Australia. A Melbourne il pomodoro è sardo

A Melbourne, in quel melting pot di culture che è anche la seconda città più popolosa d’Australia dopo Sidney, vive un’Italia fatta di professionisti, commercianti e chef che hanno saputo tessere il successo col filo della tradizione. Emblema di questa categoria è Stefano Rassu, cuoco originario di Aritzo (NU) che da ormai nove anni prepara manicaretti sardi nella capitale dello Stato del Victoria.

Rassu vantava già una grande esperienza di chef e manager (gestiva sette ristoranti e due discoteche) quando nel 2007, a 28 anni, decise di piantare tutto e trasferirsi in Australia. Sfruttò il visto «vacanza-lavoro» per lanciarsi in una nuova sfida. «Lavoro duro e caparbietà mi hanno ricompensato della decisione presa – afferma oggi Stefano –. Col tempo ho trovato degli sponsor, fino a quando, cinque anni dopo il mio arrivo, ho ottenuto la cittadinanza australiana. Da allora mi sono sentito a casa e ho iniziato a costruirmi un avvenire. Ho aperto un ristorante nel cuore della città, “Pomodoro sardo”, considerato dai media e dai clienti uno dei migliori ristoranti italiani d’Australia». Ma non è tutto: «Ho in progetto di aprire altri due locali molto presto».

A dispetto dei chilometri che lo separano da Aritzo, Rassu non ha mai voltato le spalle all’Italia. In Sardegna torna ogni anno per le vacanze. E con molti giovani isolani in cerca di consigli per sfondare ha stretto rapporti di amicizia. Nel suo locale di Melbourne, dove prepara i famosi gnocchetti malloreddus e vende prodotti di gastronomia made in Italy, Stefano ha appeso la bandiera sarda (che rappresenta l’isola con i quattro mori bendati), oltre ad alcuni poster tricolore. Tutto in omaggio a una cultura mai dimenticata che è una grande risorsa. Ben consapevole di ciò, nel suo «ufficio» di Lonsdale street, Stefano promuove ogni giorno la propria patria: parla con i clienti della Sardegna, ne illustra i prodotti alimentari, i vini, le bellezze paesaggistiche. E li invita a visitare l’isola. «Sono un ristoratore che promuove il turismo – precisa lo chef, non nascondendo una grande soddisfazione –. Quando i clienti ritornano dalla Sardegna, vengono a ringraziarmi e mi raccontano le proprie esperienze di viaggio».

Stefano Rassu oggi è un uomo sereno e appagato. Con tutta probabilità, tornando indietro nel tempo, ripercorrerebbe lo stesso cammino. Eppure ai molti giovani che sognano di espatriare in cerca di fortuna non risparmia raccomandazioni. A detta dello chef, i ragazzi vanno incoraggiati a partire solo «se sono esperti del loro mestiere e accettano anche condizioni dure di lavoro. Non bisogna illudersi – conclude Rassu –, la concorrenza è forte. Perciò consiglio di partire dall’Italia con la certezza di avere un lavoro, uno sponsor e condizioni dignitose di alloggio».
 
 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017