Inventare in progetto
'Non sapevo che il matrimonio, per durare, dovesse essere un progetto in continua attuazione', così si espresse un signore, che aveva sulle spalle un lungo matrimonio e un divorzio penoso. Penoso per come era stato condotto e per dove aveva condotto, poi, quel signore stesso: nelle braccia di una nuova donna difficile.
Affiancherei anche l'osservazione di un altro cliente: 'Fin dall'inizio ho progettato tutto con mia moglie: l'allargamento dell'attività commerciale, la nuova casa, l'acquisto delle nuove automobili, la procreazione delle due figlie. Però il mio matrimonio è fallito. Siamo diventati molto ricchi, e adesso ci separiamo'.
Progettare assieme è necessario, affinché la coppia si unisca però il progettare insieme, per contribuire alla formazione e alla stabilizzazione della coppia e non degli affari, presuppone il 'piacersi' e lo 'scoprirsi', e richiede di identificare che cosa in realtà si progetta.
È un dato di fatto che il collaborare per uno stesso progetto risulta un fattore di avvicinamento e di intesa tra le persone.
Gli amori tra studenti delle medie superiori e tra gli universitari, sono alimentati anche dal vivere le stesse paure di fronte a un esame, le identiche tensioni per ripassare una materia, le stesse antipatie o simpatie verso gli insegnanti. Faticando si costruisce qualche cosa in comune, e questo lega con intrecci segreti e tenaci. Non accade altrettanto quando l'unica attività sviluppata dai giovani in comune si riduce al solo divertimento. Che dire degli amori sbocciati in discoteca?
Perché è facile innamorarsi tra colleghi dello stesso ufficio, o tra principale e segretaria?
Essi vivono un'intesa, un'intuizione reciproca, uno scopo unitario da raggiungere, una stima che emana dal riconoscere le capacità collaborative dell'altro/a.
Spesso si dogmatizza, sconsigliando i coniugi a lavorare insieme, per evitare una 'supersaturazione' di presenza tra i due. Ma è proprio così? Che cosa dire allora di quelle coppie di esercenti e di artigiani, che sostengono un'azienda familiare, e che vivono armonicamente assieme da decenni?
Progettare e realizzare assieme crea legami.
Però la coppia, per ritrovare dentro di sé la dimensione autentica e creativa dello stare assieme, non si arresta al semplice progettare checchessia.
Il progetto saldo si incentra proprio sull'impegno a 'essere coppia sempre di più e sempre meglio'.
Ecco allora aprirsi un nuovo orizzonte: lo 'scoprirsi' non si restringe nel riferirsi solamente allo scoprire ciascuno dei due, come semplici individui. Lo 'scoprirsi' riguarda una novità assoluta: 'Chi siamo, che cosa siamo diventi e che cosa diventeremo, poiché non siamo due persone isolate che si uniscono, ma una coppia all'intero della quale vivono due persone'.
Divenuto coppia, io sono ancora io, eppure non sono più io solamente.
Ho scritto 'non sono più io' e non semplicemente 'non agisco più da solo, senza tener contro dell'altro'.
È sull'essere diventati qualche cosa di nuovo, di inedito, che puntiamo ora lo sguardo, non sul nuovo agire meramente. Senz'altro si attuerà anche un nuovo agire. Ma tale agire rimane privo di basamento, campato in aria (e che fa andare in aria un matrimonio), se non prende le mosse da un essere nuovo.
Agire senza essere è una finzione teatrale, uno squallido recitare una parte: la parte di marito e di moglie, senza essersi trasformati realmente in marito e moglie. In questa situazione, le scappatelle e le infedeltà sono ovvie, quasi necessarie. D'estate o d'inverno. Viene da pensare di vivere dentro una società di persone che recitano. È proprio vero che il significato originario di persona è quello di maschera. Si recitano la parte del politico, del prete, dell'avvocato, dello psicologo, del giornalista. E come recito io, così sono certo che recitino anche gli altri: e ormai non prendo più nessuno seriamente.
Progettare in quanto coppia è la cartina di tornasole per verificare 'quanto' i due coniugi sono coppia.
La verifica si compie osservando il modo di parlare dei due: preferisco il 'noi' all''io'? Il guardarsi, il salutarsi, l'accarezzarsi, il fare all'amore sono espressione verace della coppia, oppure imitazione dei modelli presentati dalla televisione?
Il primo progetto di una coppia è, dunque, quello di alimentare la conoscenza del proprio essere coppia. Questo non è un'arte che si apprende presto e a un affrettato corso serale.
Del resto, sotto una diversa angolatura, nemmeno la conoscenza di se stessi, in quanto individui, è un'arte facile. Essere uomini ed essere donne è la più sublime delle operazioni che siamo invitati a compiere dalla vita. Appare strano che nella riforma della scuola, tra le materie reputate necessarie per la formazione 'umana', non sia stata inserita, in ogni corso e in ogni grado, la materia del 'conosci te stesso', cioè l'antropologia psicologica.
Il progettare, poi, si estende a molti settori. Che cosa facciamo di questa nostra vita? La valorizziamo? Come? Lo stare insieme serve soltanto ad accontentare noi due, oppure è anche un rafforzamento e un sostegno per l'azione sociale? L'essere coppia risponde anche a uno scopo culturale, religioso, di vita eterna?
Ci limitiamo a procurarci il nostro benessere, oppure la vita va spesa per altri fini? Nel nostro progettarci come coppia entra anche la procreazione e l'educazione dei figli?
Questi e altri ambiti contribuiscono al vero piacersi, scoprirsi e progettare.
E poi c'è un altro ambito. Ne tratteremo.