UN «PONTE» DI CULTURA
Con orgoglio, il professor Orazio Tanelli, direttore de «Il Ponte», ha presentato al pubblico le dieci Miss Ponte 1996 che, con i colori della bandiera italiana, hanno ricevuto un riconoscimento per la loro bellezza. Si tratta di Nicolina Astorina, cantante popolare del gruppo musicale «Mike & gli azzurri»; Maria Dolores Ayaso, dalla Galizia (Spagna); Julie Cicillini, studentessa universitaria e aspirante attrice; Donna Giuliano, studentessa universitaria che si sta qualificando per l'insegnamento nelle scuole secondarie; Mary Ellen Pasquale, anche lei studentessa universitaria; Angela Ramos, di origine portoghese e aspirante modella; Maria Pia Rauseo, studentessa universitaria e modella; Maria Ritacco, calabrese e proprietaria del Caffè della Sila; Melissa Suppa, studentessa universitaria; Maria Lisa Torcivia, studentessa universitaria e decoratrice di oggetti d'arte e da regalo. Naturalmente, le Miss Ponte hanno attirato molti giovani alla festa della rivista, e hanno allietato la serata.
In un atmosfera culturale impregnata di arte, poesia e musica, il direttore del Ponte - coadiuvato dal maestro cerimoniere, avvocato Giuseppe Cirnigliaro, e dai vicedirettori, il cavaliere Giuseppe Torcivia e il professor Antonio Cece - , ha presentato gli attestati dei premiati, presenti con le loro famiglie e con gli amici: il cavaliere Giuseppe Torcivia, premio per la pubblicità e chairman della festa; Salvatore Scardigno, premio per la carriera e la professione come ingegnere atomico; Salvatore Zuccaro, premio per il retaggio italiano; Costanza Legni Oriolo, premio per i programmi televisivi italoamericani; Mario Nigro, premio della Comunità italiana; Alexander Franchino, premio per la riabilitazione psichiatrica; l'avvocato George Delmarmo, premio umanitario de «Il Ponte». Premi speciali sono stati tributati ad Antonio Giandomenico, viceconsole italiano a Newark, (New Jersey), cui è stata consegnata una pergamena con la benedizione papale; a monsignor Nicola Di Marzio, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Newark, (anch'egli ha ricevuto una pergamena con la benedizione papale); e a padre Luciano Segafreddo, direttore del Messaggero di sant'Antonio, cui è andato il premio per il giornalismo a favore degli italiani all'estero.
Oltre a padre Segafreddo, gli altri premiati in Italia sono Vincenzo Rossi, premio letterario; Antonio Crecchia, premio di poesia; Antonio Gambacorta, premio per la pittura e le belle arti; Antonio Angelone, premio per la cultura; Antonio Campanelli, premio per la pittura e le belle arti; Graziella Chiaiese, premio per la poesia; Michele Frenna, premio per l'arte musiva; Paolo Sogno, premio per la pittura e le belle arti; Antonietta di Seclì, premio per la poesia e la pittura. A costoro il premio è stato inviato via aerea dall'amministrazione de «Il Ponte». In occasione della festa, la rivista è uscita con un fascicolo speciale di 128 pagine, e la copertina a colori. È stata distribuita a tutti gli invitati e spedita agli abbonati e ai collaboratori sia negli Stati Uniti che all'estero.
La festa de «Il Ponte» è stata allietata dalla musica e dalle canzoni dei «Ragazzi del sud». Hanno cantato il soprano Linda Heimall, il mezzosoprano Lonny Neely (Di Benedetto) e il cantautore Mike Astorina del gruppo canoro-musicale «Mike & gli azzurri». Tutte le bandiere e i fiori sono stati offerti ai partecipanti dalla generosità della signora Franca Tanelli che ha svolto un ruolo importante per la riuscita della serata. Un lungo applauso ha riempito la sala della festa de «Il Ponte» quando il professor Tanelli e Giuseppe Torcivia hanno discusso l'importanza del gemellaggio tra «Il Ponte» e il «Messaggero di sant'Antonio». Si è trattato di un vero sposalizio tra la cultura e la comunità italoamericana.
Torcivia e Pasquale a Padova
Premiato anche il «Messaggero di sant'Antonio»
Due giorni dopo la festa de «Il Ponte», Giuseppe Torcivia, chairman della manifestazione, è venuto a Padova assieme ad Antonio Pasquale, attivo sostenitore de «Il Ponte Italo-Americano». Hanno consegnato alla direzione del «Messaggero di sant'Antonio, edizione italiana per l'estero» il riconoscimento che la direzione de «Il Ponte» aveva assegnato, durante la manifestazione del 16 novembre, proprio alla nostro mensile che attraverso i valori della fede, mantiene vivi i valori della cultura e delle tradizioni della terra d'origine.
A Giuseppe Torcivia, vicedirettore de «Il Ponte», abbiamo chiesto quale sia il ruolo e la diffusione della sua rivista. «Non è un giornale di informazione, ma una periodico culturale, che come primo obiettivo vuole promuovere un rapporto di amicizia e di cultura tra i suoi abbonati - dice Torcivia - . È diffuso soprattutto negli stati di New York, del New Jersey, ma abbiamo molti abbonati residenti in altri stati degli Usa, in Canada e in Italia. Noi sosteniamo la rivista anche per i nostri figli e i nostri nipoti: è soprattutto per loro che cerchiamo di mantenere viva la lingua e la cultura italiane. Personalmente sarei orgoglioso se un giorno i miei figli dicessero che proprio sull'esempio del padre, continuano a sostenere le iniziative che puntano a mantenere la nostra identità ».
La festa de «Il Ponte» è stata promossa per la prima volta nel 1995, dal suo direttore Orazio Tanelli, e da Giuseppe Torcivia. Hanno voluto organizzarla come un momento di aggregazione e di socializzazione dei loro lettori, ma anche come una festa per la comunità italiana. «È divenuta un'occasione per premiare personalità e scrittori che si sono distinti, negli Stati Uniti e in Italia, per impegno politico, sociale e culturale a favore della comunità italiana all'estero - aggiunge Torcivia - . Questo primo momento della manifestazione, è di grande importanza per la nostra comunità . Ma per coinvolgere i giovani, nel programma della serata abbiamo inserito anche la presentazione di dieci 'Miss Ponte', divenute motivo di richiamo per tanti giovani italiani di seconda e terza generazione, che altrimenti non avrebbero partecipato all'iniziativa. Oltre alle feste dei nostri santi patroni, che qui in Usa sono le sole occasioni nelle quali si registra una massiccia partecipazione di tutta la comunità italiana, noi vorremmo proporre altri momenti, come la festa de «Il Ponte» per fare della comunità italiana una grande famiglia, formata da adulti e giovani, tutti accomunati dalle stesse origini».
«Io sono uno degli ultimi arrivati tra gli amici de 'Il Ponte' - aggiunge Antonio Pasquale - . E ho conosciuto non solo una realtà editoriale, ma anche un'associazione interessata a introdurre la lingua e la cultura italiana nella società americana. Questo è di grande importanza, specie per i nostri giovani che, americanizzandosi totalmente, perdono la loro identità . Feste, come quelle organizzate dalla nostra rivista, sono occasioni per riunirci, ma soprattutto per riscoprirci come italiani e come portatori di una cultura che, se dimenticata, ci impoverisce e ci allontana dalla nostra terra natale».