Toritto e gli altarini del Santo

Testimonianza di Donato Scarpa

A Toritto, in provincia di Bari, la devozione a sant'Antonio di Padova si manifesta ogni anno attraverso una tradizione sentita e suggestiva: l'allestimento degli altarini di sant'Antonio. Questi piccoli spazi sacri, allestiti nelle case private in occasione della festa del 13 giugno, sono un tributo di fede, un ringraziamento per le grazie ricevute e una richiesta di protezione.

La profondità della tradizione degli altarini

Gli altarini di sant'Antonio sono più di semplici decorazioni; sono il cuore pulsante della devozione domestica. Ogni altare è curato nei minimi dettagli e comprende:

 * L'immagine del Santo: spesso una statua o un'icona di sant'Antonio è posta al centro; a volte sono cimeli antichi tramandati di generazione in generazione.

 * Candele e luci: simboli di speranza e della luce divina che il Santo porta nelle vite dei fedeli.

 * Fiori freschi: un tocco di bellezza naturale che adorna l'altare e onora il Santo.

 * Il pane benedetto: elemento fondamentale che, dopo la benedizione, viene distribuito ai visitatori e ai vicini, un gesto che richiama la generosità e la carità di sant'Antonio verso i poveri.

 * Preghiere e canti: le famiglie e gli amici si riuniscono attorno all'altarino per recitare rosari, preghiere e, in passato, intonare canti devozionali.

Questa usanza, profondamente radicata nel Sud Italia, viene spesso tramandata di padre in figlio, alimentata da storie di guarigioni o di grazie straordinarie. È un modo per mantenere viva la fede e le usanze di un tempo, quando la fiducia nell'intercessione dei santi era una parte integrante della vita quotidiana.

Franco Castoro: una devozione oltre confine lunga 44 anni

A Toritto, un esempio lampante di questa devozione è Franco Castoro. Da oltre 44 anni, Franco porta avanti con immutata passione la tradizione dell'allestimento dell'altarino di sant'Antonio nella sua casa. La sua dedizione non è solo un atto di fede personale, ma anche un impegno a preservare un pezzo importante della storia e della cultura locale.

La sua devozione è così forte che Franco l'ha portata con sé anche in Germania, durante gli anni in cui vi ha lavorato come falegname. Lì, da emigrato, ha continuato a onorare sant'Antonio, offrendo ai suoi ospiti frittelle e panzerottini, per condividere un pezzo della sua terra e della sua fede anche lontano da casa. Tornato a Toritto, Franco prosegue la tradizione con le usanze locali: attorno al suo altare, offre ai visitatori i tipici ceci alla cenere, i fragranti tarallini e un bicchierino di vermouth, mantenendo vive le antiche consuetudini.

Ogni anno l'altarino di Franco diventa un punto di riferimento per la comunità, un luogo dove le persone possono ritrovarsi, pregare e condividere un momento di spiritualità e convivialità. La sua costanza nel perpetuare questa usanza è un esempio prezioso di come le tradizioni possano continuare a fiorire, rafforzando i legami familiari e comunitari in un mondo in rapida evoluzione.

La passione di Franco Castoro per gli altarini di sant'Antonio a Toritto non è solo la storia di un individuo, ma il simbolo di una comunità che custodisce gelosamente le proprie radici e la propria fede, anche attraverso le esperienze di chi ha dovuto emigrare.

Data di aggiornamento: 24 Giugno 2025