Gli Uffizi nel computer

Via Internet si possono visitare i grandi musei dell'arte mondiale, oppure prenotare il biglietto e andarli a vedere dal vivo. Un grande servizio all'arte.

Andare a spasso per Internet può essere un'esperienza esaltante per gli appassionati dell'arte. In Rete infatti sono presenti musei e gallerie di tutto il mondo. Come gli Uffizi (http://musa.firenze.it) il Louvre (http://mistral.colture.fr/louvre) o i Musei vaticani (www.vatican.va). Esiste anche, su iniziativa di Giunti Multimedia e Ibm, una «città  virtuale dell'arte»: www.artoline.it. Possiamo navigare fra le sale e collezioni, conoscere orari e prezzi, prendere nota delle mostre organizzate e dei servizi offerti. Ma anche prenotare il biglietto o lasciare un messaggio.
In Italia i musei sono tremila. Ce li fa conoscere un «sito di servizio» realizzato dalla divisione «Libri» dell'agenzia «Adn-Kronos» con la collaborazione di Microsoft Italia: www.mu-seionline.com. Una iniziativa - ci spiega il direttore editoriale della divisione, Claudio Ceciarelli nata come «trasposizione in Rete del nostro Libro dei musei, edito nel 1996».
Il sito è bilingue (italiano e inglese), non profit, che «promuove l'immagine del Belpaese nel mondo».
Come avviene la ricerca? «Esistono diversi criteri: geografico, per tipologia di museo o semplicemente alfabetico. È come un'enorme banca dati, continuamente aggiornata, di facile esplorazione e al tempo stesso di grande impatto culturale: non solo per turisti, ma anche per scuole, gruppi, associazioni. Ogni giorno registriamo fino a 40 mila contatti, di cui il 30 per cento da fuori del nostro paese. Nel sito esiste anche una sezione chiamata 'La parola ai musei', dove pubblichiamo il materiale scritto e fotografico che le rispettive direzioni ci forniscono». Internet dunque «fa bene» all'arte... «Senza dubbio, ma ricorderei anche il contributo dei cd-rom. Ormai i livelli di definizione delle immagini e la potenza della realtà  virtuale sono tali da permettere esperienze incredibili davanti allo schermo di un computer. Certo, tornando a Internet, l'ideale è che la visita virtuale prepari quella reale o che la approfondisca in un secondo momento. Ma chi non può spostarsi o vedere tutto, non rimarrà  deluso. In questo senso credo che un sano sviluppo di Internet in Italia sia molto legato alla presenza di siti culturali che sappiano coniugare qualità  e servizio».
Per il futuro? «Il prossimo anno pubblicheremo il Libro dei musei 2000, trasposizione cartacea della nostra banca dati virtuale. Siamo partiti dalla carta per arrivare sulla Rete, ora, con l'esperienza accumulata, possiamo permetterci di percorrere il cammino contrario».