Sorridi Pantalica!
Melbourne
Ci sposeremo in primavera! Questo era il messaggio della giovane Lucia al fidanzato Sebastiano Pitruzzello, di Sortino, provincia di Siracusa. Era il 15 marzo 1963 quando Sebastiano arrivò a Melbourne a bordo della nave Oceania, e le nozze furono celebrate 35 giorni dopo. Ma non era primavera bensì autunno in questo continente «sotto sopra» come viene descritta l";Australia (The Country Down Under).
Il primo lavoro di Sebastiano, appena ventenne, fu in fabbrica: in quella General Motor che per migliaia di emigranti era come il ventre di una balena: aveva posto per tutti, indefinitamente. Iniziava il boom dell";automobile e la produzione aumentava di giorno in giorno. Ma Sebastiano non riusciva a staccare il pensiero dai verdi pascoli della sua terra d";origine, il buon sapore dei formaggi prodotti dalla sua famiglia. Il suo primo lavoro in Italia era proprio in questo ambiente di allevatori di pochi capi di bestiame, ma quel lavoro gli aveva dato tante soddisfazioni e, prima o dopo, avrebbe voluto rituffarcisi.
Così decise di avviare un";attività in proprio, con prudenza, un passo dopo l";altro. Lavorava alla General Motor, ma di sera e durante i fine settimana faceva ricotte e qualche tipo di formaggio per sé e per gli amici. Erano anni in cui non si poteva ottenere la licenza. I latticini erano monopolio dello Stato. Bisognava andare per vie legali e attendere anche sette o più anni. Ma la determinazione era così forte che, valutate le opportunità economiche, decise di acquistare un vasto terreno in una zona molto periferica e di costruirvi un caseificio. Costruzione realizzata all";italiana, in economia, lavorando da sé e con qualche aiuto esterno durante le ore libere.
Finalmente la licenza arrivò nel 1972, e il 14 gennaio 1973 segnò la nascita ufficiale della «Pantalica Cheese Company». Il nome Pantalica deriva da una località archeologica di Sortino, simile ai Sassi di Matera nella sua configurazione geofisica. Gli inizi non furono facili, ma la strada maestra sulla quale si avviava Sebastiano, con il motto «Servizio e Qualità », si apriva su un panorama grandissimo di opportunità . Non cercò mai di percorrere le scorciatoie. E il successo si fece vedere ben presto in termini brillanti: medaglie d";oro e certificati da ogni parte d";Australia.
Quando i figli iniziarono a dare una mano al caseificio, allora la fioritura fu improvvisa, quasi miracolosa come quella dei mandorli in Sicilia quando basta il tepore di una notte primaverile per ricoprirli di profumi e colori. Negli ultimi anni, Pantalica ha bruciato le tappe con l";acquisto di due stabilimenti adiacenti e la loro successiva inaugurazione.
La ditta di Sebastiano Pitruzzello è stata premiata in più di un";occasione con la medaglia d";oro alla fiera dei prodotti caseari di Sydney "; la più importante d";Australia "; per la ricotta, per il pecorino fresco e altre qualità di formaggio. Nel 2000, al Dairy and Fine Food Show, organizzato dalla Società Agricola del New South Wales, a cui hanno partecipato oltre 100 produttori ed espositori, la vittoria ha avuto il carattere di un vero trionfo poiché Pantalica si aggiudicava la medaglia d";oro per il «Bacio», formaggio fresco da tavola, soffice, dal sapore delicato, e il riconoscimento di «Champion for fancy cheese» con il mascarpone tiramisù. In questa specifica competizione per il prodotto più originale (fancy) e la migliore confezione, avevano partecipato i vincitori di 20 diverse categorie e la «Pantalica» di Pitruzzello è risultata la migliore tra le vincitrici. Sono riconoscimenti che danno soddisfazione perché alla base c";è un uomo che per la produzione del formaggio di qualità ha dato anima e corpo con un coraggio ed una determinazione esemplari. C";è il lavoro di una famiglia intera con i figli di Sebastiano che rivestono ruoli di responsabilità : Biagio alla produzione, Silvio al marketing e Antonella alla contabilità .
Le cifre parlano da sole. «Pantalica Cheese» lavora 30 milioni di litri di latte all";anno, che provengono dalle regioni più ricche di pascoli, come la Tasmania e il lussureggiante Gippsland, nel Victoria; 40 i tipi di formaggio: dalla ricotta al grana, dai formaggi dolci a quelli piccanti, e formaggi morbidi e cremosi adatti ad essere spalmati sul pane. Sono 15 gli allevatori che hanno un contratto di fornitura esclusiva con la «Pantalica». Di recente la compagnia ha assunto 10 nuovi operai. E il totale dei dipendenti arriverà a 100 entro la fine dell";anno. L";esportazione avviene verso tutti gli Stati australiani, e raggiunge la Nuova Zelanda e diversi Paesi del sud est asiatico. Pitruzzello si è recato anche in Arabia Saudita e in Egitto per allacciare rapporti commerciali.
L";eco del buon lavoro svolto da Pitruzzello non poteva non arrivare al paese natio, Sortino. Sebastiano vi ha fatto ritorno solamente quando la sua azienda era in mani sicure e la produzione procedeva a ritmo costante, verso la fine degli anni Novanta. Il sindaco Orazio Mezzio si è complimentato con lui per aver fatto conoscere il nome «Pantalica» in un";area del mondo così vasta. Sempre sensibile al richiamo nostalgico delle radici, il nostro pastorello divenuto imprenditore ha compiuto uno dei tanti gesti di generosità , donando al paese il monumento che abbellirà la «Piazza dei Sortinesi nel Mondo». L";inaugurazione avrà luogo a maggio di quest";anno e l";amministrazione comunale gli ha già mandato l";invito a presenziare all";evento.
Non è dunque una pura formalità l";onorificenza di «Commendatore della Repubblica Italiana» con cui il presidente Carlo Azeglio Ciampi ha voluto insignire Sebastiano Pitruzzello. È un atto di riconoscimento del lavoro di un emigrante; una proclamazione ufficiale della perenne validità di quei valori su cui si basa la forza e la sanità morale di un popolo.
La consegna dell";onorificenza ha avuto luogo il 22 gennaio scorso nel corso di un";elegante serata di gala all";Empire Receptions di Melbourne, alla presenza di 150 invitati. C";erano, tra gli altri, i dirigenti di varie istituzioni italiane, culturali e commerciali, il console generale d";Italia a Melbourne, Francesco Calogero, il direttore dell";Istituto Italiano di Cultura, Giorgio Campanaro, il presidente della Camera di Commercio Joe Mignano, parlamentari statali e federali, dirigenti di club sociali, negozianti che hanno un rapporto d";affari con «Pantalica», amici e paesani. Dall";Italia era giunta una delegazione di altissimo livello capeggiata da Fabio Schettini, capo della Segreteria del ministro per la Funzione Pubblica Franco Frattini. L";onorevole Enzo Santacroce, che per tre legislature ha rappresentato una parte della Sicilia nel parlamento italiano, ha descritto Sebastiano Pitruzzello come il «prototipo del lavoratore, colui che è venuto in Australia con la valigia piena di speranze e si è inserito in modo autorevole nella società che lo ha ospitato e gli ha dato l";opportunità di far valere i propri talenti». Il giorno dopo, 23 gennaio, avveniva l";inaugurazione del terzo e ultimo stadio dello stabilimento. Tre imponenti edifici, inaugurati in anni successivi, formano un complesso armonico, dal colore unico tipicamente australiano (terra bruciata), i simboli e gli slogan in evidenza, con le bandiere, italiana e australiana, ad indicare che si tratta di una compagnia nata dall";operosità di un emigrante italiano in una nazione che gli è amica. Una scritta a caratteri cubitali recita: «Says Cheese, says Pantalica» («Dire formaggio è dire Pantalica»); ma vi è nascosto un gioco di parole, che si potrebbe tradurre: «Sorridi... c";è Pantalica».