Daniela Costa, un mondo rosa con un clic
Eletta al Consiglio generale degli italiani all'estero, è stata ispiratrice del sito www.australiadonna.on.net dove si raccolgono e scambiano informazioni.
10 Marzo 2008
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Adelaide
Famiglia, professione, impegno sociale e politico, servizio comunitario: sono aspetti dell’identità di una donna, vissuti contemporaneamente con intensità ed entusiasmo. Parliamo di Daniela Tuffanelli Costa, residente ad Adelaide, molto conosciuta e stimata tra gli italiani d’Australia. Laureata in Medicina all’Università di Torino nel 1972, Daniela decide di stabilirsi in Australia assieme al marito Marcello, ricercatore nel campo della neurologia, che era stato invitato a lavorare all’Università di Melbourne. In questa città nasce il loro figlio Andrea, ma poco dopo si stabiliscono ad Adelaide, nello Stato del South Australia.
Dal 1977 al 1989 Daniela lavora nel Flinders Medical Centre prestando la sua opera al recupero di persone con problemi di droga e alcol. In questi anni diventa sempre più interessata e competente negli aspetti sociali della medicina. Nel 1989 inizia a lavorare nel campo della salute delle donne con la responsabilità di fondare e gestire una clinica pubblica (la prima di questo genere) per donne rifugiate. La sua ricerca è rivolta all’analisi della salute psicofisica di donne di diverse culture ed esperienze migratorie.
Il lavoro la appassiona perché capisce che tra salute e cultura etnica vi è un rapporto inscindibile. Su questo argomento si fa promotrice di conferenze e incontri di medici per comunicare i risultati delle proprie esperienze. Nel 1992 fa parte del Gruppo di Lavoro Salute delle Donne in seno all’Associazione dei medici australiani. Nel 2002 viene eletta nel Consiglio del premier per le Questioni Femminili (Premier’s Council for Women).
Politica e solidarietà
Come laureata, medico e donna, Daniela sente di poter dare un contributo positivo alla comunità italiana. Viene eletta prima nel Comites, Comitato degli italiani all’estero, e poi, nel 1998, nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero). L’attende un lavoro di grande responsabilità perché sa benissimo che la rappresentanza femminile in seno a questi organismi è di scarsa entità numerica. Ma lo affronta con coraggio, forte di quei primi bagliori di ottimismo, sul panorama dell’emigrazione italiana nel mondo, scaturiti dalla conferenza «Donne in Emigrazione», svoltasi a Roma nel 1997, e alla quale Daniela aveva partecipato con la delegazione delle donne italo-australiane.
Il Cgie è una notevole conquista per gli italiani all’estero, che con esso, diversi anni prima della legge che riconosce il diritto al voto, cominciano ad avere una voce presso il governo italiano. È formato da «consiglieri» eletti dalle comunità emigrate e da «aventi diritto» che sono i portavoce dei Partiti, dei Patronati, dei Sindacati e di associazioni di emigrati. È un «parlamentino» che ha scopo di consulenza, ma potrebbe dare indicazioni precise e valide sulla collaborazione tra Roma e le comunità di italiani all’estero. All’interno del Cgie, Daniela si adopera per creare un gruppo di lavoro gestito dalle donne. Non sono molte ma vogliono contare ed esprimere dei pareri dal loro punto di vista.
È facile, ma anche retorico, dire che la donna in emigrazione ha avuto un ruolo importantissimo: è stata la colonna della famiglia, ha provveduto all’educazione dei figli, è tutt’ora determinante nell’andamento della vita sociale dei club, che funzionano grazie ai sottocomitati femminili che si occupano della cucina, della ristorazione, dell’abbellimento delle sedi e dell’accoglienza. Ma poi, quando si tratta di eleggere le donne a cariche dirigenziali, prevale la mentalità che l’uomo sia portatore di maggiori garanzie.
Daniela ha subito proposto la costituzione di un Osservatorio delle Donne Italiane all’Estero. «La mia competenza in materia di Sanità in strutture pubbliche (ospedali, centri di medicina sociale, ecc.) – afferma Daniela – mi dà la possibilità di far parte, in seno al Cgie, della Commissione Sanità, per analizzare i problemi della salute degli italiani che vivono all’estero e fare opera di monitoraggio. Questo Osservatorio, che è ancora in fase di progetto, permette a noi donne del Cgie di conoscerci, comunicare e scambiare idee. Siamo sempre vicine e unite grazie ai contatti virtuali di internet. Intendiamo creare una rete globale per le problematiche delle donne italiane nel mondo. Possiamo farlo anche perché ognuna di noi, eletta nel Cgie, ha una visibilità e autorità nel suo ambiente, che le proviene dalla professione. Andiamo oltre e proponiamo che questa rete di solidarietà coinvolga anche donne di altre culture. Sono profondamente convinta, avendo vissuto e lavorato con donne di razze, religioni, tradizioni ed etnie diverse, che il multiculturalismo è una grande ricchezza umana e sociale».
Donne, internet e salute
Con l’elezione nel Consiglio generale degli italiani all’estero, Cgie, Daniela si impegna a dar voce, nell’ambito del Consiglio, alle istanze delle donne d’origine italiana in Australia. Pensa che sia molto importante trovare il metodo più efficace per comunicare. Nasce così il sito internet, frutto della collaborazione con un dinamico gruppo di donne della comunità del Sud Australia che decidono di dedicare il lavoro volontario alla creazione e al mantenimento del sito.
Lo scopo è quello di creare una rete virtuale fra le donne italiane in Australia e nel mondo, e di offrire uno spazio per condividere le proprie esperienze e conoscenze. Il sito si sviluppa in modo rapido raccogliendo biografie, fotografie, articoli, dibattiti e informazioni generali su tematiche femminili.
Le biografie e le storie di vita offrono una ricca testimonianza della presenza femminile, del ruolo e del contributo svolto da donne coinvolte nelle diverse sfere della vita italo-australiana. Il sito è bilingue, italiano e inglese.
Digitando www.australiadonna.on.net si entra nell’home page del sito. L’immagine creata dall’artista multimediale Lynne Sanderson ci porta direttamente nel cuore della terra australiana. Immerse in queste terre, e nella luminosità del suo cielo, appaiono i volti di donne di diverse generazioni, a simboleggiare i diversi cammini intrapresi nel percorso di emigrazione e integrazione. La pagina successiva contiene notizie, articoli, biografie e storie di vita. Dalla narrativa individuale e collettiva emerge la straordinaria gamma di capacità, risorse e determinazione delle donne italiane nell’affermazione del loro ruolo e dell’identità culturale.
Dal 1999 a oggi, sono state messe in rete 17 edizioni, 123 biografie, 15 storie di vita e un video che contiene interviste con donne delle nuove e prime generazioni. Nelle diverse edizioni sono stati trattati temi della terza età, di salute e prevenzione, rappresentanza e partecipazione, conciliazione dei ruoli fra famiglia e lavoro, e storia dell’emigrazione femminile. Il sito riscuote vivo interesse in Australia e in Italia, e conta una media di 7 mila visitatori l’anno. Articoli e biografie del sito Australia Donna sono stati segnalati dal sito del Ministero degli Affari Esteri, di agenzie di stampa estere, dai maggiori quotidiani italiani come La Stampa e Il Sole 24 ore e da siti di associazioni regionali.
In Australia il sito è segnalato da Università, organizzazioni multiculturali come il Multicultural Australia, e l’Australian Women’s Archive Project e da associazioni fra cui l’Associazione Italia-Australia. Il sito AustraliaDonna ha contribuito a stimolare l’interesse per l’uso di internet, in particolare fra le donne delle prime generazioni. Tra le iniziative comunitarie volte a diffondere la conoscenza del progetto, segnaliamo la giornata «Donne, internet e salute», durante la quale venne dimostrato come l’uso di internet possa aprire nuovi percorsi di conoscenza. Il successo e l’entusiasmo delle partecipanti è racchiuso in questa frase: «Questo topolino è magico… lo clicchi e si apre il mondo!».
AustraliaDonna è un sito dinamico che continua a crescere attraverso il contributo delle donne d’origine italiana in Australia, ed è aperto e disponibile alla collaborazione di tutte le donne italiane nel mondo.
Famiglia, professione, impegno sociale e politico, servizio comunitario: sono aspetti dell’identità di una donna, vissuti contemporaneamente con intensità ed entusiasmo. Parliamo di Daniela Tuffanelli Costa, residente ad Adelaide, molto conosciuta e stimata tra gli italiani d’Australia. Laureata in Medicina all’Università di Torino nel 1972, Daniela decide di stabilirsi in Australia assieme al marito Marcello, ricercatore nel campo della neurologia, che era stato invitato a lavorare all’Università di Melbourne. In questa città nasce il loro figlio Andrea, ma poco dopo si stabiliscono ad Adelaide, nello Stato del South Australia.
Dal 1977 al 1989 Daniela lavora nel Flinders Medical Centre prestando la sua opera al recupero di persone con problemi di droga e alcol. In questi anni diventa sempre più interessata e competente negli aspetti sociali della medicina. Nel 1989 inizia a lavorare nel campo della salute delle donne con la responsabilità di fondare e gestire una clinica pubblica (la prima di questo genere) per donne rifugiate. La sua ricerca è rivolta all’analisi della salute psicofisica di donne di diverse culture ed esperienze migratorie.
Il lavoro la appassiona perché capisce che tra salute e cultura etnica vi è un rapporto inscindibile. Su questo argomento si fa promotrice di conferenze e incontri di medici per comunicare i risultati delle proprie esperienze. Nel 1992 fa parte del Gruppo di Lavoro Salute delle Donne in seno all’Associazione dei medici australiani. Nel 2002 viene eletta nel Consiglio del premier per le Questioni Femminili (Premier’s Council for Women).
Politica e solidarietà
Come laureata, medico e donna, Daniela sente di poter dare un contributo positivo alla comunità italiana. Viene eletta prima nel Comites, Comitato degli italiani all’estero, e poi, nel 1998, nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero). L’attende un lavoro di grande responsabilità perché sa benissimo che la rappresentanza femminile in seno a questi organismi è di scarsa entità numerica. Ma lo affronta con coraggio, forte di quei primi bagliori di ottimismo, sul panorama dell’emigrazione italiana nel mondo, scaturiti dalla conferenza «Donne in Emigrazione», svoltasi a Roma nel 1997, e alla quale Daniela aveva partecipato con la delegazione delle donne italo-australiane.
Il Cgie è una notevole conquista per gli italiani all’estero, che con esso, diversi anni prima della legge che riconosce il diritto al voto, cominciano ad avere una voce presso il governo italiano. È formato da «consiglieri» eletti dalle comunità emigrate e da «aventi diritto» che sono i portavoce dei Partiti, dei Patronati, dei Sindacati e di associazioni di emigrati. È un «parlamentino» che ha scopo di consulenza, ma potrebbe dare indicazioni precise e valide sulla collaborazione tra Roma e le comunità di italiani all’estero. All’interno del Cgie, Daniela si adopera per creare un gruppo di lavoro gestito dalle donne. Non sono molte ma vogliono contare ed esprimere dei pareri dal loro punto di vista.
È facile, ma anche retorico, dire che la donna in emigrazione ha avuto un ruolo importantissimo: è stata la colonna della famiglia, ha provveduto all’educazione dei figli, è tutt’ora determinante nell’andamento della vita sociale dei club, che funzionano grazie ai sottocomitati femminili che si occupano della cucina, della ristorazione, dell’abbellimento delle sedi e dell’accoglienza. Ma poi, quando si tratta di eleggere le donne a cariche dirigenziali, prevale la mentalità che l’uomo sia portatore di maggiori garanzie.
Daniela ha subito proposto la costituzione di un Osservatorio delle Donne Italiane all’Estero. «La mia competenza in materia di Sanità in strutture pubbliche (ospedali, centri di medicina sociale, ecc.) – afferma Daniela – mi dà la possibilità di far parte, in seno al Cgie, della Commissione Sanità, per analizzare i problemi della salute degli italiani che vivono all’estero e fare opera di monitoraggio. Questo Osservatorio, che è ancora in fase di progetto, permette a noi donne del Cgie di conoscerci, comunicare e scambiare idee. Siamo sempre vicine e unite grazie ai contatti virtuali di internet. Intendiamo creare una rete globale per le problematiche delle donne italiane nel mondo. Possiamo farlo anche perché ognuna di noi, eletta nel Cgie, ha una visibilità e autorità nel suo ambiente, che le proviene dalla professione. Andiamo oltre e proponiamo che questa rete di solidarietà coinvolga anche donne di altre culture. Sono profondamente convinta, avendo vissuto e lavorato con donne di razze, religioni, tradizioni ed etnie diverse, che il multiculturalismo è una grande ricchezza umana e sociale».
Donne, internet e salute
Con l’elezione nel Consiglio generale degli italiani all’estero, Cgie, Daniela si impegna a dar voce, nell’ambito del Consiglio, alle istanze delle donne d’origine italiana in Australia. Pensa che sia molto importante trovare il metodo più efficace per comunicare. Nasce così il sito internet, frutto della collaborazione con un dinamico gruppo di donne della comunità del Sud Australia che decidono di dedicare il lavoro volontario alla creazione e al mantenimento del sito.
Lo scopo è quello di creare una rete virtuale fra le donne italiane in Australia e nel mondo, e di offrire uno spazio per condividere le proprie esperienze e conoscenze. Il sito si sviluppa in modo rapido raccogliendo biografie, fotografie, articoli, dibattiti e informazioni generali su tematiche femminili.
Le biografie e le storie di vita offrono una ricca testimonianza della presenza femminile, del ruolo e del contributo svolto da donne coinvolte nelle diverse sfere della vita italo-australiana. Il sito è bilingue, italiano e inglese.
Digitando www.australiadonna.on.net si entra nell’home page del sito. L’immagine creata dall’artista multimediale Lynne Sanderson ci porta direttamente nel cuore della terra australiana. Immerse in queste terre, e nella luminosità del suo cielo, appaiono i volti di donne di diverse generazioni, a simboleggiare i diversi cammini intrapresi nel percorso di emigrazione e integrazione. La pagina successiva contiene notizie, articoli, biografie e storie di vita. Dalla narrativa individuale e collettiva emerge la straordinaria gamma di capacità, risorse e determinazione delle donne italiane nell’affermazione del loro ruolo e dell’identità culturale.
Dal 1999 a oggi, sono state messe in rete 17 edizioni, 123 biografie, 15 storie di vita e un video che contiene interviste con donne delle nuove e prime generazioni. Nelle diverse edizioni sono stati trattati temi della terza età, di salute e prevenzione, rappresentanza e partecipazione, conciliazione dei ruoli fra famiglia e lavoro, e storia dell’emigrazione femminile. Il sito riscuote vivo interesse in Australia e in Italia, e conta una media di 7 mila visitatori l’anno. Articoli e biografie del sito Australia Donna sono stati segnalati dal sito del Ministero degli Affari Esteri, di agenzie di stampa estere, dai maggiori quotidiani italiani come La Stampa e Il Sole 24 ore e da siti di associazioni regionali.
In Australia il sito è segnalato da Università, organizzazioni multiculturali come il Multicultural Australia, e l’Australian Women’s Archive Project e da associazioni fra cui l’Associazione Italia-Australia. Il sito AustraliaDonna ha contribuito a stimolare l’interesse per l’uso di internet, in particolare fra le donne delle prime generazioni. Tra le iniziative comunitarie volte a diffondere la conoscenza del progetto, segnaliamo la giornata «Donne, internet e salute», durante la quale venne dimostrato come l’uso di internet possa aprire nuovi percorsi di conoscenza. Il successo e l’entusiasmo delle partecipanti è racchiuso in questa frase: «Questo topolino è magico… lo clicchi e si apre il mondo!».
AustraliaDonna è un sito dinamico che continua a crescere attraverso il contributo delle donne d’origine italiana in Australia, ed è aperto e disponibile alla collaborazione di tutte le donne italiane nel mondo.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017