La Regione promuove i giovani
MELBOURNE
La partenza di gruppi di giovani per Paesi esteri, a scopo di studio o di vacanza, suscita emozioni sempre nuove. Ma il sentimento dominante è quello della gioia di partire per conoscere un pezzo di mondo, una cultura nuova, gente diversa. Nell’era della globalizzazione si potrebbe modificare il vecchio adagio «Partire è un po’ morire» in «Partire è… rivivere».
A queste scene ci hanno abituato i giovani italoaustraliani d’origine laziale che da alcuni anni, in concomitanza con l’estate italiana (l’inverno in Australia), partono in gruppi di circa 40 persone per recarsi in Italia, ospiti della Regione Lazio che prepara per loro un «sontuoso banchetto» di corsi di lingua e cultura italiana, gite nelle più suggestive località del Lazio, visite ai musei e alle mille bellezze della capitale, oltre ad una serie di divertentissime serate sotto le stelle, nelle magiche notti romane.
La Regione Lazio è senza dubbio una delle regioni più attive nella programmazione di iniziative a favore dei suoi corregionali all’estero. Grande merito, per quanto riguarda l’Australia, va riconosciuto al consultore Tonino Bentincontri. Il suo impegno si estende nell’arco di quasi un ventennio. Nel 1988 egli aveva partecipato ad un convegno di laziali a Subiaco, e ritornò in Australia con l’incarico e il forte proposito di formare una sezione della Laziali nel Mondo. Si mise all’opera alacremente, e l’Associazione acquistò credibilità in poco tempo iniziando un’espansione che non ha mai avuto un solo momento di crisi. Oggi aderiscono a questa Associazione «ombrello» circa 2 mila laziali: 1.099 soci adulti, 549 giovani e 467 pensionati. Il coordinatore generale è Vince Pittoggi, mentre Tonino Bentincontri rimane il delegato nazionale. La Laziali nel Mondo è iscritta di diritto all’Albo delle Associazione degli emigranti presso la Regione Lazio.
Ma il ruolo preponderante di Bentincontri è quello di consultore esecutivo della Regione Lazio, che ricopre dal 1991. Il suo pregio principale è quello di riuscire a comunicare con la base, a rendere i suoi corregionali partecipi dei progetti della Consulta dell’Emigrazione.
Il primo gruppo giovanile era stato ospite della Regione nel 1989 con una vacanza-studio a Bracciano. Furono 54 gli studenti di quel primo scaglione, alloggiati presso la Casina delle Rose, in riva al lago. Nel 1990 un secondo gruppo fu alloggiato a Subiaco. Poi trascorse un decennio prima che la Regione ritornasse a valutare positivamente questo tipo di intervento a favore dei giovani. Si riprese nel 2002, e quest’anno è il quarto anno consecutivo.
Da quattro anni, dunque, i gruppi giovanili si recano a Roma in piena estate, nei mesi di luglio e agosto. Finora hanno usufruito dei servizi logistici dell’Università La Sapienza e del campus di Cassino. Quest’anno sono stati ospitati, dall’8 al 30 luglio, in tre hotel di Frosinone, e hanno seguito i corsi di lingua e cultura italiana al centro Mediateca di Ceccano, radiosa cittadina di circa 23 mila abitanti, moderna e in pari tempo con un glorioso retaggio di cultura e di storia.
Paola Palazzi, responsabile dell’area Emigrazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali, ci ha illustrato il tipo di soggiorno offerto ai giovani e le finalità del progetto: «Quest’anno abbiamo affidato la gestione del progetto all’Associazione Intercomunale Casa dell’Emigrante di Sant’Elia Fiumerapido, nata nel 2005 allo scopo di essere un Centro di Accoglienza e di Ascolto, e alla quale aderiscono una ventina di Comuni della provincia di Frosinone. I giovani sono in totale un centinaio, provenienti da Australia, Sudamerica e Noramerica. Il giorno dopo l’arrivo, sono stati incontrati dall’assessore Alessandra Mandarelli, e da altri dirigenti. Abbiamo portato loro il nostro saluto e l’augurio di un soggiorno sereno e fruttuoso».
Già a Melbourne il contingente australiano era stato salutato dal consultore Bentincontri e dai dirigenti delle associazioni aderenti alla Laziali nel Mondo durante un pranzo nella sede del Vizzini Club, al massimo della capienza, con oltre 200 giovani. Familiari e amici hanno voluto salutare i giovani con l’auspicio che possano fare un’esperienza formativa e conoscere meglio la realtà italiana e laziale, anche sotto il profilo sociale e culturale. Antonio Coviello – presidente della Federazione dei club laziali del Victoria – gli altri presidenti di Associazioni: Attilio Riccardi, Sam Marrocco, Pasquale Quattrucci, Robin Rocco; i coordinatori Vince Pittoggi, Vincenzo De Filippis, Paolo Sepe, Paolo Grossi, Biagio Riccardi, hanno voluto ringraziare la Regione Lazio e il consultore Tonino Bentincontri per l’organizzazione di un’iniziativa importante per la comunità laziale d’Australia. È stata apprezzata la presenza, al pranzo di saluto, del neo eletto deputato Marco Fedi e della signora Gloria, assieme ad altri ospiti come Maurizio Dialuce, cancelliere principale del Consolato generale di Melbourne, in rappresentanza del console generale d’Italia, Francesco De Conno.
Non è facile sostenere un progetto simile. «Stiamo facendo uno sforzo ingente – aggiunge Paola Palazzi –. Questo progetto viene a costare alla Regione circa 300 mila euro. Cioè 3 mila euro per ogni giovane, spesato di tutto: viaggio, vitto, alloggio e visite turistiche. In linea di massima dovrebbe essere rivolto a giovani d’origine laziale “svantaggiati” dal punto di vista economico familiare, ma che si distinguono per intelligenza, spirito d’iniziativa, doti di leadership, ecc. Operiamo un servizio e non un’elargizione di denaro pubblico reso disponibile a chiunque e senza alcun criterio. È un investimento a lunga scadenza».
Certamente il gruppo di giovani non poteva trovare un periodo più felice per approdare in Italia, a luglio, in pieno Campionato Mondiale di Calcio, e quindi avvolto immediatamente in un clima di euforia. Altro appuntamento, a Ceccano, è stato quello con la musica. Nei giorni 21, 22, 23 luglio ha avuto luogo, infatti, la 4° edizione della Rassegna musicale a cura dell’Associazione Culturale Sonora di Ceccano. C’erano i Tamburi di Goreè in concerto, la Banda do Pelò e, domenica 23 luglio, Teresa De Sio. Per molti di loro, alla vacanza-studio farà seguito – grazie al biglietto aereo aperto – un lungo soggiorno presso parenti e amici, e forse un giro d’Europa, nello spirito e sulle orme dei nuovi esploratori di continenti.
Il senso e la misura di quanto importante sia la questione giovanile per la Regione Lazio sono evidenziati anche da altri progetti realizzati in loco, nelle città sede di grandi associazioni o di federazioni di Circoli laziali, in Australia e in altri continenti.
A Melbourne, nella seconda metà dell’anno, sarà organizzato, sempre per un gruppo di circa 40 giovani d’origine laziale, un corso di formazione sull’uso delle moderne tecnologie per accedere alle informazioni su opportunità lavorative e formative, turismo, alloggi, scambi professionali, imprenditoria, ecc. Poi vi saranno i corsi di lingua italiana gestiti dal Co.As.It. o da un altro ente.
La presenza italiana nel mondo ha bisogno di interventi concreti nella fondazione e promozione di «Progetti Giovani», ha bisogno di strumenti di sostegno all’imprenditorialità giovanile. Ha bisogno di consultori come Tonino Bentincontri, responsabilizzati al massimo dall’incarico ricevuto a nome e a favore della comunità. Altrimenti rimane una presenza vuota, fatta solo di parole. E la cultura, alimentata dai soggiorni in Italia e dai corsi di lingua italiana, come sembra insegnarci la Regione Lazio, è una base indispensabile per incentivare la creatività, lo scambio di idee, i rapporti commerciali e anche l’occupazione.
Progetti e persone! Sulla carta tutto sembra chiaro, limpido e fattibile. Nella realtà non è così. I progetti sono belli, ma non hanno gambe, non camminano da soli. Qualcuno deve caricarseli sulle spalle con coraggio e determinazione e portarli fino al traguardo, anche in salita se necessario, e con tanto sacrificio personale.