Cercar fortuna tra i coccodrilli

Amante dell'avventura, Marco Sperti ha scelto il selvaggio Outback australiano per costruirsi un futuro professionale migliore. E ora aiuta i giovani italiani che seguono le sue orme.
15 Marzo 2011 | di

Moderne, efficienti e pulite, rispettose del prossimo e del bene pubblico. E soprattutto aperte ai giovani con meno di trent’anni, italiani o comunque occidentali, ai quali è difficile venga negato un visto di studio o di lavoro per un anno. Per chi arriva oggi in Australia, le città di questo Paese recano ancora un’impressione simile a quella sperimentata dal grande naturalista Charles Darwin, che, quando nel 1836 toccò terra nel porto di Sydney, rimase ammirato dall’organizzazione urbanistica e sociale della colonia inglese.
E così non sono pochi i giovani italiani che scelgono di regalarsi un anno di vita in Australia, per imparare a vivere da soli o iniziare il loro percorso professionale. In gran parte, però, essi «migrano» verso le città più conosciute di questa nazione: Sydney appunto, o Melbourne, oppure Perth e Adelaide o, ancora, Brisbane. Pochi invece guardano al nord dell’Australia, una terra lontana dalle grandi linee di collegamento internazionale e priva di grossi centri abitati, capace di suscitare emozioni soltanto in chi ha il coraggio di sceglierla con un po’ d’incoscienza. Il coraggio che ha accompagnato Marco Sperti nella sua avventura a Darwin, capoluogo proprio del Northern Territory.
L’arrivo nel Northern Territory
«Alcuni anni fa, dopo essere passato da un contratto precario all’altro e pur essendomi trasferito dalla mia Puglia al nord Italia senza riuscire a trovare un lavoro sicuro, decisi di tentare la fortuna all’estero – racconta Sperti –. Facendo alcune ricerche in internet, giunsi a scoprire che si poteva ottenere facilmente un visto vacanza-lavoro per un anno in Australia. E partii. Arrivando da un piccolo paesino, mi dissi che il miglior modo per cominciare la nuova avventura sarebbe stato scegliere un centro minore. Optai per Darwin, fuori dalle consuete mete migratorie italiane».
Un Crocodile Dundee italiano
Grande quasi quanto Italia, Francia e Spagna insieme, il Northern Territory è considerato il vero Outback australiano. La popolazione aborigena ha un fortissimo legame spirituale con questa terra, che la ospita da oltre 50 mila anni. «Gli aborigeni a Darwin sono molto numerosi, mentre il resto della popolazione è formato da discendenti di emigranti provenienti da ogni angolo del mondo: su circa centoventimila abitanti si contano quasi settanta etnie diverse. Arrivato qui, compresi che dovevo usare un pizzico d’incoscienza e mettermi in gioco; il mio inglese era pressoché scolastico ed era molto frustrante per me non poter comunicare con gli altri. Il primo lavoro che riuscii a trovare fu quello di manovale in un’impresa edile. In Italia ho sempre lavorato nelle costruzioni e negli ultimi anni lavorativi nel mio paese d’origine ero capocantiere».
«Mi convinsi subito che era l’Australia la terra in cui volevo trovare la mia strada professionale e intrapresi il lungo iter per il visto – spiega il giovane –. Ottenere il permesso di soggiorno permanente è molto difficile, soprattutto in tempi di crisi. Io mi presentai nell’ufficio di una grande impresa di costruzioni che cercava un capocantiere e mi proposi per la conduzione dei lavori di un palazzo di tredici piani».
Durante il colloquio di lavoro Marco scoprì la concretezza della realtà australiana. Il direttore dell’azienda gli offrì, infatti, la possibilità di provare: se non fosse stato all’altezza sarebbe tornato a casa, in caso contrario lo avrebbe aiutato. Il giovane pugliese giocò bene le sue carte e, dopo un visto temporaneo di due anni, ottenne anche quello permanente. Tra qualche mese Sperti – che gli altri giovani italiani in Australia paragonano al protagonista avventuroso del film Crocodile Dundee, a suo agio in ambienti selvaggi e poco popolosi – farà domanda per diventare cittadino australiano.
«Arrivato in città, andai subito alla ricerca della comunità italiana, ma con grande rammarico la trovai un po’ “spenta”: gli italoaustraliani a Darwin sono per la maggior parte vecchi emigranti che hanno lavorato duro nei decenni passati e adesso godono meritatamente i frutti della loro operosità; i ragazzi di seconda, terza o quarta generazione hanno perso quasi totalmente i legami con l’Italia e molti di loro non parlano la lingua». Nonostante ciò, Marco decise di cercare gli italiani in altre zone dell’Australia e grazie a internet entrò in contatto con un’associazione di giovani che, con il supporto di alcuni organi delle istituzioni italiane, cercano di mantenere in vita le tradizioni e la cultura della madre patria.
«Stiamo sperimentando un nuovo modo per aiutare gli italiani che arrivano in Australia alla ricerca di un lavoro – afferma Sperti –. Su Facebook è stata infatti creata una pagina chiamata “AusExpat.com”, in cui, attraverso lo scambio di informazioni, aiutiamo chi dall’Italia ha intenzione di spostarsi in questo paese. “AusExpat.com” è una realtà che dimostra che noi ragazzi italiani sappiamo e vogliamo mantenere la nostra italianità all’estero e che, nel contempo, siamo capaci di organizzare uno sportello che aiuti chi arriva in Australia al “buio”, senza alcuna informazione, con poca conoscenza della lingua inglese. Sono veramente orgoglioso di questa iniziativa: se non siamo noi giovani a continuare a portare le tradizioni e la cultura italiana nelle nostre valigie quando ci rechiamo all’estero, il “made in Italy” rimarrà solo un marchio gestito da stranieri. Noi invece vorremmo aiutare a spalancare le porte della conoscenza della vera cultura italiana ed essere ambasciatori dell’Italia nel mondo».

Zoom
La città di Darwin

Il Northern Territory è caratterizzato da ambienti naturali diversi, che variano dal deserto del Red Centre ai tropici del Top End. Sua icona nel mondo è il parco nazionale di Kakadu, uno dei pochi luoghi che abbia ottenuto il duplice novero nell’elenco delle località patrimonio mondiale dell’umanità, sia per le connotazioni naturali sia per quelle culturali. Il parco, grande quasi quanto il Piemonte, comprende un’imponente scarpata rocciosa che delimita una zona di altopiani e di basse piane alluvionali, habitat di oltre 1600 tipi di piante e più di 200 specie di uccelli. Le pareti rocciose nei secoli hanno offerto riparo e sono istoriate di pitture aborigene, alcune antichissime.
Con una popolazione di 110 mila abitanti Darwin è il maggiore centro del Territorio del Nord. Fondata nel 1869 dal capitano Goyder, Darwin ha vissuto una pagina tragica durante l’ultimo conflitto mondiale quando è stata oggetto di un attacco aereo massiccio da parte del Giappone, pochi giorni dopo la distruttiva incursione a Pearl Harbor, sancendo di fatto l’ingresso in guerra dell’Australia accanto agli alleati.
Nel 1974 la città subì un nuovo duro colpo: il ciclone Tracy distrusse gran parte del tessuto urbano, che venne poi ricostruito come centro moderno.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017