Grazie grande Santo!
Sono Antonio, un giovane di 38 anni, calabrese e residente a Milano per motivi lavorativi. Sono cresciuto all'ombra del campanile nella mia parrocchia a Reggio Calabria, dove ero parte attiva della comunità. Nel corso della vita ho maturato una profonda fede e un forte senso di appartenenza alla Chiesa, che ancora oggi reputo madre e maestra di vita per i suoi innumerevoli insegnamenti morali e cristiani. Inoltre, la forte devozione a sant’Antonio, di cui porto il nome, mi ha sempre guidato fin da piccolo a conoscerne la vita e gli insegnamenti. Guarda caso, vicino alla mia parrocchia si ergeva un meraviglioso santuario antoniano.
Ora che vivo a Milano, che dista qualche ora di auto da Padova, sono ancora più vicino al Santo. Diverse volte l’anno vivo in modo autentico la devozione facendomi pellegrino nella Basilica padovana. Anche lo scorso 13 giugno ero presente ai vari ed affollati momenti di preghiera, nel Santuario e per le strade di Padova. Proprio in quell’occasione ho sentito nascere dentro di me, accompagnate da una forte emozione, alcune domande. Ma Antonio cosa può insegnarmi oggi dopo ben otto secoli dalla sua morte? Perché il suo messaggio è ancora così attuale? La devozione nei suoi confronti è dettata da tradizione o si tratta di una fede personale e comunitaria? Osservando i volti dei tantissimi fratelli, di ogni razza e lingua, che come me pregavano il Taumaturgo, ho scoperto una fede capace di lasciarsi raccontare. Sono perciò sempre più convinto che il messaggio dei santi rimanga attuale, penetrando nell'interiorità del nostro essere, trasformandoci.
Per questo, ringraziando Dio, che per intercessione dei suoi santi ci dona sempre una nuova primavera dello Spirito, mi piace concludere la mia riflessione con queste parole. Cosa sei stato, o meraviglioso Antonio, nella tua brevissima ma intensa vita qui sulla Terra! Cosa sei stato, se non quell'infaticabile testimone di amore possibile e credibile, cercatore e predicatore della parola che salva, dello spirito che vivifica e dà vita. Raccontaci ancora oggi, o Antonio, quale grande desiderio conobbe il tuo cuore nel lasciarsi così dolcemente modellare da un Dio che mosse la tua lingua e tutto il tuo essere nel cantare incessantemente le Sue opere meravigliose. Anch'io oggi, pellegrino tra tanti pellegrini, sfioro dolcemente la mia mano sulla tua tomba benedetta e ne assaporo la dolcezza di una carezza che mi invita a diventare io stesso carezza.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di quel tuo abbraccio, di quel forte desiderio di sentirci amati. Riportaci tu a Gesù, facci credere che nulla è impossibile a Dio. Facci tornare a essere uomini liberi, vivi, autentici costruttori di pace. Tutto questo oggi, o caro Antonio, lo depongo davanti al tuo corpo benedetto, chiedendo ogni benedizione per me, per ogni uomo bisognoso di speranza e per quanti ancora non hanno conosciuto la salvezza di Dio. Grazie grande Santo!