Francesca Alderisi, paladina degli italiani nel mondo

Trenta minuti per raccontare le storie di chi è partito e di chi è ritornato. Per rivedere i luoghi d'origine. Ma anche per affrontare tante questioni della vita quotidiana.
11 Maggio 2010 | di
Roma
Dal 10 aprile molti italiani hanno preso penna e taccuino e hanno appuntato un giorno e un orario. È quello in cui mettono da parte gli impegni quotidiani per godersi, una volta alla settimana, per 30 minuti, la trasmissione di Francesca Alderisi: «Gran Sportello Italia». E gli italiani sparsi nel mondo hanno davvero risposto con entusiasmo e affetto al nuovo appello lanciato dalla conduttrice di quella che fu una trasmissione top del palinsesto della Rai: tornare a incontrarsi nello studio di «Sportello Italia».
Daniele Maria Renzoni, Francesco Pogliani, Gian Stefano Spoto, Stefano Cuneo, Fabio Di Nicola, Anna Nella, Laura Boido sono i nomi che fanno quadrato intorno a Francesca Alderisi, rimasta lontana dagli schermi per tre anni, e decisa a riannodare il legame con il suo pubblico che, in questo periodo di tempo, l’aveva sostenuta nella sua avventura sul sito web www.prontofrancesca.it.
«Ripartire con questa trasmissione mi ha messo le ali – ammette Francesca Alderisi –. Questa nuova avventura, che abbiamo voluto battezzare “Gran Sportello Italia”, è una vera scommessa da parte di Rai Internazionale perché ci vuole davvero coraggio a mettere in onda una nuova proposta televisiva in questo che viene considerato, dagli addetti ai lavori, il fine stagione. Abbiamo, però, voluto pensare anche ai telespettatori che vivono nell’emisfero australe, e per i quali questo è l’inizio dell’autunno, e quindi di una stagione più fredda e più propensa alle giornate da trascorrere in casa. Quella partita il 10 aprile, è un’avventura di 14 puntate, sempre con lo stesso obiettivo: essere utili agli italiani nel mondo».
Campana doc, pur essendo nata a Treviso, Francesca ha già conquistato il primo punto importante per la brillante squadra che ha portato in onda Gran Sportello Italia: contagiare con la sua simpatia la grande platea di pubblico che, settimanalmente, accende il televisore per sintonizzarsi sui canali che, nei vari angoli della terra, mandano in onda i programmi di Rai Internazionale.
«”Sportello Italia” mi aveva regalato grandissime soddisfazioni e, dopo tre anni, il direttore Daniele Maria Renzoni ha voluto scommettere nuovamente su questo prodotto, offrendo un vero e proprio posto in prima fila al pubblico e alle sue domande su temi istituzionali».
Appassionata di scrittura fin da piccola, Francesca ha debuttato in televisione nel 1989 con «Domenica In» per la regia di Gianni Boncompagni, dopo una lunga gavetta nelle televisioni regionali. Passata a «Sereno Variabile» e, dopo un’esperienza di tre anni a Teleregione con il programma quotidiano «Pandora», la conduttrice e autrice di format Tv, è stata insignita, nel 1992, del Premio Simpatia, consegnatele nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma.
«Nel mio percorso professionale ho avuto sempre la fortuna di vivere esperienze utili per costruirmi, passo dopo passo, una professionalità adatta al lavoro televisivo. Anche per questo motivo, l’ideazione delle puntate di “Gran Sportello Italia” assorbono tantissime delle mie energie. Mi piace discutere e approfondire tutte le sfaccettature del programma, e apportare quei miglioramenti che, strada facendo, possono avvicinare ancora di più il pubblico alla Rai».
Il ritorno trionfale di Francesca Alderisi è sicuramente merito della sua innata simpatia e della capacità di coinvolgere il pubblico nei temi concreti della vita italiana all’estero. Un contributo importante arriva anche dalla professionalità del regista, Francesco Pogliani, e dalla capacità di visione del vicedirettore dei programmi Tv, Gian Stefano Spoto. Due professionisti che hanno saputo confezionare, negli studi di Saxa Rubra, una base di lavoro sulla quale innestare i vari momenti della trasmissione.
«Il successo di questo programma nasce dall’approccio sincero che abbiamo con i nostri telespettatori. I 30 minuti di “Gran Sportello Italia” sono stati costruiti sull’identità del pubblico, e hanno i loro capisaldi nell’Angolo della posta e nelle tematiche istituzionali come cittadinanza, sanità, pensioni e titoli di studio. La discussione in studio con un ospite rappresentante del mondo istituzionale (Inps, Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Interno, un notaio) fa da contraltare alle rubriche introdotte nella nuova veste editoriale. Usando quel telefono tricolore che è diventato il simbolo della trasmissione, chiamo ogni sabato un telespettatore per farmi raccontare la sua vita con l’aiuto delle fotografie o di un video amatoriale. Nella rubrica “A spasso con…” i telespettatori che vivono all’estero e vengono in Italia, possono passare da Roma per conoscermi, e io li porto a fare una passeggiata nella città eterna, realizzando un’intervista che viene poi trasmessa a “Gran Sportello Italia”. La rubrica “Com’era…com’è” mi vede invece impegnata nei paesi di provincia per ritrovare quei luoghi d’origine lasciati da quegli italiani che non sono più ritornati. Mostrare gli angoli di una piazza, i particolari di una strada o della casa che li aveva visti giovani, rappresenta, per molti spettatori, l’unica possibilità di riannodare il filo di una memoria che non si è mai potuta ricaricare con il ritorno in carne e ossa. E rappresenta anche il nostro modo di combattere quel sentimento di sottile malinconia che si riassume nella nostalgia, e che non smette mai di scavare nel cuore di chi abita lontano dal suo paese».
Francesca non ha mai spezzato il legame con il proprio pubblico, e negli anni lontano dalla Rai ha letteralmente divorato chilometri e chilometri, raggiungendo tante comunità italiane nel mondo, e accettando tanti inviti di connazionali che l’hanno eletta quale beniamina di un’italianità limpida e spontanea, senza troppi tecnicismi, e partigiana delle istanze del pubblico. Il tutto catalizzato attraverso lo strepitoso successo del suo blog su internet che le ha permesso di tenere costantemente aperto il canale con gli italiani residenti nei vari angoli del mondo.
«Mi sono avvicinata a questa nuova avventura come se fosse il mio primo giorno di scuola. Grazie alla sensibilità e alla professionalità dei dirigenti, e grazie all’esperienza diretta maturata in tutti i miei viaggi, ho capito che certi dubbi e certi problemi possono essere risolti con l’umiltà e la semplicità, creando quel ponte italiano che unisce le comunità all’estero alla loro terra d’origine».
Non è stato facile il ritorno in Rai per la conduttrice di «Gran Sportello Italia». Dopo le vicissitudini legate ai cambi dei vertici, Francesca aveva mantenuto fede alla sua passione per gli italiani nel mondo, inventandosi uno spazio web che negli anni ha prima raccolto i suoi spettatori più inclini alle nuove tecnologie, e poi tantissimi fan che si sono ritrovati nel suo spazio virtuale con il passaparola. La nomina a direttore di Daniele Maria Renzoni ha portato subito a un cambio del nome: Rai International è diventata infatti Rai Internazionale, a marcare un’attenzione alla lingua che, oggi più che mai, rappresenta la sfida del nostro mercato internazionale.
«La lingua italiana è il nostro patrimonio più importante – osserva Francesca –. Rappresenta una vera miniera di cultura, e ci rende affascinanti agli occhi degli altri. Noi dobbiamo difendere le nostre peculiarità. Gli italiani fanno rima con buon gusto e fantasia, con storia e inventiva, e tutto questo inizia proprio con la sonorità della nostra lingua, capace di costruire, ad esempio, un capolavoro letterario insuperabile come la Divina Commedia».
L’annuncio del nuovo programma è arrivato a sorpresa, durante una festa di gala organizzata nel Queens dalla comunità italiana di New York. All’evento erano presenti il nuovo direttore di Rai Internazionale e Massimo Magliaro, nuovo presidente di Rai Corporation ma indimenticato direttore che aveva scommesso sulla simpatica conduttrice campana.
«“Gran Sportello Italia” è stato progettato per essere un programma nazional-popolare vestito di stile, eleganza e garbo. Non c’è spazio per le risse verbali o per i toni sopra le righe – conclude Francesca –. Piuttosto puntiamo proprio sul sentimento opposto, ovvero su quel buonumore che ha sempre aiutato gli italiani a superare i tanti ostacoli incontrati nei loro periodi di adattamento nei nuovi Paesi d’accoglienza. Altrettanto importante è lo spazio riservato all’informazione di ritorno, con un’attenzione sempre più marcata verso le comunità italiane all’estero».
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017