Africa: istruzione uguale sviluppo

06 Ottobre 2002 | di

Sono trascorsi oltre cinquant`€™anni da quando la Dichiarazione universale dei diritti dell`€™uomo, ha affermato che tutti gli uomini hanno diritto all`€™istruzione. A tutt`€™oggi, però, nonostante gli sforzi per garantire questo diritto, secondo l`€™Agenzia delle Nazioni Unite per l`€™educazione, la scienza e la cultura (Unesco) e l`€™Unicef, la realtà  permane drammatica.

Questi i dati più recenti forniti dell`€™Unicef. Su un totale di 625 milioni di bambini in età  scolare presenti nei Paesi in via di sviluppo, circa 130 milioni non hanno accesso all`€™istruzione primaria. Oltre 150 milioni di bambini non portano a termine il ciclo scolastico primario, cioè non riescono neppure a completare quattro anni di scuola, il minimo `€“ secondo gli standard internazionali `€“ per considerare un ragazzo scolarizzato.

Sempre l`€™Unicef afferma che per garantire a tutti i bambini il diritto all`€™istruzione basterebbe una spesa di 7 miliardi di dollari, meno di quanto spendono gli americani all`€™anno per i cosmetici e gli europei per i gelati.

La mappa dell`€™analfabetismo mondiale coincide con quella della povertà : gli affamati, gli analfabeti e coloro che non hanno accesso a un`€™adeguata assistenza sanitaria di base sono di fatto le stesse persone.

Le più alte concentrazioni di analfabeti si riscontrano nelle aree più popolate del mondo, come l`€™Africa e l`€™Asia. Nell`€™Africa sub-sahariana il 57 per cento dei bambini inizia la scuola elementare, ma di questi solo il 67 per cento raggiunge la quinta classe.

A questo grave problema, la Caritas antoniana cerca di dare da anni una concreta risposta finanziando microprogetti, promossi e organizzati da missionari, gruppi e organismi locali. Scopo: garantire un`€™istruzione di base per combattere il sottosviluppo.

Qui di seguito vi informiamo su tre microprogetti finanziati dalla Caritas antoniana in Africa per la realizzazione di alcune scuole.


Togo

Padre Jean Edoh è un sacerdote della diocesi di Atakopamé. Nel 1998 è stato incaricato dal vescovo, monsignor Julien Mawulé Kouto, di avviare una nuova parrocchia ad Akparé, una località  a sud est della diocesi, tra le meno evangelizzate.

Nonostante il massiccio influsso dell`€™animismo e la forte presenza dell`€™islam e di numerosissime sette `€“ informa padre Jean in una sua lettera spedita alla Caritas antoniana `€“ la nostra gente si apre con interesse al Vangelo. Padre Jean è anche incaricato per la pastorale dei giovani e dei bambini. Nella mia comunità  sono numerosissimi `€“ continua il sacerdote `€“ e la maggior parte di loro non sa né leggere né scrivere. Sembrano gridarmi aiuto.

Il sacerdote ha pensato di aiutarli a uscire dall`€™analfabetismo realizzando una nuova scuola, tappa fondamentale per la loro crescita umana e spirituale. In questi anni il numero dei bambini è raddoppiato: dove ospitarli tutti? si è chiesto padre Jean. All`€™inizio le nostre lezioni si tenevano sotto due capanne di paglia `€“ spiega `€“. Poi abbiamo iniziato la costruzione della nuova scuola con la realizzazione delle prime tre aule. Ma la struttura è rimasta incompleta perché i fondi messi a disposizione in loco erano insufficienti.

Il contributo locale è stato notevole: acquisto del terreno, sabbia per i mattoni, contributo per la mano d`€™opera, dono di viveri per gli operai. Persino i bambini hanno voluto dare il loro piccolo contributo portando acqua e sabbia durante i lavori.

La Caritas antoniania, attraverso la generosità  dei devoti del Santo e dei lettori del Messaggero di sant`€™Antonio, ha offerto un contributo di 14 milioni di lire per completare il tetto della nuova struttura, per realizzare i serramenti e acquistare i nuovi banchi. A nome di tutti questi bambini e delle loro famiglie, padre Jean vuole esprimere la propria gratitudine: Ringrazio tutte le persone che hanno consentito, con il loro sacrificio, che i miei bambini uscissero dalla loro povertà .

Togo.Contributo per la costruzione di una scuola ad Akparé.
Euro 7.230,4 (Lire 14 milioni)


Uganda

Il responsabile del progetto è padre John Baptist Nsubuga. Lo scorso anno egli ci presentava alcuni progetti avviati dai suoi confratelli a favore della comunità  di Kyotera. Tra le iniziative previste vi era anche l`€™acquisto di mobili per la scuola primaria dell`€™orfanotrofio St. Kizito Mbuye Kiteresse.

Il maggior problema che stiamo affrontando `€“ scriveva padre John Baptist presentando il progetto `€“ è la carenza di mobili. Non ne abbiamo abbastanza e la maggior parte degli edifici ne sono sprovvisti. I membri della comunità  e gli insegnanti non possono fornire una preparazione adeguata senza attrezzature.

Il progetto mirava ad assistere i disabili, gli orfani, bambini e giovani con problemi sociali, donne e familiari con bassi redditi. Questo progetto `€“ informava padre John Baptist `€“ è necessario per la nostra congregazione (i Fratelli Bannakaroli di cui è il superiore) e per la gente, per la quale ci adoperiamo qui e in tutta l`€™Africa orientale. Saremmo molto grati se fossimo uniti nel promuovere lo sviluppo sociale tra la gente della quale ci occupiamo.

La risposta della Caritas antoniana non si è fatta attendere. Sono stati stanziati 9 mila 770 euro per l`€™acquisto dell`€™arredo necessario per la scuola St Kizito. Grazie al vostro contributo `€“ scrive padre John Baptist `€“ i bambini più poveri e svantaggiati stanno acquistando maggior fiducia in se stessi. Molti altri bambini potranno usufruire della struttura che potrà  rimanere aperta anche durante le ore notturne. La scuola potrà  finalmente offrire un`€™adeguata ospitalità  agli oltre 120 studenti che potranno usufruire così di spazi adeguati per le loro attività .

Uganda. Arredamento per la scuola orfanotrofio St. Kizito Mbuye Kiteredde
Euro 9.770,00 (Lire 19 milioni)


Tanzania

Alla fine del 2000 padre Aldo, missionario in Tanzania, scriveva al direttore della Caritas antoniana per presentargli una richiesta di aiuto per i bambini del Katenge, lungo la strada nazionale che da Dar es Salaam va verso lo Zambia, nella diocesi di Njombe. I villaggi compresi nel suo territorio sono 26 e buona parte di essi si trovano in una zona particolarmente depressa.

Quasi ovunque le strutture scolastiche sono in uno stato deplorevole, senza vetri e, a volte, senza banchi.

In questa zona `€“ informava il missionario `€“ i bambini che non hanno l`€™età  scolastica sono circa 250. Abbiamo preparato un progetto per la costruzione di un asilo. La gente ha già  dimostrato il suo impegno recuperando le pietre e preparando la sabbia per la costruzione.del nuovo edificio. Altri si sono impegnati a portare l`€™acqua dato che sul posto se ne trova davvero poca. Queste sono le loro possibilità . Spero proprio che qualcuno ci dia una mano. È veramente un aiuto che vorremmo offrire a questi piccoli, per una loro crescita umana e cristiana.

La Caritas antoniana ha offerto il proprio aiuto anche per questo progetto con un contributo di 15 milioni di lire. La nuova struttura ha già  accolto i primi 60 bambini `€“ scrive padre Aldo `€“. Grazie infinite per la vostra collaborazione. Con il vostro aiuto abbiamo potuto acquistare anche 60 banchetti e altrettanti sgabelli. Inoltre, si potrà  costruire un pozzo per la raccolta di acqua e completare la casa per le maestre. Il buon Dio vi benedica per tutto il bene che fate.

Tanzania.Contributo per la costruzione di un asilo a Katenge
Euro 7.746,9 (Lire 15 milioni)

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017