Benvenuta luce del sole

Nell’ultima domenica di questo mese scatterà l’ora legale, che resterà in vigore fino all’ultima domenica di ottobre. Questo ci riporta indietro di quarantatré anni, al 1966, l’anno in cui l’ora legale fu reintrodotta in Italia e in gran parte d’Europa. Ma l’ora legale ha una storia antica. Il primo ad avere l’idea fu Benjamin Franklin, celebre scienziato, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America. Dopo aver inventato il parafulmine, Franklin pubblicò su un quotidiano francese, il «Journal de Paris» la proposta di spostare in avanti le lancette di un’ora nel periodo estivo per sfruttare meglio la luce solare. Era il 1784. Ma i tempi non erano maturi, e non se ne fece niente. Dovette passare più d’un secolo perché alcuni Paesi europei, e tra questi la Gran Bretagna e l’Italia, l’adottassero: e così arriviamo al 1916. Abolita nel 1920, poi ripristinata e abolita varie volte, fu adottata definitivamente dall’Italia, insieme con vari altri Paesi, nel 1966. Con l’ora legale, che permette di sfruttare fino a tardi la luce del sole, si calcola che il risparmio di energia elettrica in Italia equivalga a circa 100 milioni di euro l’anno. Chi esce la sera, chi va al ristorante, chi sta facendo del turismo, è ben contento di godere di un’ora in più di luce. In compenso, il fatto che l’alba spunti un’ora dopo crea difficoltà agli agricoltori, agli allevatori, a chi lavora nei trasporti.

 Che ne pensano gli italiani? Da un sondaggio di Codacons sembra che siano per il 50 per cento favorevoli e per il 50 per cento contrari. Se però l’ora legale si utilizzasse tutto l’anno, dunque prendesse il posto dell’attuale ora solare, allora ci sarebbe una larga maggioranza a favore. Chi invece è contrario, non vuole saperne e non l’ha mai applicata è il Giappone. Niente ora legale, dunque, per i giapponesi.