E se provassimo a parlarci?

Divise tra cervelli da amministratore delegato e cuori da scolaretta, noi donne facciamo fatica a essere appagate nei sentimenti.
30 Luglio 2008 | di

Se divoriamo il gossip sui ricchi, belli e famosi come Brad Pitt-Angelina Jolie o Sarkozy-Carla Bruni. Se ci emozioniamo ascoltando una canzone di Elton John o di Biagio Antonacci. Se non crediamo agli oroscopi ma li leggiamo sempre, e solo alla voce «amore». Allora non ci sono dubbi: siamo delle perfette donne del nostro tempo. Indipendenti, pratiche, contraddittorie e sempre innamorate del principe azzurro. Sappiamo che non esiste, ma ai sogni d’amore non vogliamo rinunciare. Non sarebbe neppure un bene, rinunciarci. Le persone che non hanno sogni sentimentali li soppiantano con il cinismo disilluso, e alla fine fanno infelici gli altri. Però, bisogna riconoscere che così, divise tra cervelli da amministratore delegato e cuori da scolaretta, facciamo una bella fatica a essere appagate nei sentimenti.

Conosco molte donne adulte, carine, in gamba e sole. Eppure non hanno niente che non va: sono anche simpatiche, poco o tanto; tutt’altro che meschine; per niente artificiose. In compenso ho alcuni amici uomini che si fidanzano e sfidanzano di continuo con bellone inaffidabili di cui non s’innamorano, e a domanda rispondono che il loro sogno è «una brava ragazza intelligente e simpatica», da sposare. Conclusione? Uomini o donne, alla ricerca dell’amore sono tutti in piena confusione. Tuttavia mai come oggi uomini e donne si cercano disperatamente senza riuscire a trovarsi, e a furia di definire un improbabile uomo (o donna) ideale che per di più li compensi delle sconfitte passate, finiscono per incontrare solo la solitudine. Paradossalmente gli esemplari di maggior successo sono quelli molto caratterizzati: la civetta compiacente, la dura che tratta dall’alto in basso, il fedifrago bravo a dir bugie, il ragioniere dei sentimenti. Persone che al primo impatto risultano meno ansiogene perché rientrano in archetipi di comportamento già selezionati nel tempo. Invece chi si presenta con le naturalezze e le contraddizioni di tutti, attrae e fa paura nello stesso tempo, perché ci mette di fronte alla nostra stessa confusione. Forse una possibilità sta nel parlarsi. Per farsi dire dagli uomini (e dire loro) cosa sentono, cosa vogliono, cosa li spaventa. È già un inizio, per imparare a conoscersi senza temere di essere giudicati, o di deludere troppe aspettative. Perché alla fine ce ne freghiamo di Brad Pitt-Angelina Jolie. Gli unici sogni felici sono quelli, più piccoli, che viviamo nella nostra personalissima realtà.

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017