Una celebrazione «per grazia ricevuta»
Carissimo Direttore,
mi chiamo Giuseppe Ferina e sono un luogotenente della guardia di finanza che presta servizio presso il comando provinciale di Cagliari. Sono un devoto a sant’Antonio e abbonato al vostro mensile. Vi trasmetto la mia testimonianza esplicitata attraverso una celebrazione «per grazia ricevuta» svoltasi a Chiusa Sclafani (PA) il 13 giugno scorso.
Celebrazione «per grazia ricevuta» in onore di sant’Antonio da Padova - 13 giugno 2023, Chiusa Sclafani (PA)
Per mia madre, dopo anni di sofferenza, non vi erano altre alternative, all’infuori di un’urgente e delicata operazione chirurgica che avrebbe dovuto rimuovere quell’impressionante massa tumorale che comprimeva l’intestino e rendeva sempre più debole il suo fisico. Pochi medici mi davano rassicurazioni sul buon esito dell’intervento, ma la Provvidenza ha voluto che a Padova potessi affidarmi alle cure di un ottimo chirurgo. Così, lo scorso mese di marzo ho accompagnato mia madre nella città veneta, affidando da subito a sant’Antonio di Padova questo momento di sofferenza e dolore: la Basilica del Santo è stata il mio luogo di rifugio sicuro e di preghiera costante. Mia madre ha superato con coraggio e fede questo terribile momento, con i postumi dell’intervento che le hanno consentito di riprendersi rapidamente e ritornare a casa già nel mese di maggio.
Grato a Dio per aver superato nel modo più straordinario questa delicata vicissitudine, è nata spontanea e profonda in me l’emozione di rendere grazie non soltanto portando nella mia comunità parrocchiale d’origine alcuni doni che ricordassero il Santo, ma rendendo lode io stesso a sant’Antonio il giorno della sua festa. Dopo aver parlato con Padre Bernardo Giglio, parroco della Chiesa Madre di Chiusa Sclafani (PA), ho voluto organizzare, per il 13 giugno, una celebrazione «per grazia ricevuta», invitando non solo la comunità chiusense, con gli amici e i conoscenti, ma anche le autorità civili e militari.
Così, ho chiesto l’autorizzazione ai miei superiori di indossare quella divisa che, giorno dopo giorno, porto con fedeltà e onore, svolgendo il mio servizio presso la guardia di 1finanza a Cagliari. Ho voluto invitare il mio cappellano militare del comando regionale Sardegna, don Gianmario Piga, e l’organista e collega, brig. Demetrio Demartis, con la cantante sarda Silvia Sanna, per animare, insieme al coro parrocchiale, la celebrazione della santa messa.
Alla funzione hanno preso parte, oltre al sindaco della cittadina, dott. Francesco Di Giorgio con rappresentanti del consiglio comunale, della polizia locale, anche il personale di altre forze armate e forze di polizia, tra cui il comandante della compagnia carabinieri di Corleone, il cap. Daniele Giovagnoli, il comandante interinale della tenenza della guardia di finanza di Corleone, il luogotenente Salvatore Randazzo, il comandante della stazione locale dei carabinieri, il luogotenente Ludovico Fiore e il maresciallo dell’aeronautica militare, in servizio a Trapani, Salvatore Pirrone.
Padre Bernardo, nell’introdurre la celebrazione, ha voluto sottolineare la gioia di questa particolare cerimonia «per grazia ricevuta» e anche l’accoglienza grata dei miei semplici doni devoluti alla parrocchia, e con lui concordati, sia per la casula e l’icona con l’effigie del Santo che per un ostensorio.
Don Gianmario, che ha presieduto la santa messa, ha sottolineato come il «ritratto» di sant’Antonio debba ravvivare la nostra fede: il suo saio è la veste che richiama la nostra vocazione battesimale, il bambino tra le mani è il nostro «ricevere» e vivere la comunione con Dio, il giglio è il richiamo penitenziale a purificare noi stessi e il vangelo ad essere testimoni autentici guidati dallo spirito.
Grande onore è stato per me questo rendimento di grazie, proprio nel mio paese d’origine, aiutando il sacerdote nella distribuzione della comunione, in qualità di ministro straordinario dell’eucaristia. La celebrazione si è conclusa con la proclamazione dalla preghiera della patria, letta dal maresciallo della guardia di finanza, Giusy Certa, originaria del luogo, che è venuta appositamente da Roma per essermi vicino in questo particolare momento di preghiera. All’uscita della chiesa, come è tradizione, la distribuzione del pane esprimeva la grande gioia nel condividere la grazia di Dio che ancora oggi raggiunge ogni uomo, soprattutto il più bisognoso e sofferente.
Giuseppe Ferina (Maresciallo GdF - Cagliari)