Pellegrini al Santo
Tanti i giovani che, sfidando il freddo del 15 dicembre, hanno scelto di ritrovarsi al santuario del Noce di sant`Antonio, a Camposampiero, per partecipare al Pellegrinaggio francescano per la pace. Un percorso di chilometri e preghiera che ha unito i luoghi in cui è viva la memoria del nostro santo: Camposampiero, Arcella e la basilica di Padova. Un unico scopo: chiedere al Signore il dono della pace per ogni paese del mondo e per ogni cuore di donna e di uomo.
Accompagnati dalla preghiera delle clarisse del vicino monastero, i pellegrini sono partiti dalla chiesetta del Noce nel primo pomeriggio, percorrendo strade sterrate e argini silenziosi. In serata, dopo ventitré chilometri, sono arrivati al santuario dell`Arcella, alle porte di Padova, il conventino presso cui sant`Antonio morì. «Il pellegrinaggio, per i giovani, è un`esperienza fisica. Un`esperienza di condivisione nella fatica e nella preghiera. Non si parla di povertà e di essenzialità , la si vive camminando insieme ad altri, andando verso una meta ben precisa. Questo i ragazzi lo colgono spontaneamente», ha detto padre Alberto, uno degli organizzatori. «Dopo il primo chilometro di euforia, un po` la fatica, un po` la pesantezza ti fanno pensare al fatto che puoi tornare indietro, lasciar perdere tutto. Ti chiedi `ma perché devo fare una cosa così pazza?`. Alla fine, in chi va avanti, rimangono solo le motivazioni più vere e religiose, il resto viene bruciato via. Come per arrivare alla pace: è dura, ci si può sedere sul ciglio della strada e rinunciare, oppure continuare a camminare nel buio, ma sicuri che la meta è raggiungibile. Questi amici sono qui per pregare e per dire a tutti: `Sì, la pace costa, la pace è faticosa, ma con il Signore che viene insieme a noi possiamo farcela`».
E infatti non hanno camminato da soli questi giovani. Hanno portato a spalla, a turni di sei alla volta, un enorme crocifisso dipinto: il crocifisso di San Damiano, simbolo delle ragazze e dei ragazzi italiani alle giornate mondiali della gioventù. Lo stesso crocifisso sarà ad agosto prossimo a Toronto, in Canapa, quando il Papa incontrerà i giovani di tutto il mondo. Molti di quelli che hanno camminato e pregato sulla via del Santo saranno a quell`appuntamento. Di sicuro rimarrà viva nella loro memoria questa via crucis natalizia, fatta per non dimenticare tanti poveri, crocifissi dalle bombe, dalla fame e dall`odio degli uomini.
Paola, 18 anni, ha già compiuto un`altra volta questo pellegrinaggio: «Io ho partecipato a questa iniziativa perché mi hanno invitata i frati che conosco. Mi sono sentita chiamata, non potevo non esserci!». Alla domanda: «Che cosa è la pace per te?», ha risposto: «La pace è un desiderio forte, che ti nasce da dentro per te e per gli altri. Crescendo ti rendi conto dell`importanza delle persone. Ti rendi conto che camminare insieme agli altri è l`unico modo per costruire una pace solida e concreta».
Al convento dell`Arcella, dopo essersi ristorati con una cena frugale fornita dai frati (un piatto di pasta, una pagnotta e una mela), i giovani pellegrini hanno ripreso a pregare: una veglia penitenziale, che ha dato a tutti la possibilità di confessarsi. «Se vuoi la pace, devi partire da te, dal fare la pace con Dio e con i fratelli», ci ha detto ancora padre Alberto. Per questo è necessario chiedere perdono, confessarsi peccatori per poter essere prima riconciliati e poi diventare riconciliatori. «Sant`Antonio ci parla di una triplice pace ` ha detto padre Alberto ` la prima, la pace del tempo, devi averla con il prossimo; la seconda, la pace del cuore, devi cercarla con te stesso. Così avrai anche la terza, la pace con Dio, e questa durerà per sempre».
Al termine dell`intensa preghiera comunitaria, parecchi ragazzi non se ne sono andati. Tanti si sono organizzati per dormire nel convento. C`era chi si è portato un sacco a pelo, chi è crollato per la stanchezza sul materassino da campeggio; altri invece sono rimasti a vegliare. Si sono alternati tutta la notte in chiesa, sostando in ginocchio davanti al crocifisso che li aveva accompagnati nella dura marcia della giornata. Ai piedi di Gesù apparivano come lampade viventi che ardono nel buio della notte, dandosi il cambio sotto la croce. Nella apparente debolezza della preghiera, hanno chiesto pace e serenità per ogni fratello e sorella dell`umanità sofferente. «Per tanti pregare è inutile ` ci ha detto Massimo ` ma noi sappiamo che se la pace non la chiediamo dall`alto e con insistenza, da soli non riusciremo certo a crearla».
La domenica mattina il pellegrinaggio per la pace ha compiuto la sua ultima tappa. I giovani, dopo il canto delle lodi, hanno ripreso il cammino verso la loro meta, la basilica del Santo. Attraversata di buon`ora una Padova ancora assonnata, come un gioioso serpentone sono arrivati alla basilica, luogo in cui si è conclusa la «due giorni» di preghiera con la celebrazione della messa. È stato il momento del grazie, dei saluti e del passaggio del testimone. La croce di San Damiano infatti ripartirà dalla basilica antoniana alla volta dell`Emilia Romagna. Continuerà così il suo peregrinare da una comunità francescana all`altra, sempre accompagnata dai giovani delle varie parti d`Italia che non vogliono smettere di essere «sentinelle del mattino», quelle che annunciano per prime l`avvicinarsi della pace.
Preghiere per la pace al Santo
La preghiera per la pace alla basilica del Santo non si conclude con questo particolare pellegrinaggio di dicembre. Essa ha i suoi momenti forti anche nel mese di gennaio. Giovedì 3 e giovedì 17, alle ore 21, nell`oratorio di San Giorgio (la prima cappella a destra guardando la facciata della basilica), si terrà un`ora di adorazione per la pace. La preghiera, guidata da padre Tullio, è aperta a tutti i giovani e a quanti desiderano fermarsi davanti a Gesù per implorare il dono più necessario al nostro mondo. Nello stesso luogo, il primo e terzo giovedì di ogni mese, per tutto l`anno si svolgerà un incontro serale di preghiera animato dai frati. Anche chi non può fisicamente venire è invitato a unirsi da casa, nello stesso orario, all`adorazione e all`invocazione. È il modo per essere in comunione di preghiera con tutti quelli che, per intercessione del santo di Padova, implorano da Dio serenità e pace per le loro famiglie e per ogni fratello dell`umanità .