Canada. Pasta in tavola e in mostra
Pasta fresca e pasta secca, pasta all’uovo e ripiena, pasta di molti formati, sapori e tonalità di colore. Non siamo in Italia, ma in Canada, precisamente a Vancouver. Pasta: an historical tour around the table è il titolo della rassegna, inaugurata lo scorso 26 giugno, in programma al Museo del Centro culturale italiano fino al 10 settembre. Il percorso si apre tra due pareti a scaffale zeppe di pacchetti di pasta in vari formati e colori. Sui lati, a guisa di tendaggi decorativi, vi sono drappeggiate tovaglie merlettate di preziosa fattura. L’effetto è piacevole. L’allestimento richiama subito la civiltà della tavola, che in Italia ha storia antica. Non certo antica quanto quella della pasta, nata quando l’uomo nomade iniziò a coltivare la terra usandone i prodotti a scopo alimentare. Che il discusso primato sull’invenzione della pasta sia poi attribuibile ai greci o ai cinesi, agli etruschi o ai romani, è tuttora materia di indagine e dibattimenti. Basterà inserire la voce «pasta», o meglio «storia della pasta», in un qualsiasi motore di ricerca su web, per leggere un po’ di tutto a riguardo. Bene, dunque, che al Museo si siano indicati – sintetizzandoli in alcune tabelle scritte in inglese (perché non averlo fatto anche in lingua italiana?) – periodi storici e luoghi di creazione, sviluppo e diffusione della pasta nei Paesi del mondo, Italia compresa.
Tra pregiate ceramiche e ornamenti per la tavola di famiglia, sono esposti alcuni tradizionali attrezzi per fare la pasta in casa, come il torchio «bigolaro» e l’utilissima «chitarra». Tra i marchi di produzione emergono quelli di industrie canadesi nate da italiani immigrati in Canada. Non c’è niente di meglio del grano duro canadese per ottenere una pasta eccellente. Se n’è accorto fin dal 1867 il vedanese Carlo Onorato Catelli quando nella vecchia Montreal ha avviato la produzione di vermicelli e maccheroni. E cosa non è diventata la Catelli! Identico discorso per i prodotti associati Unico e Primo, rispettivamente nati da Edward Pasquale nel 1917 e da Henry e Lina Iacobelli nel 1973. Quattro generazioni di esperienza nell’industria della pasta hanno portato in Quebec, nel 1982, la famiglia abruzzese Petaccia, creatrice della Grisspasta. Dal 1989 è molto apprezzata pure la Italpasta, fondata in Ontario dal barese Joseph Vitale. Un cenno, infine, alla pasta d’Angelo di Port Moody, che opera in maniera diffusa nel Canada occidentale fin dal 1986. All’origine di tutto ciò, interessanti storie di emigrazione. Storie ed esempi che riscattano ampiamente i banali nomignoli affibbiati, in epoca ormai lontana, agli italiani emigrati oltre confine: in Germania, ad esempio, venivano chiamati Spaghettifresser, in Belgio maccaroni e, nel resto del mondo, semplicemente spaghetti. Nella sala del Museo un posto d’onore è giustamente riservato all’originaria ditta Olivieri: due gigantografie ritraggono un giovane Petronio Olivieri in compagnia di padre Della Torre che benedice i primi macchinari della fabbrica di pasta fresca. C’è poi una bella foto in costume di Laura Pela, locale referente dell’Accademia italiana della cucina, scelta per ricordare Gourmet Pasta, iniziativa avviata negli anni Ottanta da Giancarlo ed Erika Bellini anche con Maria Alice Fumagalli e poi con la stessa Laura Pela.