Musei a portata di famiglia
Visitare i musei permette di conoscere e apprezzare il bello, induce a guardare con occhi diversi ciò che ci circonda e a vedere che l’arte e la storia sono sempre andate di pari passo. I musei sono una risorsa su cui puntare e investire, «una scommessa italiana» come li definisce Silvia Dell’Orso in un volume pubblicato da Electa (Musei e territorio. Una scommessa italiana). In un quadro normativo in continua evoluzione, con tagli di bilancio ripetutamente ventilati, oggi la sfida dei musei è quella di rispondere sempre più alle esigenze del pubblico, riscoprendo, oltre alla naturale funzione conservativa, anche la loro vocazione territoriale e sociale.
L’Italia, suggerisce ancora Silvia Dell’Orso, possiede un tale patrimonio di chiese, abbazie, castelli da essere essa stessa considerata un «museo diffuso», a cielo aperto, «che vive in una continua osmosi con i musei in senso stretto. Quel che conta è esserne consapevoli e mantenere sempre intatta la capacità di sorprendersi davanti a tante meraviglie concentrate in un solo Paese». In Italia si contano oltre 4 mila musei di tutti i tipi (i musei statali rappresentano il 13 per cento di questo universo, mentre, in termini assoluti, abbiamo 1558 musei civici, oltre 1000 musei ecclesiastici, 242 diocesani...). Tralasciando volutamente quelli dove si registra sempre una massiccia affluenza (Musei Vaticani, Uffizi, Gallerie dell’Accademia, Capodimonte) abbiamo selezionato una serie di proposte adatte alle famiglie, alle quali occorrerebbe andare incontro anche con strutture appositamente pensate.
«I più piccoli – dicono a Palazzo Abatellis, la splendida istituzione palermitana diretta da Giulia Davì – devono essere coinvolti e tra i compiti dei musei vi è quello di instillare l’amore per l’arte nelle nuove generazioni. Ogni semino gettato potrà germogliare...».
Venezia
La visita a un museo può essere un’esperienza indimenticabile per i bambini. A Venezia, oltre ai notissimi Palazzo Grassi e Gallerie dell’Accademia, c’è la Peggy Guggenheim Collection: un piccolo splendido museo sul Canal Grande con sede a Palazzo Venier dei Leoni (Dorsoduro, 704). Raccoglie la collezione d’arte personale di Peggy Guggenheim (1898-1979), eccentrica e facoltosa americana, ex moglie dell’artista Max Ernst e nipote del magnate Solomon R. Guggenheim. Questo museo, un tempo anche abitazione privata di Peggy, raccoglie opere cubiste, surrealiste e di espressionismo astratto di Picasso, Salvador Dalì, René Magritte e Pollock. La stessa Peggy è sepolta in un’urna posta in un angolo del giardino privato. Tutte le domeniche di luglio, dalle 15 alle 16,30 in museo si svolgono i Kids day, laboratori didattici gratuiti per bambini dai 4 ai 10 anni (prenotazione obbligatoria tel. 041 2405444/401). Prosegue poi fino al 25 luglio la mostra «Utopia Matters: dalle confraternite al Bauhaus».
Genova
Oltre a splendidi musei come la Galleria nazionale di Palazzo Spinola e il Museo d’Arte Orientale Chiossone, nel cuore del porto si trova il Museo Luzzati (Area Porto Antico, 6 tel. 010 2530328) che propone in questo momento due rassegne: quella dedicata a Nicoletta Costa, con Giulio Coniglio e la nuvoletta Olga, e quella sull’indimenticabile scenografo e illustratore Emanuele Luzzati.
Torino e Cuneo
Due proposte ottime per famiglie anche nella città sabauda: al Museo egizio (via Accademia delle Scienze, 6 tel. 011 5617776), dove è stato da poco realizzato un nuovo allestimento della tomba di Kha ed è splendida anche la sala delle statue progettata da Dante Ferretti, si svolgono attività per bambini nei fine settimana.
Il Museo del cinema (in via Montebello, 20 tel. 011 8125606), aperto anche lunedì 5 luglio, il 15 e il 16 agosto, piace moltissimo ai bambini perché svela i segreti e la storia del pre-cinema e del cinema e ha numerose attrazioni interattive.
A Caraglio (CN), al Filatoio, la «fabbrica da seta» più antica d’Europa, c’è la mostra «Moda negli anni Venti. Il guardaroba di una signora torinese» e il museo della seta.
Toscana
In Toscana, area turistica di grande attrattiva, ci sono un’infinità di musei: da Firenze ad Arezzo, a Siena. E proprio a Siena si trova lo splendido Complesso museale di Santa Maria della Scala (piazza Duomo, 1 tel. 0577 534511): proprio di fronte alla cattedrale, in un ospedale trasformato in uno dei più grandi e bei complessi culturali europei (al suo interno c’è anche il Museo d’arte per bambini). Originale poi è il Cassero per la scultura a Montevarchi (via Trieste, 1 tel. 055 9108274), in provincia di Arezzo. Un luogo per imparare a guardare la scultura di Otto e Novecento, dove, dotati di guanti di cotone, si possono toccare le sculture, esperienza interessante soprattutto per ciechi e ipovedenti, come spiega il direttore.
A Firenze è stato appena riaperto il Museo Galileo (piazza dei Giudici, 1 tel. 055 265311) nel quale sono esposti gli unici strumenti ideati e costruiti direttamente dal grande scienziato. Firenze, poi, è uno scrigno di capolavori e alle sue porte si trovano meravigliose ville e giardini che sono «piccoli grandi musei» come Villa Medicea, Villa Corsini o Villa della Petraia.
Napoli
Dal 14 giugno al 30 luglio al museo Città della scienza (via Coroglio, 104 tel. 081 2420024) c’è la quattordicesima «Estate dei piccoli»: attività ludiche e di laboratorio basate sull’esplorazione scientifica. Il tema di quest’anno è la «salvaguardia delle specie vegetali e animali»: dai laboratori sugli insetti alla scoperta dei pipistrelli. Inoltre vengono proposte escursioni per scoprire il patrimonio artistico, culturale e naturalistico della città, per esempio nell’area marina protetta della Gaiola. Due le mostre in corso: «Raggio di luce» per indagare, appunto, la luce e «Astri e particelle» per comprendere il misterioso linguaggio dell’Universo.
Al Madre (Museo d’arte contemporanea Donna Regina) c’è invece la mostra «Il ventre di Napoli».
Palermo
A Palermo, oltre al già citato Palazzo Abatellis, che custodisce la splendida Annunciata di Antonello da Messina, c’è la Galleria d’Arte Moderna (Complesso monumentale di sant’Anna, via sant’Anna, 21 tel. 091 8431605). Sono previste visite guidate per famiglie e scolaresche, e laboratori per i più piccoli su prenotazione.
Illegio e Belluno
Infine un doveroso plauso ai molti Musei diocesani italiani, riuniti in un’associazione (Associazione musei ecclesiastici italiani) che ha lo scopo di conservare e valorizzare l’importante patrimonio esistente. Terminiamo quindi il nostro percorso con due mostre che si dipanano, appunto, in ambito sacro.
Alla Casa delle Esposizioni (tel. 0433 44445) di Illegio (UD) quest’anno il tema molto apprezzato anche dai bambini è: «Angeli. Volti dell’invisibile».
Infine, a Belluno nella chiesa di San Pietro, al Museo civico (tel. 0437 944836) e a Palazzo Crepadona c’è la mostra Sebastiano Ricci tra le sue Dolomiti che prosegue a Feltre al Museo diocesano d’arte sacra. Per gruppi familiari (numerosi anche i nonni che si sono presentati) sono previsti due percorsi. Inoltre, i ragazzi, sottolinea la curatrice della didattica, Paola Nard, possono partecipare a laboratori sui temi della mitologia e dei santi: realizzano figure di santi utilizzando colori acrilici, collage, materiali riciclati, sabbia e tessuti.
Anche in questo caso lo scopo è avvicinare l’arte di ieri ai ragazzi di oggi. Sono piccoli semi gettati per alimentare nelle generazioni future l’amore per il bello. Perché trasmettere la passione per l’arte significa contribuire a costruire un mondo migliore.
Intervista a Sandro Bondi
Un petrolio che non riusciamo a estrarre
Anche negli ultimi mesi le polemiche attorno ai minacciati tagli alla cultura non sono mancate. In proposito abbiamo sentito il parere del ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi.
Msa. Gli italiani (e i politici) sono consapevoli che l’arte e la cultura sono il bene più prezioso del Paese?
Bondi. Sono convinto che tutti siano consapevoli e riconoscano, seppur informalmente, l’importanza dei beni culturali nella crescita civile ed economica del Paese. La cultura è uno strumento straordinario di innovazione e sviluppo. Si dice comunemente che i beni culturali siano il nostro petrolio, ma è un petrolio che non riusciamo a estrarre. Questo ci impegna in una grande sfida. Ma dobbiamo mutare il nostro approccio. Per tutelare il patrimonio culturale non occorrono più risorse economiche e fondi, bisogna fare delle scelte politiche, varare delle riforme che consentano di sostenere le eccellenze culturali spendendo meno, evitando gli sprechi. La cultura in Italia è sempre stata condizionata, imbrigliata nelle spire del potere statale, politico e ideologico, perdendo la propria libertà, la propria creatività e di conseguenza quel rapporto necessario con i sentimenti del popolo.
Liberare la cultura dagli sprechi e dall’assistenzialismo è dunque un compito culturale primario.
Da parte mia proseguirò con determinazione e spirito costruttivo il lavoro che ho intrapreso a favore di una cultura che esprima il meglio della creatività del nostro Paese. In questa direzione mi sono recentemente orientato con il decreto-legge n. 64 del 2010 in materia di spettacolo e di attività culturali, con il quale il governo ha attuato un primo, immediato e urgente intervento diretto a riformare, negli assetti fondamentali, un settore in profonda crisi come quello dello spettacolo e in particolare delle fondazioni lirico-sinfoniche». (L. P.)
I musei più originali
L’Italia è ricca anche di musei originali, che documentano la storia e le tradizioni del nostro Paese. Eccone alcuni:
Museo del Pane, Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), tel. 0371 211140: oltre 500 forme di pani (veri) delle regioni italiane e di molti Paesi stranieri. E poi ancora: impastatrici, attrezzi da fornaio, una collezione di spighe e granelli di circa 100 tipi di grano e tutte le spiegazioni sul ciclo grano-farina-pane.
Museo della Grappa, Bassano del Grappa (Vicenza), tel. 0424 524426: istituito dalle celebri Distillerie Poli, offre la possibilità, tra una degustazione e l’altra, di scoprire apparecchi distillatori, antichi alambicchi e particolari strumenti.
Museo della Figurina, Modena, tel. 059 2033090: donato dalla famosa azienda Panini al comune di Modena, il museo ospita migliaia di figurine, a cominciare da quelle sportive con le quali hanno giocato intere generazioni di italiani.
Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, (Firenze), tel. 055 23951: l’azienda più antica del mondo tuttora operante nel settore della fotografia, conserva, oltre a una straordinaria collezione di apparecchi fotografici, 800 mila fotografie d’epoca e stampe contemporanee, due milioni di negativi su lastra e su pellicola di fotografi italiani e stranieri degli ultimi due secoli, 450 mila stampe fotografiche, ektachrome e diapositive.
Museo della Carta e della Filigrana, Fabriano (Ancona), tel. 0732 709297: nel museo è stata fedelmente ricostruita una gualchiera medievale fabrianense, ossia l’antico laboratorio di fabbricazione della carta, e sono illustrate tutte le tecniche usate dai mastri chartai di un tempo. La visita include una dimostrazione pratica della produzione della carta.
Museo Internazionale della Ceramica, Faenza (Ravenna), tel. 0546 697311: qui è riccamente documentata la storia della ceramica. Accanto alla impareggiabile produzione italiana ed europea del Rinascimento, sezioni del museo sono dedicate all’America precolombiana, alla Grecia classica, all’età romana, al Medio Oriente e alla ceramica islamica. L’arte contemporanea è rappresentata con opere dei maggiori artisti italiani del Novecento.
Museo Internazionale delle Marionette «A. Pasqualino», Palermo, tel. 091 328060: fondato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari di Palermo, il museo propone la più vasta e completa collezione dei pupi di tipo palermitano, catanese e napoletano, oggi esistente. A essa si aggiungono marionette e burattini.
Museo del giocattolo «Pietro Piraino», Bagheria (Palermo), tel. 091 943801: un bellissimo Museo del giocattolo che, oltre tutto, aiuta a educare i bambini all’interculturalità.
Museo della Liquirizia, Rossano Scalo (Cosenza), tel. 0983 511219: situato nella storica dimora della famiglia Amarelli, che dal 1500 commercializza le radici della liquirizia, il museo permette di scoprire l’intero ciclo del sistema tradizionale di produzione, dalle balle di radice agli attrezzi manuali, dagli stampi in bronzo sino ai macchinari sperimentali.
Museo della Pipa, Gavirate (Varese), tel. 0332 743334: è una collezione di oltre trentamila pipe di pregevole fattura provenienti dai cinque continenti.
Cristina Uguccioni