Cile. Gilda, ligure e cilena
12 Aprile 2012
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Per Gilda Rivara Bardi l’italianità è più che una seconda pelle. Basta sentirla raccontare per capirlo: «Perfino la prima preghiera che imparai fu in italiano. Era rivolta alla Madonna della Guardia, perché la maestra della prima elementare, Marinella, era originaria di Genova e ci insegnò ad aprire i nostri cuori alla Madonna lì venerata. Ho imparato a scrivere prima in italiano e poi in spagnolo. All’età di 16 anni, poi, il governo italiano ci pagò un viaggio studio in Italia, permettendomi di conoscere le principali città della Penisola e i parenti rimasti in Liguria. Oggi mi sento ricca, perché noi italo-cileni portiamo nel cuore due nazioni, due culture, due lingue». Gilda è un fiume in piena quando si tratta di ripercorrere la storia degli italiani in Cile e di evidenziare l’importanza delle scuole italiane in questo angolo dell’America Latina. È prezioso il legame tra scuola cilena e italiana: del resto, questo è il Paese sudamericano da sempre più attento alla crescita culturale della popolazione. Nata a Santiago del Cile, Gilda è originaria di Zoagli (Genova) ed è una delle voci più autorevoli della comunità italiana, fortemente caratterizzata dalla presenza ligure (di questa regione era, ad esempio, Giovanni Battista Pastene, fondatore della città di Capitan Pastene).
«Mio nonno Francesco Rivara Boitano emigrò prima in Argentina, ma poi scelse di fermarsi in Cile, dove aprì, insieme a due fratelli, un piccolo negozio di alimentari nel quartiere Ñuñoa di Santiago. Dopo qualche anno sposò Caterina Ferretti De Conti e dal loro matrimonio nacque mio padre. I nonni mi raccontavano di quanto fosse difficile a quel tempo avere notizie dall’Italia».
Oggi Gilda, sposata e madre di Giuliano e Michele, è in prima linea nella difesa della lingua e della cultura italiana, pur sentendosi a tutti gli effetti cilena. Impegnata con le associazioni italiane di Valparaiso e Villa Alemanna e con la «Dante Alighieri», Gilda organizza ogni anno, insieme ad altri fedeli dell’Associazione Ligure del Cile, la Festa della Madonna, per onorare la Madonna della Guardia (Genova), la Madonna di Montallegro (Rapallo) e la Madonna dell’Orto (Chiavari). Racconta: «Ci ritroviamo in 400 nella parrocchia italiana e cantiamo insieme al coro: la fede ci aiuta a mantenere vive le nostre radici, ora che quasi tutti i primi emigranti italiani hanno lasciato la vita terrena».
«Mio nonno Francesco Rivara Boitano emigrò prima in Argentina, ma poi scelse di fermarsi in Cile, dove aprì, insieme a due fratelli, un piccolo negozio di alimentari nel quartiere Ñuñoa di Santiago. Dopo qualche anno sposò Caterina Ferretti De Conti e dal loro matrimonio nacque mio padre. I nonni mi raccontavano di quanto fosse difficile a quel tempo avere notizie dall’Italia».
Oggi Gilda, sposata e madre di Giuliano e Michele, è in prima linea nella difesa della lingua e della cultura italiana, pur sentendosi a tutti gli effetti cilena. Impegnata con le associazioni italiane di Valparaiso e Villa Alemanna e con la «Dante Alighieri», Gilda organizza ogni anno, insieme ad altri fedeli dell’Associazione Ligure del Cile, la Festa della Madonna, per onorare la Madonna della Guardia (Genova), la Madonna di Montallegro (Rapallo) e la Madonna dell’Orto (Chiavari). Racconta: «Ci ritroviamo in 400 nella parrocchia italiana e cantiamo insieme al coro: la fede ci aiuta a mantenere vive le nostre radici, ora che quasi tutti i primi emigranti italiani hanno lasciato la vita terrena».
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017