IL COMPUTER RIFA' L’UNIVERSO

14 Ottobre 1998 | di

'Dio non gioca ai dadi', è una celebre frase attribuita ad Einstein che esiste in un'altra variante, un po' più elaborata, che ha dato il titolo a una delle più belle biografie dedicate al grande scienziato: 'Sottile è il Signore, ma non malizioso'.

Il concetto è che l'universo, nel suo mirabile disegno evolutivo, non può essere stato affidato al caso.

Intendiamoci: nell'affrontare questi temi, nessuno scienziato ha mai pensato o accettato di entrare nel campo della religione e della fede. Ma molti di loro si sono spinti ad un punto avanzato nell'indagare sull'origine dell'universo, e hanno spiegato chiaramente che oltre la scienza non può andare.

Adesso arriva dalla Germania un'ulteriore aggiunta, che presenta un singolare interesse: un gruppo internazionale di ricercatori, il 'Virgo Consortium', ha inserito in un computer un programma con tutti gli ingredienti presenti nell'universo poco dopo il 'Big Bang', l'esplosione iniziale che, secondo una teoria consolidata, avrebbe dato origine allo spazio e al tempo, una quindicina di miliardi di anni fa: il modello uscito dall'elaboratore è risultato perfettamente analogo a quello reale. Così che un giornale ha titolato: 'Nel gioco della creazione il computer imita Dio'.

L'esperimento è stato presentato al periodico convegno di San Diego, in California, dell''Associazione astronomica americana': si tratta di uno dei principali appuntamenti mondiali degli esperti di questo settore. Per venire effettuato, si è fatto ricorso a un super-computer, quello in dotazione al'Istituto 'Max Planck' di Garching, in Germania, in possesso di una capacità  e di una velocità  di calcolo per il momento imbattibili.

Il risultato lo spiega Carlos Frenk, uno dei cosmologi che ha lavorato al progetto: 'Abbiamo spiegato al computer la 'teoria della relatività ' di Einstein, la 'legge della gravità ' di Newton e altri passaggi fondamentali della fisica. Poi gli abbiamo detto: 'Adesso vedi un po' cosa succede se metti assieme questi dati'. Dopo un po' lui (il computer: ndr) si è rifatto vivo e ci ha risposto: 'Ecco ragazzi, vi ho rifatto l'universo''.

Difficile a credersi, ma le cose stanno proprio così: rimettendo assieme tutte le informazioni in suo possesso, il computer ha ripercorso la strada evolutiva dell'universo dalla singolarità  iniziale fino ad oggi. E il risultato è stato che in quelle condizioni, il cosmo non poteva che imboccare la strada che ha effettivamente percorso. Come dire che gli 'input' che gli erano stati dati all'inizio corrispondevano in un certo senso alle istruzioni per il montaggio.

Commenta ancora Frenk: 'Siamo entrati in possesso di un materiale molto interessante, che descrive benissimo ciò che avremmo potuto vedere nelle varie fasi dell'evoluzione dell'universo, se fossimo stati presenti. Il 'Big Bang' in pratica ha dato vita a una serie di piccole increspature, che un po' alla volta si sono modificate col passare del tempo, diventando via via sempre più grandi, fino a dare vita alle galassie e alla straordinaria complessità  del cosmo così come oggi lo conosciamo'.

Con una precisazione: che per quanto risaliamo indietro, c'è sempre, a un certo punto, una barriera oltre la quale non riusciamo ad andare. Dietro, c'è la vera origine dell'universo, il momento iniziale la cui conoscenza ci rimane preclusa, almeno per ora.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017