Nella solidarietà

Il servizio alla crescita integrale della persona è la strada obbligata dell'e-vangelizzazione.
19 Gennaio 2006 | di

Come si diventa testimoni di Cristo crocifisso e risorto? «Testimoni siamo già », ci ricordano i vescovi italiani nella Traccia di riflessione in preparazione al IV Convegno ecclesiale nazionale di Verona («Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo»). Siamo già  testimoni di Cristo, perché con la fede e il battesimo siamo diventati «stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo redento, a cui Dio ha affidato la missione di proclamare le sue opere meravigliose» (1Pt 2,9).
Essere testimoni, prima di essere un compito, è un «dono», una vocazione radicata nel battesimo. Con il battesimo abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo, che agisce dentro di noi per «conformarci» a Cristo Gesù, per farci diventare sua «memoria vivente», per abilitarci a pensare come lui, ad amare come ama lui, ad agire come insegna lui, a vivere in comunione con la Santa Trinità . «Questa nostra identità , radicata nel battesimo, ci permette di dare alla nostra vita la forma filiale di Gesù, di camminare in una vita nuova, come Cristo Risorto» (Testimoni, n. 8).
Noi siamo testimoni del Signore crocifisso e risorto quando manifestiamo l'amore di Dio, mediante l'amore verso i fratelli. Ora questo amore, prima di essere frutto della nostra buona volontà , è una virtù teologale effusa in noi da Dio stesso. «Dio ci ha prescelti da tutta l'eternità , perché esistiamo nella carità » (Ef 1,4). Ci ha generati nell'amore, perché siamo anche noi «amore» e perché lo manifestassimo nel mondo.
La carità  è dono di Dio, è partecipazione all'amore di Dio. Noi siamo in grado di amare gli altri, perché prima di tutto siamo amati da Dio. Prima ancora che noi sapessimo amarlo, il Padre ci ha amati e ci ha chiamati a diventare suoi figli, fratelli di Gesù, dimora dello Spirito Santo. L'evento che ci ha resi figli adottivi del Padre si è compiuto mediante il battesimo.
Essere testimoni è anche un «compito». La testimonianza cristiana ci chiede di diventare «cristiani adulti», capaci di donazione e di fedeltà . «La testimonianza è la fede che diventa corpo e si fa storia nella condivisione e nell'amore» (Testimoni, n. 8).
La figura adulta della testimonianza è «la fede che opera per mezzo della carità ». Per questo l'apostolo Paolo ci raccomanda: «Vi esorto, fratelli, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale» (Rm 12,1).
Anche Gesù ha testimoniato così l'amore del Padre per noi. Egli ha annunciato l'amore e la fedeltà  di Dio mediante i gesti concreti di solidarietà  (cf. Mt 11,2). La sua testimonianza si è concretizzata nella solidarietà  con i poveri, i malati, i peccatori. Egli ha liberato le persone dai vari condizionamenti; ha ridato loro dignità .
La testimonianza più alta resa all'amore di Dio ce l'ha data morendo sulla croce (cf. Mt 26,26-28).
Gesù ha insegnato anche ai suoi discepoli a testimoniare l'amore di Dio con lo stile del servizio (cf. Mc 10,45): «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedendo le vostre opere (le opere dell'amore), riconoscano il Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5,16).
Queste parole sono riecheggiate anche nella prima lettera di Pietro, che fa da filo conduttore al cammino di preparazione al Convegno ecclesiale: «La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre opere buone, giungano a glorificare Dio» (1Pt 2,11-12). E più avanti la lettera continua dicendo: «Siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo... Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,89.15). Pertanto la testimonianza della carità , cioè il servizio rivolto alla crescita integrale della persona e la promozione della comunione nel mondo, è la strada obbligata dell'evangelizzazione.
L'esperienza conferma che le multiformi testimonianze di solidarietà , servizio e condivisione con i più deboli, espresse dalle comunità  cristiane e dai singoli credenti, nella loro gratuità  e apertura disinteressata, sono le vie privilegiate per un'evangelizzazione che interpella anche chi è lontano.
I cristiani, salvati dall'amore di Cristo crocifisso, sono chiamati a vivere nell'amore, a rivelare al mondo l'amore di Dio e a contagiare il mondo con le opere dell'amore. «Chi può resistere all'amore? Chi può misurare la forza e la soavità  dell'amore dei cristiani che donano comprensione e accoglienza e vivono in atteggiamento di solidarietà  con gli altri? La testimonianza dei cristiani, anche se silenziosa, è già  per se stessa una proclamazione forte ed efficace del Vangelo di Gesù. La carità  attenta e delicata è come un coro sommesso a bocca chiusa; non si pronunziano le parole, ma resta per tutti il fascino della musica e del canto» (Catechismo per l'iniziazione cristiana/4 p.196).

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017