Uruguay. Due Paesi nel cuore
«Il primo ad arrivare a Montevideo è stato mio nonno Carmine. Proveniva da Satriano, vicino Potenza. Negli anni Venti, dopo la prima guerra mondiale, tentò la fortuna a New York. Ma non gli andò bene. Scelse, allora, di andare a Montevideo. Trovò lavoro in una ditta inglese che distribuiva combustibile. Quando, però, i padroni di origine inglese iniziarono a raccogliere soldi per aiutare l’Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, lui decise di andarsene: si mise a fare il fruttivendolo ambulante. Fu quello il primo capitolo dell’avventura commerciale della nostra famiglia». Graziano Pascale racconta con orgoglio le proprie origini. In questo Paese, che vanta un presidente di origini italiane (liguri) che devolve il 93 per cento del suo stipendio a una fondazione per assistenza benefica, la comunità connazionale ha una solida presenza.
Pascale, nato a Montevideo, ricorda i genitori. «Papà Rocco si sposò in Italia con mia madre Assunta. Poco dopo partì per l’Uruguay, dove raggiunse mio nonno. Insieme misero su un botteghino di merci varie. Un lavoro che permise ai miei genitori di tornare a vivere insieme, seppur nell’America del Sud. Nei primi anni ’60 fondarono la Collettività Satrianese «San Rocco», in omaggio al santo patrono del loro paese. Io sono venuto in Italia per la prima volta nel 1980. Nel 1986 ho avuto la fortuna di ottenere una borsa di studio dal governo italiano e di studiare all’Università di Firenze per un corso di specializzazione in scienze politiche. Oggi in Italia ci sono ancora alcuni cugini e zii, alcuni dei quali rientrati in Italia dopo tantissimi anni vissuti in Uruguay».
Nel Paese guidato da un ex guerrigliero tupamaro, Pascale esercita la professione di avvocato e giornalista, portando nel cuore l’amore per entrambi i Paesi: l’Uruguay (terra in cui è nato) e l’Italia (paese d’origine dei genitori).
«Oltre la vita famigliare – spiega Graziano – i miei legami con l’Italia si sono mantenuti vivi grazie alla scuola italiana di Montevideo. È lì che ho imparato la lingua italiana, la storia e la geografia del mio Paese d’origine. Come tutti i figli di emigrati, la vita ci ha portato ad approfondire le radici nella nuova terra. Oggi i legami con l’Italia vengono coltivati grazie alla presenza della mamma che, nonostante la veneranda età, ancora si prodiga in cucina mantenendo vive le tradizioni italiane, soprattutto quelle del suo paese di origine. Sogno di poter portare in Italia i miei figli, per far loro conoscere la terra da cui son partiti i loro nonni».
Candidatosi alle ultime elezioni politiche nella Circoscrizione Sudamerica, Graziano Pascale ha avuto la soddisfazione di raccogliere oltre settemila preferenze. L’affetto dimostratogli dai connazionali è motivo di orgoglio e riflessione. «Il mestiere di giornalista mi consente di conoscere realtà e culture diverse. Tutto ciò serve a rafforzare il valore della mia identità che si mantiene viva nella lingua e nel senso di religiosità trasmesso da nonni e genitori».