Un Natale carico di tristezza e rabbia

Testimonianza di Franco Petraglia

Carissimo e stimatissimo direttore, ho la netta convinzione e impressione che, ogni anno che passa, il Natale sia sempre più triste e sempre più vuoto. Hai voglia di farci gli auguri per un Natale migliore! È solo, ahimè, un'utopia. Quest'anno, in modo particolare, avverto un senso di tristezza e rabbia insieme. Ciò dovuto essenzialmente al conflitto russo-ucraino e alla guerra Israele-Libano e Medio Oriente. Faccio fatica a digerire come sia possibile che, in Terra Santa, nel luogo in cui è nato Gesù, in quella che dovrebbe essere per antonomasia la casa della concordia e della speranza , si sia creato un clima di impotenza, di scoraggiamento, di disperazione e di dolore. Corrado Alvaro diceva: «Natale è la festa più bella di tutte perché con la nascita del Signore l'innocenza torna sul mondo».

Ma questo magico messaggio d'amore non è per niente ascoltato da chi vuole la discordia, lo spargimento di sangue e il disordine mondiale. Oserei dire che stiamo vivendo tutti dei momenti di grande terrore, angoscia e disperazione per le minacce di Putin di fare uso dell'atomica e dell'escalation tra Israele e Hamas, che sembra inarrestabile. Ricordo vividamente che nell'aria natalizia che si respirava negli anni '50 e '60 c'era l'entusiasmo, c'era la viva partecipazione ad un evento che ti prendeva l'anima e il cuore. C 'era più calore e partecipazione. Eravamo felici per un nonnulla, nonostante gli stenti, i sacrifici, la povertà sociale e familiare che regnava un po' ovunque. L'adorazione del progresso tecnologico, commerciale ed economico ha frantumato il senso della gioia, dell'amore e della poeticità della nascita del Signore Gesù.

Insomma, con tutto il benessere e i comfort che il mondo moderno ci offre, non riusciamo a trovare una serenità e un godimento spirituale vero e duraturo. Oggigiorno non si parla d'altro che di una crisi economica e sociale senza precedenti, dolori, sofferenze, disastri idrogeologici, violenza sulle donne e la terribile piaga dei femminicidi, ingiustizie, sopraffazioni, odio belluino, soprusi e cattivi costumi che segnano quotidianamente la nostra vita. Insomma, «non c'è pace tra gli ulivi»! Abbiamo dimenticato che il Natale è la nascita di Gesù, il figlio di Dio, che si incarna e viene sulla terra a portare salvezza, pace e gioia a tutti gli uomini.

Per celebrare degnamente questo evento straordinario, è necessario che nei nostri cuori alberghino più sentimenti di spiritualità e amore per il prossimo. E offrire più spazio ai valori fondanti della vita (la sobrietà, la voglia di lavorare, l'onestà, la trasparenza nei rapporti umani, la fede), che danno senso alla nostra esistenza umana e cristiana. Solo se riusciamo a estirpare dalla nostra vita interiore il virus dell'egoismo, del rancore, dell'apatia, della tracotanza, della sete del potere, dell'edonismo e del consumismo sfrenato, possiamo riassaporare la bellezza e la ricchezza dell'incontro con l'umile e poverello Bambino di Betlemme. Altrimenti, sarà solo una fugace e ipocrita occasione per tacitare le nostre coscienze. Sarà, molto semplicemente, una festa pagana, mascherata e ammantata di falsa religiosità.

Devo dire francamente che siamo un po' tutti preoccupati e abbiamo poca voglia di festeggiare questo evento magico. Per uscire da questo tunnel tenebroso e spaventoso c'è urgente bisogno che Gesù, immenso dono del padre dell'Umanità, ritorni con prepotenza in mezzo a noi. Solo così possiamo celebrare una Notte Santa viva: autentico clima di gioia, d'amicizia, di serenità, di bontà e di pace universale. Il mio ardente augurio è che il Natale, ormai alle porte, ci aiuti a ritrovare la tranquillità e l'armonia interiore, che nascono dallo stupore e dalla meraviglia dello scoprirci avvolti in un grande abbraccio del nostro Dio che non si stanca mai di indicarci il sentiero del dialogo, del dono e dell'amore. Buon Natale e un felice Anno Nuovo a tutti! 

La ringrazio vivamente per la sua cortese attenzione e le porgo i miei più cordiali e affettuosi saluti. 

Franco Petraglia da Cervinara (Avellino), vostro abbonato da quasi 64 anni. 

Data di aggiornamento: 13 Dicembre 2024