Il presidente della Repubblica al Santo
Grande gioia ed emozione hanno caratterizzato la visita del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alla Basilica del Santo il 18 marzo scorso. Un incontro destinato a segnare la storia del santuario, méta non solo di tantissimi devoti, ma anche di importanti personalità del mondo civile e religioso.
Il Capo dello Stato, accompagnato dalla moglie Franca, in visita alla città di Padova per due giorni, ha voluto aprire con una prima tappa proprio al santuario famoso in tutto il mondo.
Il presidente e consorte hanno sostato per quasi mezz";ora all";interno del santuario, raccogliendosi in preghiera e ammirando le splendide opere d";arte custodite all";interno del tempio.
«La Basilica "; ha detto Ciampi - è un punto di riferimento per tutti gli italiani. Mi sembra il modo migliore di iniziare la mia visita a Padova. Sant";Antonio non appartiene solo a questa città ma al mondo intero».
Ad accogliere il presidente e la moglie erano presenti, oltre al rettore della Basilica padre Domenico Carminati, anche monsignor Francesco Gioia, delegato pontificio, e padre Luciano Fanin, superiore provinciale dei Francescani conventuali del Nord Italia.
Il corteo presidenziale era atteso da una folla di padovani e di pellegrini, italiani e stranieri assiepati sul sagrato del santuario. Un lungo e caloroso applauso si è alzato quando il presidente è sceso dalla sua auto per dirigersi, attorniato dai suoi stretti collaboratori, verso l";ingresso della Basilica.
Un bel sole pomeridiano ha rallegrato la visita degli illustri pellegrini. Attorniati da autorità civili e militari e seguiti da numerosi giornalisti e fotografi, i coniugi Ciampi si sono fermati alcuni istanti ad ammirare la facciata e le cupole del tempio antoniano su cui sventolavano due grandi bandiere: quella Italiana e quella Vaticana.
«Il presidente è rimasto colpito dalla bellezza della Basilica "; ci ha raccontato monsignor Gioia. "; Gli si leggeva lo stupore sul volto». Franca Ciampi, donna profondamente religiosa, ha chiesto subito di andare a pregare sulla tomba del Santo: «Come ho fatto tanti anni fa "; ha confidato la moglie del presidente ai frati che l";accompagnavano ";. Però quella volta ero sola e in silenzio. Ora con questa folla non si può pregare bene».
La signora Ciampi, facendo un piccolo strappo al protocollo, ha chiesto di poter sostare davanti all";altare di sant";Antonio. Lì si è inginocchiata ed è rimasta raccolta alcuni minuti in preghiera, nonostante l";inevitabile rumore che la circondava. Suo marito le era accanto, in silenzio, con lo sguardo che andava verso la statua di Antonio posta sopra la tomba.
Il presidente della Repubblica, uomo sensibile all";arte, si è fermato poi a contemplare le opere di Donatello all";altar maggiore. Insieme al seguito ha visitato poi la cappella delle reliquie dove ha potuto ammirare il reliquiario della lingua e la tonaca del Santo.
Cordiale e caloroso è stato pure l";incontro con i frati della Basilica, al momento della firma sul registro degli ospiti di riguardo. Il presidente ha voluto stringere la mano dei religiosi presenti, e non ha mancato di un sorriso particolare per i giovani novizi. Lo stesso ha fatto la signora Franca, che non ha mancato di dichiarare tutta la sua ammirazione per il Santo e per questo stupendo santuario. Passando davanti a un";icona di Cristo ha detto: «Ecco il mio Sacro Cuore! Io sono devotissima del Sacro Cuore, tutto il resto per me è un";appendice`¦ma abbiamo tanto bisogno di queste appendici. Io, per esempio, importuno così spesso il mio angelo custode che penso di dargli proprio un gran lavoro».
Franca Ciampi, attardatasi a dialogare con i frati, ha affidato se stessa, suo marito e tutti gli italiani al loro ricordo: «Pregate per noi, soprattutto per Carlo e per le sue responsabilità , ne abbiamo tanto bisogno».
La coppia presidenziale è uscita dalla porta centrale della Basilica tra gli applausi delle tante persone che nel frattempo si erano strette intorno a loro, orgogliose di poter vedere di persona il presidente della Repubblica.
Nonostante fosse in ritardo rispetto al programma, si è intuito che il presidente Ciampi non aveva alcuna fretta di andarsene dal santuario. Dal suo volto si intravedeva la gioia e la commozione per questo incontro con sant";Antonio e con i suoi devoti. Prima di salire in auto ha rivolto ancora lo sguardo verso la Basilica e con un cenno della mano ha salutato ancora una volta i presenti per proseguire nelle successive tappe previste dal protocollo ufficiale.
Padre Domenico Carminati, rettore della Basilica, pur essendo abituato ad accogliere personalità importanti, ci racconta di essere rimasto davvero colpito da questa visita. Soprattutto per il calore e l";affetto dimostrato dalle numerosissime persone venute ad accogliere Ciampi. «C";erano tanti giovani, specialmente davanti alla cappella delle reliquie, e tutti cercavano di dargli la mano. Questo dimostra l";affetto degli italiani per il loro presidente. Un presidente di tutti».