Per tipi abbottonati

Per combattere la noia delle prime grigie giornate autunnali, dedicatevi ad “attaccar bottone”. Con buona pace di vicini o conoscenti, però, quelli che vi proponiamo sono proprio bottoni veri. Da cucire ovunque vi ispiri la fantasia.
10 Ottobre 2001 | di

Indagando la storia della moda e del costume si scopre che i bottoni, oggi parte integrante di abiti, giacche, camicie e cappotti, furono pressoché inesistenti fino all`€™Alto Medioevo. Quando poi comparvero sulla scena, inizialmente negli abiti dei sovrani e delle persone più influenti, erano realizzati in oro e pietre preziose e avevano una funzione essenzialmente decorativa. Solo con la rivoluzione industriale, nel 1800, si registrò la diffusione a largo raggio dei bottoni, grazie anche all`€™impiego di un nuovo materiale allora molto diffuso e tuttora esistente, il corozo, detto anche avorio artificiale.

Oggi i bottoni sono realizzati con i materiali più strani: oltre al già  citato corozo, vetro, madreperla, zama, legno, cuoio, cocco e così via. Noi vi proponiamo di realizzarne alcuni con le vostre mani: sarà  un`€™idea divertente che vi consentirà  di modellare accessori unici e originali che potranno personalizzare il vostro abbigliamento e quello dei bambini e si presteranno a essere utilizzati in un`€™infinità  di situazioni. Qualche esempio? Una macchia indelebile o uno strappo potranno essere coperti con un piccolo bottone, magari a forma di margherita. Un paio di pantaloncini o i grembiuli dei bambini, con qualche bottone colorato non sembreranno più gli stessi. Quel bottone perduto che non siete riusciti proprio a rimpiazzare, potrà  essere sostituito con uno del tutto uguale, modellato da voi stesse in poco tempo e con poca spesa. Alla vostra fantasia e buon gusto affidiamo poi altri utilizzi simpatici e divertenti.

Il materiale

Il materiale di base è una pasta per modellare, che con la cottura indurisce e diventa resistente a lungo. I vostri bottoni, infatti, potranno andare in lavatrice, con la sola precauzione di voltare a rovescio i vestiti prima di infilarli nel cestello.

Tale pasta è reperibile in qualsiasi colorificio o ferramenta e, a seconda della casa produttrice, assume nomi diversi: Cernit, Fimo, Gemmocolor e così via. Si acquista sotto forma di piccoli panetti in varie tonalità  di colore, anche perlato o fluorescente. Tutti i colori si possono mescolare tra loro ottenendo così differenti tinte.

Che cosa serve

- pasta indurente (4000 lire circa, la confezione da 65 grammi), - coltello, - stuzzicadenti, - teglia da forno, - carta d`€™alluminio

Manipolate

Prima di iniziare l`€™attività  badate che mani e piano di lavoro siano ben puliti.

Con il calore delle mani la pasta diventa malleabile, perciò cominciate prendendo un piccolo pezzetto di pasta e manipolatela fino a farla diventare morbida.

Plasmate

Quando è ben lavorata, la pasta può essere plasmata a piacimento e potrete quindi sbizzarrivi nel modellare i bottoni nelle forme più varie. Ricordate, comunque, che tutti i modelli si costruiscono partendo da poche forme di base come sfere, dischi, nastri, cilindri e coni.

Cuocete

Poiché lasciata esposta all`€™aria questa pasta non asciuga, per farla solidificare definitivamente dovrete cuocere i vostri bottoni in forno. Sistemateli in una teglia con il fondo ricoperto di carta d`€™alluminio e cuoceteli a bassa temperatura, tra 100 e 130 gradi, per circa 10-15 minuti

E per finire, qualche consiglio`€¦

Cercate di avere un`€™idea ben chiara di ciò che volete realizzare, almeno nelle sue forme essenziali, già  prima di cominciare a modellare.

Non dimenticate di incidere sul bottone, con uno stuzzicadenti, i fori per il filo.

Se sul bottone sono rimaste impresse antiestetiche impronte digitali, lisciate la superficie con le dita inumidite d`€™acqua fredda.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017