Col naso in su alla scoperta del cielo

Alzare gli occhi nei mesi estivi e contemplare il cielo pieno di stelle è emozionante. È un modo di misurarsi con l’immensità dell’universo. Esistono Gruppi di astrofili e Osservatori astronomici che offrono programmi interessanti.
29 Giugno 2011 | di

«Dimmi o luna: a che vale / al pastore la sua vita, / la vostra vita a voi? dimmi: ove tende / questo vagar mio breve, / il tuo corso immortale? (…) E quando miro in cielo arder le stelle, / dico fra me pensando: / a che tante facelle? / Che fa l’aria infinita e quel profondo / infinito seren? Che vuol dire questa / solitudine immensa? Ed io che sono?»: così il poeta Giacomo Leopardi si interrogava nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia.

Alzando gli occhi al cielo, contemplando la notte accesa di stelle, il poeta si lasciò invadere da quell’immensità che rapiva gli occhi e smuoveva il cuore e sgorgavano in lui le domande che da sempre l’uomo si pone, le domande insopprimibili: io chi sono? Che senso ha la vita? Perché c’è l’essere e non il nulla?
Il cielo è sempre pronto a incantare con le sue sconfinate meraviglie e a smuovere il cuore: è sufficiente alzare gli occhi, in una notte limpida e serena. In questi mesi, complice il clima estivo, può essere un modo insolito e originale di trascorrere la serata: andare alla scoperta del cielo con i propri amici e familiari, vivere insieme l’emozione di spingere lo sguardo lassù, dove salgono le nostre preghiere, dove l’uomo – colto da stupore – si misura con la sua piccolezza, con l’immensità dell’universo e con la sete di conoscenza e di infinito. Di senso.
 
Astrofili e Osservatori
Andare alla scoperta del cielo è molto facile anche perché nel nostro Paese vengono organizzate ogni settimana osservazioni guidate: a promuovere queste iniziative sono i gruppi astrofili e i dodici Osservatori astronomici facenti capo all’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica). I gruppi astrofili – presenti numerosi in tutte le regioni italiane – sono costituiti da appassionati di astronomia: organizzano conferenze, mostre, convegni, ma soprattutto osservazioni guidate del cielo in luoghi particolarmente adatti allo scopo, mettendo a disposizione binocoli, telescopi e attrezzatura fotografica. Gli Osservatori astronomici, che si dedicano principalmente alla ricerca, nell’ambito dell’attività didattica e divulgativa propongono ogni mese visite guidate e osservazioni presso le loro strutture, dotate di potenti telescopi. Il più grande sul suolo italiano si trova a Cima Ekar, a cinque chilometri da Asiago: è il telescopio Copernico, che ha un diametro di 1,82 metri.

Le serate si svolgono sempre in località piuttosto isolate, sovente in collina o in media e alta montagna, lontano dai centri abitati. Il grande nemico dell’osservazione astronomica, infatti, è l’inquinamento luminoso: maggiori sono le fonti luminose artificiali, minori diventano i corpi celesti visibili. Ecco perché alcuni Osservatori, come ad esempio quelli di Padova e Milano, nati nei secoli scorsi in città, hanno installato i loro telescopi fuori dal centro abitato.
Sia i gruppi astrofili sia gli Osservatori organizzano anche incontri a tema in occasione di eventi particolarmente significativi e spettacolari – ad esempio un’eclissi di sole o di luna – o di anniversari celebri. Memorabile resta la serata del 10 gennaio 2010 a Padova quando centinaia di persone si sono ritrovate per ammirare la bellezza di Giove e dei suoi satelliti esattamente 400 anni dopo che Galileo Galilei, proprio in questa città, li vide per la prima volta.
 
Cento miliardi di stelle
Ma indimenticabile può essere ogni serata dedicata all’osservazione del cielo. L’universo si mostra in tutta la sua sorprendente magnificenza: nell’oscurità dello spazio compaiono migliaia di stelle, costellazioni, pianeti, nebulose, intere galassie e ammassi di galassie dalle forme più curiose e spettacolari. L’universo buio si accende di luci e di colori. C’è un’esuberanza di vita, lassù, che toglie il fiato e incanta: esistono cento miliardi di galassie e ciascuna contiene in media cento miliardi di stelle.
A occhio nudo, nel nostro emisfero, si possono vedere, in condizioni di cielo ottimali, circa 3 mila stelle: alcune luminosissime, come la stella polare, altre dalla luce fioca e lontana.
Gli astronomi le descrivono anche in base alla loro «magnitudine»: «Con questa parola – spiega il professor Enrico Cappellaro, direttore dell’Osservatorio astronomico di Padova – si intende la misura della quantità di luce che ci arriva da un corpo celeste». Tale quantità dipende da molti fattori, ad esempio la distanza dell’astro dalla terra. Si attribuisce il valore di magnitudine 1 alla stella che in cielo appare più luminosa e 6 a quella più debole visibile a occhio nudo. «Questa scala – prosegue Cappellaro – è di tipo geometrico: la stella di magnitudine 1 non è cinque volte più luminosa di una di magnitudine 6, ma ben cento volte. A occhio nudo si possono vedere pianeti e migliaia di stelle sino alla sesta magnitudine che fanno parte della nostra Galassia, che contiene cento miliardi di stelle e ha un’età di 15 miliardi di anni, ma con la strumentazione astronomica moderna lo spettacolo si moltiplica e lo sguardo si può spingere sempre più lontano. Con il telescopio Copernico, ad esempio, si possono osservare stelle sino alla ventiduesima magnitudine, che, a seconda della temperatura superficiale, hanno un diverso colore, e molte galassie, da quella più vicina, la galassia di Andromeda, distante dalla terra “solo” 2,4 milioni di anni luce, ad altre molto più lontane». I telescopi più potenti sono in grado di osservare sorgenti luminose distanti anche 10 miliardi di anni luce, e ciò significa che la luce è partita per arrivare a noi 10 miliardi di anni fa: quando si osserva una fotografia del cielo si vedono gli oggetti così come erano milioni e anche miliardi di anni orsono, oggetti smisuratamente lontani, dal momento che un solo anno luce è pari a circa 9.460 miliardi di chilometri.

Alzare gli occhi e trascorrere una serata di osservazione astronomica è compiere un viaggio nella vertiginosa bellezza dell’universo, nella sua storia e nei misteri che racchiude. Nessuno sa ancora, ad esempio, se siamo soli oppure no, se esistano pianeti extragalattici dove la vita, così come noi la conosciamo, è possibile. Lasciarsi incantare dagli infiniti giochi di luce e di colore che i corpi celesti descrivono nel buio dello spazio, allo stesso tempo induce a compiere un viaggio dentro se stessi, a interrogarsi, a cercare risposte alle domande fondamentali; e porta anche a comprendere perché Dante poté scrivere che le stelle sono una delle tre cose che ci sono rimaste del Pa­radiso, ed è «l’amor» a «moverle».
 
 
Notes
Qual è il gruppo astrofilo più vicino?
 
Per sapere qual è il gruppo astrofilo più vicino alla propria località di residenza o di villeggiatura è utile consultare il web: diversi siti propongono elenchi di questi gruppi. Tra i molti, www.uai.it e www.osservatoriohack.it/associazioni_astrofili_italiane.htm.
In alternativa ci si può rivolgere a uno dei dodici Osservatori astronomici italiani dell’Inaf (www.inaf.it). Presso queste strutture, oltre alle osservazioni notturne, in genere almeno due al mese, si organizzano anche osservazioni diurne (del sole) e attività didattiche per le scuole.

- Osservatorio astrofisico di Arcetri, largo Fermi 5, Firenze, tel. 055 27521.

- Osservatorio Astronomico di Bologna, via Ranzani 1, tel. 051 2095701. La sede distaccata si trova a Loiano (37 km da Bologna). Il programma degli eventi è sul sito www.colfavoredelbuio.it.

- Osservatorio Astrofisico di Catania, via S. Sofia 78, tel. 095 733211. La sede distaccata «M.G. Fracastoro» si trova sulle pendici dell’Etna, a 1.725 metri.

- Osservatorio Astronomico di Cagliari, Località Poggio dei Pini, strada 54, tel. 070 711801.

- Osservatorio Astronomico di Capodimonte (Napoli), Salita Moiariello 16, tel. 081 5575111.

- Osservatorio Astronomico di Milano, via Brera 28, tel. 02 72320301. La sede distaccata è in Brianza, in collina, a Merate, tel. 039 5971100.

- Osservatorio Astronomico di Padova, vicolo dell’Osservatorio 5, tel. 049 8293411. Presso la succursale di Asiago (VI), a Cima Ekar e in località Pennar, hanno sede i maggiori telescopi italiani. Per informazioni sulle attività per il pubblico si veda il sito www.pd.astro.it./visitaasiago/

- Osservatorio Astronomico di Palermo, piazza del Parlamento 1, tel. 091 233111.

- Osservatorio Astronomico di Roma, sede di Monteporzio Catone, via di Frascati 33, tel. 06 9428641. Vi è anche una Stazione osservativa sul Gran Sasso, a 2200 metri, a Campo Imperatore, (L’Aquila), tel. 0862 400008. Si consiglia di prenotare la visita con largo anticipo.

- Osservatorio Astronomico di Teramo, via Mentore Maggini, tel. 0861 439711.

- Osservatorio Astronomico di Torino, Strada Osservatorio 20, Pino Torinese (Torino), tel. 011 8101900. Le serate di osservazione si prenotano al numero 011 8101925.

- Osservatorio Astronomico di Trieste, via Tiepolo 11, tel. 040 3199111. Vi è una Stazione osservativa  in Località Basovizza.
 
 
Zoom
Gita tra le stelle d’estate
 
Nei mesi di luglio e agosto, tra gli oggetti più belli che si possono osservare nel cielo con il telescopio – racconta Paolo D’Avanzo, astronomo dell’Osservatorio astronomico di Milano – vi è, oltre alla Via Lattea, lo spettacolare M13, che si trova nella direzione della costellazione di Ercole. Costituito da centinaia di migliaia di stelle, è l’ammasso globulare più luminoso della nostra Galassia. Un’altra meraviglia è situata nella costellazione della Lira: si tratta di M57, una nebulosa planetaria ad anelli (ciò che rimane dopo la morte di una stella simile al sole) che colpisce per i suoi magnifici colori blu e violetto.

Nella costellazione del Cigno non bisogna lasciarsi sfuggire Albireo: a occhio nudo sembra una sola stella, ma con il telescopio svela il suo segreto: è una stella doppia, formata da due stelline vicinissime, una gialla, l’altra blu. In questi due mesi – continua D’Avanzo – è ben visibile anche il cosiddetto «triangolo estivo», costituito dalle tre stelle estive di maggiore brillantezza: Deneb, Vega e Altair, appartenenti rispettivamente alle costellazioni del Cigno, della Lira e dell’Aquila. Insieme a queste e altre costellazioni, per tutto il mese di luglio è chiaramente osservabile, all’inizio della serata, Saturno con i suoi anelli, mentre sul finire della notte appare Giove con le sue lune. A fine agosto, verso l’alba, comincerà invece a fare capolino Marte.
Noi non ce ne rendiamo conto, ma in realtà viviamo immersi nel movimento: oltre a quello della terra intorno al proprio asse e intorno al sole, e al moto proprio degli altri corpi celesti vi è quello dell’universo che, come insegna la moderna astronomia, è in continua espansione.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017