La dieta in caso di emorroidi
Sarà per imbarazzo, oppure perché vige la convinzione che si tratti di una patologia di scarsa rilevanza medica, fatto sta che di malattia emorroidaria (comunemente nota come emorroidi) si parla poco, nonostante ne soffra oltre il 50 per cento della popolazione adulta europea.
Le emorroidi sono dilatazioni delle vene, vale a dire vene varicose (né più né meno di quelle riscontrabili, in genere, negli arti inferiori), situate nella zona ano-rettale.
Capita che chi ne soffre non sempre ne sia consapevole: alcune volte, infatti, le emorroidi sono del tutto asintomatiche. In altri casi, invece, creano prurito, bruciore, fastidio, dolore, sanguinamento. Ma, nonostante i disturbi, sono davvero poche le persone che si rivolgono al medico; e invece, soprattutto in presenza di sanguinamento (sintomo di altre gravi patologie), una visita al dottore sarebbe d'obbligo. Oltre al fatto che le emorroidi sono curabili e, soprattutto, si possono prevenire.
La malattia emorroidaria, rara nel Sud del mondo, è invece molto diffusa nei Paesi industrializzati: ciò dimostra che lo stile di vita occidentale è un fattore di rischio importante.
Prevenzione e cura
In termini di prevenzione, la cosa migliore da fare per combattere l'insorgenza delle emorroidi è avversare la stitichezza. Va dunque seguita un'alimentazione ricca di fibre, (alimenti integrali, frutta e verdura) accompagnate da molta acqua (almeno due litri al giorno).
Per chi, invece, è già affetto da emorroidi, ci sono alcuni consigli specifici. In primo luogo, evitare alimenti irritanti come l'alcol (niente vino, birra, liquori), il caffè, il tè, la coca-cola, i fritti, le spezie (occhio al peperoncino!) e le salse e i condimenti piccanti o grassi, i formaggi stagionati, fermentati, piccanti, grassi, gli insaccati, il cacao, i dolci. Quindi, assumere 25-30 grammi di fibre al giorno, che si possono trovare nei cereali integrali, nella crusca, nei legumi, nella frutta fresca e nella verdura. E inoltre: non condire le insalate con aceto, pepe, maionese o mostarda; consumare meno carne e più pesce; bere al mattino un bicchiere di acqua calda con una fetta di limone o, in alternativa, mangiare prugne e kiwi in abbondanza. Tra le sostanze naturali che possono essere di aiuto, sono indicati il lievito di birra e i fermenti lattici; anche i prodotti a base di psyllio (fibra idrosolubile) sono una valida alternativa per chi ha difficoltà a cambiare le proprie abitudini alimentari. E, ultimo, ma fondamentale consiglio: non fumare.
E in caso di recrudescenza...
In caso di recrudescenza della malattia, potrebbe essere utile qualche giorno di regime vegetariano totale, accompagnato dall'assunzione di molta acqua. Tra i vegetali, dare la preferenza a: bietole, cavolo, porri, patate, barbabietola, broccoli, carote, grano, segale, mais, riso, fagioli, ortaggi a foglie verdi, mele, pere, melone, formaggi freschi non fermentati e magri (mozzarella, scamorza, stracchino, crescenza, fontina, fior di latte, ricotta), yogurt, pane integrale, olio di oliva, marmellate, budini. Vanno invece assolutamente evitati i salumi e gli insaccati, le spezie, l'aceto, i sottoaceti, i cibi piccanti, affumicati, in scatola, gli alimenti conservati, i cibi in salamoia, i fritti, i superalcolici, il vino, la birra, la carne, il caffè, il cioccolato, la frutta secca.