Vergogna nella vergogna
Sono stati sparsi fiumi di inchiostro a metà settembre per raccontare la tragedia che ha colpito Soverato e la Calabria tutta. E quanti giornalisti hanno sottolineato, chi in televisione con fare più sommesso, chi in radio con voce più impostata, chi sui giornali attardandosi su immagini o frasi più dense di emozioni, che tra le vittime c' erano delle persone con disabilità .
La reazione che forse si intendeva far scattare tra gli ascoltatori e i lettori era quella di utilizzare questo evento per scatenare maggiore attenzione sulla cosa, una specie di tentativo culturale di usare positivamente un fatto terribilmente negativo. Ma, purtroppo, l' intelligenza non si è accesa in tutti gli italiani e ho sentito molte persone criticare l' accaduto invertendo le parti: «Cosa ci sono andati a fare... in quello stato non si va... perché non restano a casa loro...» e avanti di questo passo.
Vergogna! Fatte salve le responsabilità - e per questo ci sono strutture ed enti preposti a farlo - ognuno di noi ha diritto ai propri frammenti di riposo, di staccare la spina, di rompere con la routine quotidiana. E quanto ha ragione il segretario generale dell' Unitalsi, l' avvocato Maurizio Scelli - che organizzava proprio quella vacanza divenuta un inferno - , a scaldarsi durante un talk show, quando ha sottolineato con giusta fermezza che le persone disabili sono, prima di ogni altro aggettivo, persone.
Unitalsi, Presidenza nazionale, tel. 06/5590858.
SORDITà: GLI IMPIANTI COCLEARI D a una ventina di giorni non si parla d' altro che di sordità e di impianti cocleari . Era il marzo 1997 quando il «Messaggero di sant' Antonio», anticipando di oltre tre anni la notizia diffusa dalla stampa da alcune settimane, parlò di quel sofisticato congegno che consente ai bambini sordi dalla nascita, che non possono recuperare con le protesi acustiche tradizionali, di uscire dal silenzio. È composto di parti interne che vengono inserite nell' orecchio con un intervento di microchirurgia e di parti esterne che restano visibili. È possibile contattare alcune strutture che, fin da allora, hanno effettuato interventi del genere:per maggiore quantità di interventi segnaliamo: - Varese , sezione di Audiovestibologia dell' Ospedale di Circolo.tel. 0332/278203. |
C irca il 50 per cento dei bambini affetti dalla sindrome di Down sono portatori di difetti cardiaci e dunque possono svolgere attività sportiva solo sotto stretto controllo medico, oppure dopo essere stati sottoposti a un intervento di cardiochirurgia. Per ulteriori informazioni:
B AMBINI DOWN: Sà ALLO SPORT AGONISTICO
Un recente studio, finanziato da Telethon e condotto da un gruppo di cardiologi dell' Ospedale pediatrico «Bambin Gesù» di Roma (Irccs), ha preso invece in esame la resistenza allo sforzo da parte dei bambini Down che hanno un cuore apparentemente privo di difetti cardiaci. I bambini sono stati sottoposti alle classiche prove da sforzo, come quella di correre su un tappeto rotante, e a test di funzionalità respiratoria. È risultato che 37 giovani atleti sui 42 presi in esame erano in grado di eseguire i test senza risentire di alcun sintomo particolare e senza manifestare aritmie. Ottima è stata valutata anche la loro capacità polmonare.
In pratica, questo nuovo studio consente di affermare che anche i ragazzi Down possono affrontare gli sforzi richiesti dall' attività agonistica senza correre particolari rischi. Oltretutto, una regolare attività sportiva aiuterebbe i ragazzi Down a combattere l' obesità , problema molto diffuso a causa della loro abitudine a una vita sedentaria.
Il problema dell' idoneità sportiva delle persone affette dalla sindrome di Down era stato sollevato lo scorso anno quando a un giovane pattinatore Down era stato negata l' autorizzazione a partecipare al normale circuito agonistico.
Ecocardiografia, Ospedale «Bambin Gesù» tel. 06/68592516 Segreteria cardiologia tel. 06/68592333.
IL CAVALLO DOTTORE
È sempre più chiaro che l' uso di animali può essere di giovamento per molte patologie legate all' handicap. Logicamente, non si parla di uso esclusivo, ma di metodi congiunti che possono facilitare la rottura di certi muri innalzati nel tempo intorno a queste persone. L' uso del cavallo ha radici antichissime, secolari, ma oggi accanto alla terapia per mezzo del cavallo (che generalmente, ma forse impropriamente, viene conosciuta come «ippoterapia») si affianca un ulteriore stimolo: il volteggio terapeutico. Anche questa è una disciplina antica che consiste nell' esecuzione di alcuni esercizi ginnici a cavallo, prima da fermi, poi al passo, al trotto e, infine, al galoppo. I risultati possono esistere solo se gli esercizi vengono eseguiti in armonia con il cavallo e ciò comporta la costante verifica da parte degli specialisti che il ragazzo adatti i propri movimenti al ritmo delle andature dell' animale. In questo modo sarà possibile sviluppare maggiormente l' equilibrio e la scioltezza nei movimenti.Per saperne di più Anni Verdi, tel. 06/58.32221, info@anniverdi.org
INTERNET A PORTATA DI IPOVEDENTI
N ews, link , mailing list sul mondo dei
non vedenti o degli ipovedenti.
Tutto questo è reperibile sul sito dello As.Ci.Tel. (Associazione ciechi telematici), un' associazione solo virtuale reperibile all' indirizzo www.geocities.com/ascitel .
Lo scopo principale del sito è di favorire
la conoscenza e la diffusione della rete internet tra le persone con handicap visivi: dalle informazioni su come costruire una pagina web ad accesso facilitato, alle notizie sullo screen reader , il software che, come dice il nome, si occupa di gestire, capire, e leggere le informazioni contenute sullo schermo.