete colla su entrambe le foglie, pressatele tra loro includendovi al centro il fil di ferro (fig.2). Lasciate asciugare e ricoprite il gambo con carta crespa verde.
Rose in boccio. Per una rosa di raso occorre una striscia di tessuto lunga almeno 12 centimetri e alta 7 o 8 centimetri. Doppiate la stoffa in lunghezza, diritto contro diritto, cucite lungo il perimetro lasciando aperto solo un lato corto. Ribaltate sul diritto. A mezzo centimetro dalla base di uno dei lati più lunghi passate una filza, arricciatela fino a ottenere una striscia di stoffa increspata. Date forma alla rosa in boccio attorcigliando e avvolgendo su se stessa la striscia di raso, mentre la stringete alla base con le dita (fig. 3). Fissate la stoffa con qualche punto nascosto. Più lunga sarà la striscia di tessuto tanto più grande e florida risulterà la rosa.
Calle. Da un avanzo di raso bianco tagliate un rettangolo di 7,5 centimetri per 15 centimetri. Se la stoffa tendesse a sfrangiarsi, passate una mano leggera di smalto per unghie incolore lungo tutto il perimetro. Piegate la stoffa come suggerisce la foto (fig. 4). Preparate gambo e pistillo tagliando uno stelo di fil di ferro lungo circa 20 centimetri. Curvatelo a una estremità per ottenere un anello ovale piuttosto allungato che sarà la base per il pistillo. Ricoprite l`anello ovale con una striscia di carta crespa gialla. Per creare il calice della calla, sormontate le punte laterali del triangolo. Passate una filza a mezzo centimetro dalla base. Prima di arricciare e chiudere il calice, inseritevi il gambo-pistillo. Ultimate lo stelo come spiegato in precedenza.
Rose aperte. Da un foglio quadrato di centimetri 16 per 16, ricavate una corona circolare che abbia un foro centrale del diametro di 5 centimetri e delle linee tratteggiate a intervalli regolari. Appoggiate lo stampo su un ritaglio di tessuto, riportate la sagoma e i punti segnati dalle linee tratteggiate. Ritagliate i contorni, praticando dei tagli in corrispondenza delle linee tratteggiate (fig. 5). Esercitando una certa pressione con la lama di una forbice arricciate i petali così ottenuti, nello stesso modo in cui si usa arricciare i nastri nelle confezioni regalo. Con il punto filza increspate la corona circolare partendo da una estremità . Avvolgetela un poco su se stessa dando forma alla corolla. Preparate una rosa in boccio di colore analogo o sfumato rispetto alla corolla. Intingete la base del bocciolo in un po` di colla e inseritela al centro della corolla stessa. Per una rosa elegante, da appuntare su un abito da cerimonia, consiglio di raddoppiare le corolle: una in raso e un`altra in organza di seta, l`effetto sarà ancora più raffinato.
Materiali
Fil di ferro 4/10, ritagli di raso e seta, filo in tinta, carta crespa verde e gialla, colla, pinze, forbici, compasso o piattino da caffè.
L`architetto consiglia / di Valentina Giacon
Soffitte e mansarde sono in genere ambienti piacevoli da abitare anche se difficili da utilizzare al meglio a causa di un`altezza spesso modesta.
In questo sottotetto, adibito a camera da letto, la zona più bassa è stata utilizzata per disporre le armadiature. Fissata la quota in altezza, oltre cui non è possibile muoversi agevolmente in posizione eretta, si è scelto tale limite come linea su cui disporre le cabine armadio laterali.
Nella fascia centrale è stato realizzato un abbaino che, aumentando l`altezza della stanza, permette di sfruttare di oltre mezzo metro la profondità del locale e di accedere alla cassettiera posta sul fondo. Il letto disposto al centro della stanza è schermato verso la porta da un velo appeso al soffitto.
Il tetto ventilato
Gli ambienti ricavati nel sottotetto risentono maggiormente delle condizioni climatiche esterne. In estate il tetto in laterocemento accumula una grande quantità di calore tra il coppo e la caldana, che viene rilasciata di notte nei locali sottostanti. In inverno, invece, la formazione di condensa nell`intercapedine è causa di umidità che abbassa la temperatura nella stanza.
Per raggiungere condizioni di benessere ambientale è possibile provvedere alla ventilazione della copertura: l`aerazione è infatti una delle più efficaci misure per rendere abitabile il sottotetto. L`aerazione avviene tra il manto di copertura e lo strato di isolamento. Il flusso d`aria si trova a una temperatura diversa rispetto alla superficie esterna del tetto; in estate è più fresco dato che è riparato dall`irraggiamento solare diretto, mentre in inverno è più caldo poiché risente del riscaldamento interno. Si crea, quindi, un sistema d`aria in circolazione: l`aria calda sale e viene espulsa dal colmo insieme all`umidità , evitando il surriscaldamento in estate e la formazione di condensa in inverno.