Umanesimo da export

Dal Canada all’Australia passando per l’Asia, sono numerose le università straniere che hanno attivato cattedre di Italianistica finanziate dalla benemerita istituzione trevigiana.
12 Novembre 2004 | di

VANCOUVER
L";intervista che vi proponiamo è un documento rivelatore di quanto possa fare l";iniziativa privata  se guidata da uomini di larga visione e ambizione, come il presidente della Fondazione Cassamarca, Dino De Poli: una specie di «battitore libero» che crede fermamente nella missione dell";umanesimo latino nel mondo e nel potenziamento globale degli studi di lingua e cultura italiana. E ciò non solo con attenzione ai discendenti degli italiani, studenti e docenti che popolano le università  dei diversi continenti, ma tramite una sostanziale cooperazione con centri e istituzioni culturali più o meno, o per nulla, collegati con organismi italiani. Un esempio di operatività  meritevole d";attenzione. Una proposta per quant";altri preferiscono i fatti alle parole.
Zampieri Pan. Lei è appena rientrato da una lunga missione che l";ha impegnata in Australia, Cina e il Kirghysztan: cattedre di Italianistica co-finanziate in Australia, progetti di grandi mostre da realizzare nel corso di un quinquennio in Cina, onorificenze ricevute a Bishkek, in Bielorussia, dove la Fondazione Cassamarca è intervenuta promuovendo quel Centro di Italianistica. Le sue principali impressioni e conclusioni su questo viaggio-missione?
De Poli . Le impressioni che si ricavano da un viaggio così lungo e complesso, in posti così diversi tra loro sono moltissime. Ho festeggiato in Australia l";avvio di 13 cattedre permanenti di italianistica, che la Fondazione Cassamarca finanzia insieme con gli stessi atenei, e ho potuto ancora una volta vedere l";interesse, la professionalità  e la competenza che queste università  rivolgono agli studi di italiano. In Cina ho, ancora una volta, apprezzato la grandezza di un Paese ricco di storia e al tempo stesso proiettato a gran forza nel terzo millennio. Il ponte che faremo tra Treviso e la Cina passerà , attraverso le grandi mostre che stiamo preparando, lungo la Via della Seta che è via di storia, commerci, tradizioni, cultura. A Treviso arriveranno pezzi mai esposti in Europa e la stessa Direzione dei Musei, che collabora con noi insieme con l";Accademia di Cultura Internazionale di Pechino, ci ha testimoniato la grandezza di queste mostre che saranno l";evento sulla Cina più importante mai realizzato in Europa. Resta da ricordare il Kirghysztan, dove, con sorpresa, ho appurato che, ai confini tra Europa ed Asia, l";Italiano è la seconda lingua più richiesta all";Università . C";è grande voglia di contatti con il nostro Paese, e noi volentieri li aiuteremo.
Nel novembre del 1992, in occasione della Terza Conferenza per l";emigrazione organizzata dalla Regione del Veneto a Monastier, in provincia di Treviso, lei parlò, tra l";altro, di aiuti concessi a studenti universitari australiani. Era già  allora in fieri il suo vasto disegno sull";Umanesimo Latino? E com";è maturato nel tempo?
Il progetto che abbiamo battezzato «Umanesimo Latino-Italiani nel mondo», è uno dei progetti e degli impegni erogativi di maggiore rilievo e significato della Fondazione Cassamarca. In sintesi, si concretizza come un insieme di iniziative che sono state svolte negli ultimi anni a favore degli italiani all";estero, e della promozione e diffusione della lingua e della cultura italiana nelle università  straniere. Il progetto si fonda sulla necessità  di dare, soprattutto alle nuove generazioni derivate dall";emigrazione, un quadro di valori non riferito solo al loro passato, ma un vero e proprio quadro di valori per il futuro. Il progetto nasce quasi contestualmente alla stessa Fondazione, nel 1993, con un Convegno mondiale a Sidney e, nel 1995, con un secondo appuntamento mondiale a Venezia, riservati entrambi alle nuove generazioni d";origine italiana nel mondo. Un filone di intervento e di indirizzo subito accolto con grande entusiasmo e soddisfazione tanto che, nel tempo, si è venuto via via arricchendo in termini di adesioni e di significati.
Tra il Convegno internazionale di studi sull";Umanesimo latino nel mondo tenuto a Casa dei Carraresi, a Treviso, a fine novembre 1997 e il recente «Umanesimo latino e Islam» in collaborazione con l";Università  spagnola di Alcalà , sono trascorsi sette anni. Come definirebbe questo settennio dal punto di vista dell";evoluzione e dell";affermazione dell";ideale di Umanesimo Latino nel mondo?
Passaggio importante nell";evoluzione del progetto è stato appunto, nel novembre del 1997, il Convegno internazionale ospitato a Treviso sul tema: «L";Umanesimo Latino nel Mondo. Storia, valori e prospettive». Altri 35 convegni internazionali, che hanno affrontato sempre il tema dell";Umanesimo Latino sotto prospettive, anche geografiche, diverse, sono seguiti nei cinque continenti. L";intuizione che muove la Fondazione in queste iniziative è quella di riattivare le forze vitali presenti nelle società  civili per dare ossigeno all";azione degli Stati, rivolgendosi, in primo luogo, ai docenti universitari a memoria della grande funzione che le Università  ebbero nel Medioevo occidentale: foro di proposta e di valori per le società  che andavano faticosamente costruendo se stesse dopo la caduta dell";Impero Romano. Tale importante impegno "; salutato con ammirazione dalle massime cariche dello Stato, non solo italiano "; è sfociato in un importante Protocollo d";intesa siglato tra il Ministero degli Esteri italiano e la Fondazione Cassamarca che, riconoscendo i rispettivi ruoli, si sono impegnati a promuovere reciproche azioni in ambito culturale a sostegno della cultura italiana all";estero. La Fondazione Cassamarca è stata inoltre inserita tra i soggetti benemeriti nel sostenere iniziative di reciproco scambio culturale in specifici protocolli culturali siglati dallo Stato italiano con alcuni governi stranieri.
La Fondazione Cassamarca, mecenate degli studi di italianistica nelle università  del mondo: quante sono, finora, nei vari continenti?
Le Università  che sosteniamo sono ormai molte. Cerchiamo, ove possibile, un finanziamento finalizzato a realizzare una cattedra permanente, cercando la soluzione più idonea con i rappresentanti degli atenei stranieri in modo da calare la soluzione adeguata al Paese e alle necessità  dell";Università . Sono nate così 13 cattedre permanenti in Australia, 4 in Canada. Stanno per partire in Gran Bretagna la «Cattedra di storia culturale ed intellettuale del neo-latino, 1400-1700» presso la University of London-School of Advanced Studies e il Warburg Institut; e a New York, la Cattedra su «Globalizzazione e Migrazioni», realizzata presso la Fordham University. Anche queste sono cattedre permanenti. Altre cattedre sono state avviate in Spagna, presso l";Universidad de l";Alcalà , sul tema «Humanismo latino y la frontiera Mediterranea»; a Oporto con una Cattedra di Umanesimo Latino e due progetti di cattedre aperte in Brasile e Argentina. Ci sono poi progetti che sono interni alle Università , ma non sono configurati come cattedre ma come Centri di Studio, e tale è, ad esempio, quello di Bishkek in Kyrgyzstan.
Parliamo della presenza e dell";impegno della Fondazione Cassamarca in Canada, dove di recente sono stati annunciati interventi a favore di varie università . Vivendo a Vancouver, io faccio il tifo particolarmente per quanto si svilupperà  alla Simon Fraser University, dove sta rinascendo e rifiorendo "; soprattutto grazie alla dedizione della professoressa Grazia Merler "; l";interesse per gli studi di lingua e cultura italiana. Che mi dice in proposito?
Per il Canada abbiamo avviato da tempo una collaborazione così stretta e proficua che il Governo italiano ha voluto segnalarci nel Protocollo culturale attualmente in vigore tra i due Paesi. Abbiamo deciso di finanziare diverse università : la McGill di Montréal, la Simon Fraser di Vancouver, l";Università  del Manitoba, la Wilfrid Laurier, l";Università  di Windsor cercando così di coprire territorialmente un po"; tutto il Paese.
Quali sono i suoi progetti per i vicini Stati Uniti, specialmente lungo la costa del Pacifico?
Operare negli Stati Uniti è un po"; più difficile rispetto ad altre aree. Qui l";offerta didattica è vasta, e non è facile proporre nuove iniziative. Tuttavia, partiremo a breve con una cattedra importante a New York, quella su «Globalizzazione e Migrazioni» presso la Fordham University con la collaborazione degli Scalabriniani e del Centre for Migration Studies. È una cattedra unica che giustifica la sua collocazione in una città  così importante. Altri progetti sono in corso sul versante del Pacifico con un";iniziativa che ci vede partner insieme al Ministero degli Esteri e al Ministero dei Beni Culturali. Si tratta della Da Ponte Library: una collezione di 100 opere prestigiose di autori italiani, tradotte in inglese a cura del Dipartimento di Italianistica dell";Università  della California, e pubblicate dall";Università  di Toronto. Alcune opere sono tradotte per la prima volta, altre per la prima volta in versione completa. Questa Biblioteca garantirà  al lettore americano una vasta panoramica su letture importanti della storia e della cultura del nostro Paese.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017