Patrizia, testimone di fede nella malattia
Diego ha perso recentemente la sua amata fidanzata Patrizia, a causa di una malattia molto aggressiva: il cancro al seno “triplo negativo”. Insieme ai genitori della ragazza ha costituito un'associazione che si propone di finanziare la ricerca oncologica su questo tipo di tumore, per il quale oggi non si dispone di cure farmacologiche efficaci. Diego ci ha inviato questo suo articolo, che pubblichiamo, con l'intento di fare conoscere ai nostri lettori la figura di Patrizia e la sua testimonianza di fede vissuta durante la malattia, sperando che possa essere di aiuto e conforto ad altri malati, e dell'Associazione a lei legata.
Caro Direttore, ho pensato di scriverLe a seguito del pellegrinaggio dell’Associazione Dott.ssa Patrizia Revello, svoltosi il 10 e 11 dicembre da Sant’Antonio. L’Associazione è stata creata in memoria della cara Patrizia, la mia fidanzata, che ci ha lasciati il 30 gennaio scorso all’età di 39 anni a causa di una malattia molto aggressiva: il cancro al seno “triplo negativo”. Abbiamo deciso di recarci dal Santo, in quanto Patrizia negli anni precedenti era già stata pellegrina diverse volte, di cui l’ultima nell’autunno del 2015, con me e suo padre, quando la malattia era già in uno stadio molto avanzato. Ricordo distintamente quella giornata trascorsa in Basilica, dove Patrizia, nonostante le limitazioni fisiche che il male le comportava, rimase inginocchiata per diverso tempo, in preghiera, davanti alla tomba del Santo.
L’Associazione istituita a maggio del 2016 dai suoi genitori, Giuseppe e Rita, da me e dal suo Padre Spirituale Don Filippo Torterolo, Rettore del Santuario Mariano Giubilare B.V. del Buon Consiglio a Castiglione Tinella (CN), sede operativa del sodalizio, si propone di finanziare la ricerca oncologica sul “triplo negativo”, una variante molto aggressiva di tumore al seno che colpisce soprattutto le donne in giovane età, contro il quale ad oggi la scienza medica non dispone di terapie farmacologiche efficaci. A questo scopo abbiamo istituito due commissioni: una medico-scientifica composta da medici di diverse specialità, tra cui anche ex primari, coordinata dal Prof. Gianni Balliano, docente ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco all’Università di Torino e relatore di Tesi di Laurea di Patrizia, e una commissione religiosa coordinata dal Prof. Don Filippo Torterolo, per valutare gli aspetti etici della ricerca e rispettare così il più possibile il pensiero di Patrizia.
Dopo poco più di 6 mesi dall’istituzione dell’Associazione, grazie alla generosità di molti, il prossimo anno partiremo con la ricerca medica. Le commissioni hanno deciso di destinare i finanziamenti all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e, in particolare, al gruppo di lavoro guidato dalla Prof.ssa Nadia Zaffaroni del Dipartimento di Oncologia Sperimentale e Medicina Molecolare, un’eccellenza nella ricerca per questo tipo di cancro. Presso questo laboratorio si stanno sviluppando nuove strategie terapeutiche per il trattamento del carcinoma mammario triplo-negativo basate sull’inibizione della proteina anti-apoptotica survivina.
L’Associazione, oltre a proporre iniziative per la raccolta fondi da investire nella ricerca farmacologica, offre attività di sensibilizzazione sulla gestione del malato oncologico, collaborando con l’Associazione Onlus Ho Cura, di cui fa parte la Dott.ssa Maria Vittoria Oddero, cara amica di Patrizia ed ex primario di Medicina Interna all’Ospedale San Lazzaro di Alba, oltre che membro della nostra commissione medico-scientifica.
Tra le attività dell’Associazione non mancano gesti di solidarietà verso poveri e bisognosi: tra i nostri contatti vi sono Sr Kornelia che si occupa di bambini e anziani abbandonati a Medjugorje e Sr Noemi Adinolfi, Missionaria della Fraternità Giovanni Paolo II che opera tra i più poveri nella foresta amazzonica; recentemente a nome dell’Associazione, come avrebbe voluto Patrizia, sono stati adottati a distanza tre bambini, alcuni di loro malati, che versano in condizione di estrema povertà e che vivono nella regione di Anajas, in Brasile, dove opera proprio Sr. Noemi.
L’Associazione oltre a sostenere la ricerca oncologica e promuovere opere di beneficenza, organizza anche serate di preghiera il 30 di ogni mese al Santuario del Buon Consiglio, per commemorare il ricordo di Patrizia e pellegrinaggi in località a lei molto care: la scorsa estate siamo stati al Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza. Da quel pellegrinaggio, su desiderio del Rettore Padre Martin Ireneo, è nato un gruppo di preghiera dedicato all’Amore Misericordioso, intitolato a “Patrizia Revello”, che il trenta di ogni mese si ritrova al Santuario del Buon Consiglio per ricordare Patrizia e pregare secondo le intenzioni della Beata Madre Speranza di Gesù sotto la guida di Don Filippo, riscoprendo ogni volta una partecipazione sempre più numerosa.
Patrizia visse il calvario della malattia “in un’ottica di fede convinta e appassionata, così contagiosa da lasciare un'impronta serena e rasserenante” (don Giuseppe Forasacco, Santuario di Collevalenza) al Santuario della B.V. del Buon Consiglio, così come a quello di Collevalenza che l’ha vista più volte pellegrina! Un’impronta profonda e feconda nella quale il chicco deposto “diventa chicco che muore nella terra per portare in futuro frutti abbondanti!” (don Filippo). Lascio che siano le parole di don Filippo a descrivere la figura di Patrizia:
“In questi anni, in questi giorni, prima nella quotidianità del cammino di fede e poi nella singolarità della malattia, hai manifestato in Patrizia le tue opere, la tua misericordia! E questo perché lei, pur nelle sue fragilità e nella sua debolezza di creatura, si è resa disponibile! Anche nella malattia non ti ha chiesto la guarigione ma la forza per accettarla e per vivere in pienezza il tempo che le rimaneva!
«Cara Madonnina, Ti affido la mia salute, la mia malattia, i giorni o mesi di vita che avrò ancora davanti, la mia storia con Diego, la mia famiglia...in una parola la mia missione. Intercedi presso Tuo Figlio per capire qual è la Sua volontà su di me e quindi il mio bene e conforta me e tutte le persone che ho in mente, tutte malate di tumore, e donaci la forza di affrontare quello che ci riserverà il futuro, nel bene e nel male. Te lo chiedo in nome di Gesù e Vi ringrazio con tutto il cuore per quello che mi avete dato e mi darete. Can tanto affetto, Patrizia» (Patrizia, 22 marzo 2015)
È così che – come desiderava ardentemente – è diventata per molti strumento di incontro con te, attraverso la preghiera e la carità.
«Cara Madonnina donami la forza per affrontare questa malattia e fa che, nel mio dolore, possa essere lucernaia!» (Patrizia, 22 marzo 2015)
Patrizia non ha vissuto le opere di misericordia, lei si è fatta affamata, assetata, prigioniera della malattia, spogliata della salute, carcerata del suo dolore, straniera per molti che pregavano per lei senza neppur conoscerla, affinché noi potessimo vivere la misericordia standole accanto! Sembra incredibile ma più la malattia la immobilizzava e le toglieva l’alito vitale più il vento forte della tua vita divina, il vento del tuo Spirito sembrava agire, in lei e in quanti aveva accanto, preparando chissà quali frutti… e oggi sembra soffi con una forza inaudita! Sì Gesù! Oggi accogli accanto a te una guerriera che ha combattuto la buona battaglia della fede, diffondendola attorno a sé. Stai pur certo che la gioia più grande per Patrizia infatti – come per san Paolo – non sarà il poter indossare «la corona di giustizia» che tu le consegnerai, ma sarà il poterla condividere con tutti quelli che grazie alla sua testimonianza di fede oggi sono qui a pregare, credono in te e «attendono con amore la tua manifestazione», primo fra tutti Diego! Quella era ed è la gioia di Patrizia: la nostra fede! Come con san Paolo tu «le sei stato vicino e le hai dato forza perché potesse portare a compimento la sua missione»”.
Da quel 30 gennaio un grande vuoto è rimasto nei cuori delle persone che tanto l’hanno amata ma, al contempo, quel vuoto è colmato dal ricordo di Patrizia e dalla pienezza di vita terrena da lei vissuta, dall’eredità di un messaggio di amore a Gesù smisurato, puro e gioioso – perché è “Gesù è bravo” ripeteva ancora Patrizia nel letto nei suoi ultimi giorni di vita, baciando il crocifisso – alla Vergine e ai Suoi Santi ai quali aveva costantemente innalzato le sue preghiere e la sua lode fino al suo ultimo sospiro.
Oggi, il suo ricordo rimane vivo non solo tra i suoi cari ma anche tra le persone che hanno “sfiorato” la sua vita restandone edificati e che lo testimoniano nei loro scritti, come il messaggio di S.E.R. Padre Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti: “Ammiro la tua forza e la tua rassegnazione. Mi dai coraggio per affrontare le mie piccole croci quotidiane. Sei preziosa perché preghi per tutti e perché metti le tue sofferenze nel tesoro della Chiesa, per farne moneta sonante di redenzione. Sei vicina a Gesù, sulla croce come Lui, paziente come Lui e partecipe con Lui della salvezza del mondo”.
Sembra percepire che da quel 30 gennaio, quel “vento forte della vita divina, il vento dello Spirito che agiva in lei” di cui parlava Don Filippo, non abbia mai smesso di soffiare, ma che continui a lavorare dal Paradiso soffiando sulle vele, spiegandole, e guidando l’Associazione nella giusta direzione. “L’Associazione che sta nascendo sarà contagiosa di buona volontà, darà frutti, sarà feconda di gioia; il figlio che tu volevi tanto” (Dott.ssa Maria Vittoria Oddero), disseminando attraverso essa nuovi semi pronti a germogliare donando frutti abbondanti. “Oggi nel cielo c'è una figlia, una fidanzata, una grande amica che ci protegge e prega per tutti noi” (Patrizia Masi). Tante sono le preghiere che
Grazie Patrizia per la tua testimonianza di fede, una fede autentica, che ha vinto la malattia!
Diego Barbero
Associazione Dott.ssa Patrizia Revello