Una fonte di vita
L’acqua sgorga abbondante in collina. La nuova struttura la diffonde poi, capillarmente, alle fontane del territorio. I bambini giocano divertiti tra lo zampillìo, mentre gli adulti sono intenti all’approvvigionamento per i campi e le esigenze quotidiane. È grande festa a Mbare – paese a sud del Rwanda, distretto di Muhanga – per la realizzazione del nuovo acquedotto.
Il progetto è stato promosso dal Movimento per la Lotta contro la fame nel mondo (MLFM), con il contributo di Caritas Antoniana. Ne beneficiano circa 10 mila persone, in un’area rurale di 5 kmq. Qui la gente vive di agricoltura. Il bestiame è quasi inesistente. Le strade, dissestate, rendono gli spostamenti difficoltosi. L’elettricità è presente in poco più della metà delle abitazioni. E l’acqua è veramente fonte di vita.
Fino a poco tempo fa non esisteva un sistema idrico di distribuzione, ma soltanto alcune sorgenti a fondovalle, per lo più inquinate. Donne e bambini erano costretti a spostarsi, con grandi sacrifici, ogni giorno. Percorrevano chilometri di strada, per riempire taniche da 20 litri, in una zona paludosa dove la malaria ha un impatto elevato tra la popolazione.
La richiesta di aiuto è giunta a Caritas Antoniana poco più di un anno fa. Alcuni volontari, in contatto con le realtà missionarie del Rwanda, elencavano le gravi difficoltà di quella popolazione nell’approvvigionamento di acqua potabile. «La mancanza di acqua nelle nostre strutture, come la casa delle suore, la scuola di formazione della donna e il Centro spirituale, da anni ci costringe a una vita difficile – scriveva suor Odette Marie Kabarere, superiora provinciale delle suore oblate dello Spirito Santo operanti a Mbare –. E le spese per l’approvvigionamento della risorsa, attraverso il trasporto su camion, è molto elevato».
Una richiesta sollecitata anche da monsignor Smaragde Mbonyntege, vescovo di Kabgay (Muhanga), che sottolineava l’importanza dell’iniziativa per l’intera diocesi. Così, MLFM, ong impegnata da oltre cinquant’anni nella tutela del diritto all’acqua nel continente africano, si è fatta carico, anche grazie all’aiuto di Caritas Antoniana, di realizzare l’importante opera.
Il nuovo acquedotto ha un impatto positivo sulla salute degli abitanti, su economia e ambiente. «I bambini trovano l’acqua vicino casa e questo permette loro di avere più tempo da dedicare allo studio e al gioco», spiega una mamma. Saranno combattute malattie diffuse, quali dissenteria e verminosi. La nuova struttura ha creato anche nuovi posti di lavoro: ci sarà, infatti, chi si occuperà della manutenzione degli impianti.«È un grandissimo apporto per l’igiene dei bagni, la pulizia delle classi, degli alunni stessi», assicura la direttrice della scuola primaria.
Le parole di suor Marie Odette esprimono ora tutta la gioia dell’intera comunità africana: «Abbiamo finalmente l’acqua. Un sogno, forse un miracolo. Grazie a tutti. Che Dio vi benedica!». Parole che escono dal cuore e riassumono la gratitudine di molti. La vita a Mbare è cambiata davvero. La mano di sant’Antonio, con la solidarietà concreta dei suoi devoti, si è posata sui suoi abitanti e ha ridato speranza nel futuro.