Australia. Lunga vita alla Banda Bellini
13 Febbraio 2012
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Negli archivi storici di ogni paese d’Italia c’è sempre la foto ingiallita di una banda musicale: ciò perché nei primi decenni del ’900, soprattutto per impulso del regime fascista, le bande «civili» si moltiplicarono in tutto lo Stivale, con il compito di accogliere le autorità militari, civili e religiose. Partecipavano a queste bande tutti coloro che suonavano uno strumento a fiato o a percussione, dai 12 ai 70 anni e più. Perciò, quando nel 1971 gli immigrati italiani fondarono a Melbourne la Banda «Vincenzo Bellini», molti di loro avevano già un’esperienza alle spalle. Il nome dell’illustre compositore catanese venne scelto perché meglio interpretava l’identità dei musicisti, in maggioranza di origine siciliana e calabrese. Sono trascorsi quarant’anni dal primo concerto, e dei diciotto musicisti di allora, quattro sono ancora al loro posto: Mario Scarmozzino, Carmine Iannello, Frank Galati, Gregorio Scollo. Oggi la Bellini è formata da quaranta elementi dai 15 agli 85 anni; tra i musicisti c’è perfino un nonno che suona insieme al nipotino, due clarinetti affiatatissimi che si chiamano Fragapane.
Il presidente del Comitato di amministrazione della Banda Bellini, Frank Di Blasi, ricorda i concerti più importanti: «Nel 1986, abbiamo suonato al ricevimento di benvenuto di papa Giovanni Paolo II; emozionanti le esibizioni di fronte a due presidenti della Repubblica Italiana: nel 1988, quando Francesco Cossiga partecipò alle celebrazioni del Bicentenario dell’Australia, e nel 1999, quando Oscar Luigi Scalfaro venne al grande raduno della comunità italiana presso il Fogolar Furlan. Siamo sempre stati presenti anche alla festa nazionale del 2 Giugno e alla commemorazione dei caduti italiani presso il Sacrario di Murchison».
Ma l’impegno più grande della Banda Bellini è quello di mantenere viva la tradizione, tipicamente italiana, di suonare alle feste in onore della Madonna, dei santi più amati dalla comunità e dei patroni dei paesini di provenienza. «Abbiamo organizzato – afferma Di Blasi – più di cento concerti a Melbourne e nella provincia del Victoria, raggiungendo tanti connazionali, alcuni anziani e in casa di riposo. Vedere la loro commozione è stato davvero toccante».
Il quarantesimo anniversario della Banda Bellini è stato festeggiato con un grande concerto, diretto dal maestro Virgilio Marcianò, alla presenza di tutte le autorità.
Il presidente del Comitato di amministrazione della Banda Bellini, Frank Di Blasi, ricorda i concerti più importanti: «Nel 1986, abbiamo suonato al ricevimento di benvenuto di papa Giovanni Paolo II; emozionanti le esibizioni di fronte a due presidenti della Repubblica Italiana: nel 1988, quando Francesco Cossiga partecipò alle celebrazioni del Bicentenario dell’Australia, e nel 1999, quando Oscar Luigi Scalfaro venne al grande raduno della comunità italiana presso il Fogolar Furlan. Siamo sempre stati presenti anche alla festa nazionale del 2 Giugno e alla commemorazione dei caduti italiani presso il Sacrario di Murchison».
Ma l’impegno più grande della Banda Bellini è quello di mantenere viva la tradizione, tipicamente italiana, di suonare alle feste in onore della Madonna, dei santi più amati dalla comunità e dei patroni dei paesini di provenienza. «Abbiamo organizzato – afferma Di Blasi – più di cento concerti a Melbourne e nella provincia del Victoria, raggiungendo tanti connazionali, alcuni anziani e in casa di riposo. Vedere la loro commozione è stato davvero toccante».
Il quarantesimo anniversario della Banda Bellini è stato festeggiato con un grande concerto, diretto dal maestro Virgilio Marcianò, alla presenza di tutte le autorità.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017