UNA MANGIATOIA VUOTA

09 Gennaio 1997 | di

Fame, guerre e violenza offuscano la celebrazione del Natale: se Gesù non nasce nel nostro cuore, il mondo continuerà  ad essere in balìa dell";egoismo e dell";indifferenza.

In queste settimane, la nostra attenzione è ancora rivolta al dramma che interessa i territori dello Zaire che confinano con il Rwanda e il Burundi, dove più di un milione di hutu, incalzati dai tutsi, vivono tra il vortice della guerra e lo spettro della fame, nei campi profughi di Uvira, Goma e Bukavu.

Ha aggravato la tragedia, l";assassinio di monsignor Christophe Munzihirwa, arcivescovo di Bukavu, che con straordinario coraggio aveva denunciato gli orrori e promosso un accordo tra le parti, offrendo il suo impegno per il rispetto dei diritti umani dei profughi. Monsignor Munzihirwa è stato ucciso perché era una voce scomoda; come lo era quella di monsignor Joachin Ruhina, un altro vescovo dei territori che si affacciano sui Grandi Laghi, assassinato due mesi fa. La morte, il carcere o l";espulsione continuano ad essere il triste destino di tanti religiosi, medici e membri di organizzazioni umanitarie rimasti a difendere una civiltà  senza frontiere.

Quali sono le cause di questa guerra fratricida? Perché i responsabili dell";Onu, l";Organizzazione delle Nazioni Unite, e dei comitati internazionali non riescono a elaborare un piano di pace per i paesi sconvolti da anni di lotte tribali? Purtroppo questi sono interrogativi che attendono ancora una risposta esauriente. «Tacciano le armi, si plachino gli odi e le rivalità  etniche; si percorra la via del negoziato e si renda giustizia: a tutti, giustizia "; ha ammonito papa Giovanni Paolo II. Il Signore chiederà  conto della vita di ciascuno, perito in questa tragedia interminabile». Sembra una storia allucinante, e invece è una delle tragedie del nostro tempo che giustificano un rinnovato impegno a favore della pace e della sicurezza.

Stiamo vivendo l";avvento, il tempo liturgico dell";attesa e della speranza. Non aspettiamoci, però, la venuta di una persona che appartiene al passato, né la rivisitazione di un evento astratto. Noi attendiamo Gesù Cristo, l";Emmanuele, un Dio che è entrato nella storia dell";uomo. Le vie delle città  e dei più piccoli villaggi risplendono di luci e di colori, per attirare l";attenzione della gente e per incentivare gli acquisti. È un aspetto del Natale, questo, espressione della società  consumistica, che vorrebbe trasformare il giorno della nascita di Gesù in un";occasione di guadagno, distogliendo così l";attenzione generale dai valori umani e religiosi che l";evento reca ai cristiani, e a quanti sono in cammino per incontrare Cristo.

Che significato può avere, allora, la celebrazione della nascita di Gesù nel 1996? Per noi cristiani e cittadini del mondo, vuol dire innanzitutto attendere un Dio che si è fatto nostro compagno di viaggio, salvatore di tutta l";umanità . Come principe e sorgente della pace, Egli potrà  illuminare quanti hanno responsabilità  politiche sulle sorti dei paesi e dei popoli oggi divisi; trasformando «le loro spade in aratri, le loro lance in falci»; finché «le nazioni non saranno più in lotta tra loro, e cesseranno di prepararsi alla guerra», Isaia 2,4.

Potremo offrire un significativo contributo alla pace, se diverremo promotori di una cultura di solidarietà  e testimoni dei valori della riconciliazione in una società  che tende a chiudersi in sé stessa, anche geograficamente, per salvaguardare solo i propri interessi. Nel mondo non c";è solo il dramma della guerra, ma anche quello della fame. Le sanzioni economiche, imposte ad alcuni paesi, hanno finito per colpire le fasce più deboli della popolazione mondiale, impedendo a ottocento milioni di persone, in gran parte bambini e anziani, di ricevere cibo, medicinali e cure sanitarie.

Il mio augurio natalizio è dunque un auspicio per la nascita di un";autentica cultura di pace, di dialogo e di solidarietà ; per un";accoglienza più coerente del Signore, con la consapevolezza che la soluzione dei drammi del nostro tempo richiede la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà .

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017